E’ un libro che istintivamente mi è piaciuto molto.

E’ il terzo libro che leggo di Bolaño e anche dopo questa lettura sento il desiderio di risentire la voce di questo autore.

Cercando di trovare i motivi dell’apprezzamento, metterei così, in ordine sparso:

- l’originalità nel modo di narrare, lineare, senza ornamenti superflui; il racconto è in prima persona, dalla voce di tre diversi personaggi, che non danno una diversa versione della stessa vicenda ma raccontano la parte della storia che li riguarda

- la scelta dei caratteri; è rappresentata una vasta gamma di umanità, dagli emarginati, ai politici, agli aspiranti scrittori, ai villeggianti con una bella differenziazione anche tra i personaggi maschili e femminili.

- l’atmosfera, che sembra creata da un sognatore; è detto subito che c’è stato un omicidio, ma non interessa veramente capire il movente, interessano di più le relazioni tra i personaggi, la solidarietà che si instaura, i sentimenti buoni o cattivi che condividono.

In fondo i suoi strani libri, fatti con pezzi ad incastro lasciano sempre aperte varie possibilità, non chiudono anzi rimandano ad un seguito. ( )