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Good Me Bad Me (2016)

di Ali Land

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Milly's mother is a serial killer. Though Milly loves her mother, the only way to make her stop is to turn her in to the police. Milly is given a fresh start: a new identity, a home with an affluent foster family, and a spot at an exclusive private school. But Milly has secrets, and life at her new home becomes complicated. As her mother's trial looms, with Milly as the star witness, Milly starts to wonder how much of her is nature, how much of her is nurture, and whether she is doomed to turn out like her mother after all. When tensions rise and Milly feels trapped by her shiny new life, she has to decide: Will she be good? Or is she bad? She is, after all, her mother's daughter.… (altro)
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Eccomi qui, sulle note di Migraine dei Twenty One Pilots a cercare di mettere insieme due parole per riuscire anche solo in parte a descrivere le emozioni che questa sconvolgente lettura mi ha provocato. Parlare di questo libro è molto difficile, i temi trattati sono spinosi e complessi e riuscire a raccogliere i pensieri in modo coerente non è semplice. Questo romanzo è stata una scoperta, avevo avuto modo di adocchiarlo ma un po' per il titolo, non troppo accattivante, un po' per la copertina, troppo semplice, avevo deciso di ignorarlo per dedicarmi ad altre uscite tra cui Phoneplay sempre edito dalla Newton Compton. È proprio quindi quest'ultima che devo ringraziare, se la Newton Compton infatti non mi avesse gentilmente inviato una copia del romanzo sicuramente l'avrei letto dopo chissà quanti anni, maledicendomi per averlo perso e snobbato per tanto tempo in quanto questo thriller mi ha letteralmente stregato tanto da farmelo divorare in pochi giorni.
Fin dalle prime pagine veniamo intrappolati nella mente di Milly, una giovane di quindici anni che ha deciso di denunciare sua madre, accusandola di crimini orrendi perpetrati ai danni di poveri bambini innocenti, veniamo quindi catapultati in una lettura frenetica e disperata alla ricerca della verità. La stessa ragazza sembra giocare con il lettore provocandolo, la protagonista è quasi sfacciata e fin dalle prime pagine non esita a giocare con noi, ci fa capire che c'è qualcosa che non va, che non tutto è così semplice e scontato che lei non è solo una ragazzina vittima o "spiona" come sottolineano Phoebe e le sue amiche bulle, Annie (questo il vero nome della ragazza) ci lancia addosso fin da subito un indizio, un sasso, per poi abilmente e crudelmente nascondere la mano, lasciandoci fin dalle prime pagine smarriti.
Leggiamo "Dovrei sentirmi fortunata, invece ho paura. Paura di scoprire chi sono e cosa potrei essere. E ho paura che anche loro lo scoprano." e ci chiediamo che cosa spaventi così tanto una quindicenne, una ragazza che a quell'età dovrebbe solo pensare alle amiche, ad andare bene a scuola, alle prime cotte. Che cosa spaventa così tanto Milly? Che cosa l'ha portata a "tradire" la stessa madre per la quale sembra provare un affetto a tratti malsano? Chi è veramente questa ragazza? Una semplice vittima? O forse... una carnefice? Queste sono le domande che mi sono posta fin dalle prime pagine e che mi hanno spinta a gettarmi a capofitto nella lettura.
Il romanzo è incalzante è il punto di vista di Milly è così sfuggente ed enigmatico che riesce a tenere alta l'attenzione, la trama è ben sviluppata, gli eventi che si susseguono sono ben distribuiti nel corso dell'intero romanzo senza ritrovarsi di fronte odiosi, quanto inutili, momenti morti. Tutto sembra curato nei minimi dettagli, il mondo di "Good Me, Bad Me" nelle sue 346 pagine sembra essere immenso e si apre di fronte ai nostri occhi bramosi di conoscenza e verità. Non troviamo solo Milly, anche se è lei la protagonista ed è suo il punto di vista, non è sempre lei la star, non ha sempre i riflettori puntati addosso, Ali Land non si limita a descrivere Annie ma ci permette di apprezzare anche gli altri personaggi e soprattutto la sua nuova famiglia, una famiglia che agli occhi della gente comune appare perfetta, la dolce famiglia del Mulino Bianco, con una madre carismatica e indipendente, un padre amorevole e dedito alla comunità e una figlia forte, bella e sicura di sé, una famiglia in cui chiunque vorrebbe vivere eppure che come tutte le famiglie nasconde segreti e imperfezioni
Troviamo Mike, uomo brillante, per tutti il padre perfetto, uno psichiatra che si occupa di ragazzi problematici, l'uomo ideale per avere a che fare con una figlia adolescente eppure che quasi con superficialità ascolta e consiglia tutti ma è incapace di comunicare con la sua stessa famiglia, con la sua stessa figlia e spinto dalla sua generosità e bontà d'animo accoglie senza pensarci due volte una giovane, una intrusa a turbare e invadere il suo santuario, il suo porto sicuro.
