Come di consueto negli ultimi anni, societta e stalloncino per il mio compleanno mi regalano un pacco di libri, una violenza per il mio ordine di lettura, ma ogni tanto un po' di trasgressione va bene. E, infatti, un romanzo come “Capitani coraggiosi” rappresenta un romanzo simbolo di quei libri che leggo volentieri ma che ben difficilmente acquisterei in libreria, distratto da altri titoli. E, infatti, una volta aperto ti rendi conto che il piacere della lettura non è mai programmabile. La storia di Harvey, ricchissimo e viziato ragazzino, sempre scontento della vita, è appassionante. A seguito di una tempesta Harvey cade in mare e viene raccolto dall’equipaggio del “We’re here”, un peschereccio impegnato in una lunga battuta di pesca che durerà mesi. Una volta a bordo Harvey proverà ad imporre i suoi metodi, la sua arroganza, i soldi del padre saranno per il capitano Disko un buon motivo per tornare al primo porto ed incassare la sicura ricompensa. Ma non sarà così, il capitano ha la responsabilità della sua famiglia e del suo equipaggio e la pesca è il loro sostentamento. E Harvey è costretto non solo a rimanere sulla nave fino al termine della stagione, ma anche a lavorare come mozzo. E sarà proprio il lavoro, la responsabilità, la fatica e l’amicizia che si instaurerà con il figlio del capitano, Dan, a far comprendere a Harvey il senso della vita e, alla fine del romanzo, di riavvicinarsi al padre e alla madre. Un romanzo chiaramente di formazione ma che merita il grande successo che ha, da sempre, avuto. E bravi gli ss. ( )

Harvey Cheyne, quindici anni, è figlio di un ricchissimo armatore. Caduto in mare durante una traversata, viene raccolto da un peschereccio. E la sua vita ricomincia daccapo: da bamboccio egoista e viziato a semplice mozzo che deve lavorare duramente per meritarsi il cibo. Ma a bordo c'è anche Dan, il figlio del capitano, un ragazzo molto diverso da lui che lo aiuterà a diventare uomo.