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Sto caricando le informazioni... L'era di Stalin (1956)di Anna Louise Strong
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I THINK THAT, looking back, men will call it "the Stalin Era." Tens of millions of people built the world's first socialist state, but he was the engineer. He first gave voice to the thought that the peasant land of Russia could do it. From that time on, his mark was on all of it, on all the gains and all the evils. It is too soon to sum up the era, and yet one must try to. For controversy has arisen over it and the beliefs of many around the world are being torn. It is the very best people who are most disturbed by Khrushchev's revelations of thousands of brutal injustices and harsh repressions when socialism was for the first time built. They are asking: Was this necessary? Is that always the path to socialism? Or was it the evil genius of one man? Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)947.084History and Geography Europe Russia and eastern Europe [and formerly Finland] Russian & Slavic History by Period 1855- 1917-1953 ; Communist periodClassificazione LCVotoMedia:
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Questo periodo fatto di lotta contro il sistema semi-feudale che anni di zarismo avevano lasciato in eredità alla Russia e contro le quinte colonne dell'imperialismo, del nazismo e della controrivoluzione, viene narrato dalla Strong con chiarezza e semplicità anche tramite le testimonianze di uomini e donne comuni la cui vita è stata sconvolta sia dalla Rivoluzione d'Ottobre che dalla Seconda Guerra Mondiale (in Russia viene detta Grande Guerra Patriottica).
Il linguaggio è semplice, ma traspare grande conoscenza delle vicende del periodo, dato che l'autrice è fondatrice del Moscow News, primo giornale in lingua inglese in URSS; le varie tappe del periodo di Stalin sono analizzate separatamente, con capitoli sulla collettivizzazione, le Grandi Purghe, la preparazione alla guerra, i tentativi di alleanze con le potenze occidentali e il Rapporto Khrushchev, ma il libro ha in se grande omogeneità. Il giudizio dell'autrice sull'era di Stalin è in genere positivo, ma non nasconde quelli che sono stati gli errori fatti, ad esempio nelle Grandi Purghe quando anche degli innocenti subirono gravi condanne e repressioni o subito dopo la guerra quando il revisionismo già prendeva piede.
Un libro estremamente interessante su un'epoca bollata unicamente come sanguinaria, paranoica e negativa che offre un'opinione sicuramente non molto condivisibile, ma che merita assolutamente di essere letta. ( )