Secondo romanzo del ciclo della Cultura, molto bello ed originale, riesce sapientemente a coniugare diverse tematiche narrative come socialità, psicologia, politica, etica, cospirazione, pura avventura, tecnologia hard, ecc...
La storia parte molto lenta, quasi noiosa nella prima parte, poi lentamente sale il ritmo e l'interesse fino a dare vita ad un avvincente ed originale avventura condita con le numerose sfaccettature tematiche suddette. Ne vien fuori un libro bello ed appassionante, ricco di idee ma concentrato su quest'aspetto insolito del Gioco, con i relativi risvolti; la celebrazione di un grande scrittore e di questa su grandiosa creazione, l'universo della Cultura.
Altamente consigliato. ( )

Con un linguaggio, un amore per i dettagli bizzarri e una fantasia estremamente sofisticati, The Player of Games narra la vicenda di Gurgeth, cittadino della Cultura e maestro dell'arte del gioco. Gurgeth vive su un Orbitale artificiale, ed è un tipico esponente di questa civiltà dalle infinite possibilità. Come potremmo aspettarci da un cittadino di una classica utopia, Gurgeth è vagamente annoiato da questo mondo in cui le feste e gli incontri sociali si succedono all'infinito, e anche dal proprio successo personale, tanto che è immediatamente attratto dall'idea di confrontarsi con un nuovo gioco, di complessità e proporzioni inconcepibili. Gurgeth si ritrova cosi a bordo dell'astronave Limiting Factor verso l'Impero di Azad. Azad è più di un mondo, di un'entità politica: è un gioco, anzi il Gioco. Attraverso una serie di tornei i giocatori avanzano verso la posizione di Imperatore, ma le regole sono estremamente complesse e Gurgeth ha solo due anni di tempo per impararle: poi dovrà confrontarsi con i nativi, un popolo con tre sessi ancora piuttosto selvaggio che da sempre ha convissuto con queste regole. (la fonte è un pdf found)