Saskia, una donna che vorrebbe soltanto riuscire ad essere una buona madre per sua figlia, che cerca disperatamente di amarla come solo una madre sa fare e che nonostante tutti i suoi tentativi sembra sempre essere troppo distante, senza riuscire a prendere per mano la sua bambina, senza poterla aiutare e proteggere dal mondo e dalle sue insidie e questo la sconvolge, la abbatte spingendola ad autocommiserarsi per colpe che sente di avere ma che di fatto non ha, per affrontare il dolore quindi si circonda di sogni ed illusioni comportandosi agli occhi della comunità come la classica mogliettina adorabile che frequenta corsi di Yoga, lavora ed esce con le amiche
E poi c'è Phoebe... Phoebe la cattiva, Phoebe l'adolescente ribelle, Phoebe la bulla che minaccia di morte una "sorella" e sembra gioirne come il peggiore dei mostri eppure Phoebe non è un mostro, è solo una ragazza come Annie, che da un giorno all'altro si ritrova una sconosciuta in casa e di conseguenza ha paura... paura di non riuscire a parlare con la sua famiglia, paura di perdere l'affetto del padre che sente sempre più distante e quello della madre con la quale non riesce a creare un rapporto, paura di non farsi capire, di non riuscire a dare voce al caos che si sente dentro, paura di perdere tutto e di ritrovarsi in casa con una ragazza che potrebbe in qualche modo invadere i suoi spazi personali e scoprire ogni suo piccolo segreto, ogni piccola crepa nella sua corazza. È in parte la paura che la spinge a comportamenti crudeli e infantili nei confronti di una ragazza che neanche si sforza di conoscere ma che nell'impeto della giovinezza odia, cerca di bruciare, con le stesso fuoco, con la stessa rabbia che sente dentro. È proprio Phoebe ironicamente quella che mi ha colpito di più tra tutti i personaggi secondari, forse perché al suo posto e alla sua età una parte di me si sarebbe comportata allo stesso modo con rabbia, gelosia, paura, forse io stessa avrei odiato è cercato di "bruciare" una rivale tanto scomoda.
Tutti i personaggi del romanzo sono incantevoli e... imperfetti. Ali Land riesce con maestria a descriverceli attraverso gli occhi di Milly e a darci fin da subito un quadro delle loro fragilità, dei loro difetti spingendoci spesso ad odiarli, a vederli come dei nemici.
Annie è una narratrice perfetta, riesce a stregare il lettore e con la sua bellezza ad ammaliarlo e a condurlo nella sua ragnatela.
Nel corso della lettura possiamo apprezzare lo sviluppo del personaggio, la psicologia che la caratterizza e vedere come Milly e Annie spesso sembrano due persone diverse che si incontrano, che si scontrano a duello, i loro pensieri entrano in collisione e ci chiediamo chi sia la ragazza che abbiamo di fronte... Annie, la vecchia e cara Annie, la Annie per tutti infame, vittima degli abusi fisici e mentali della madre perpetrati fin dalla più giovane età o Milly, la nuova Milly, la ragazza nuova e coraggiosa che lotta contro tutto e tutti per urlare al mondo la sua innocenza, per riprendersi la vita che una madre crudele le ha per anni negato... ci chiediamo quindi... chi è davvero la nostra protagonista? Chi è Annie? Chi è Milly? Dove finisce una e inizia l'altra? Queste domande ti portano a leggere avidamente, come un assetato in un deserto, e a sconvolgerti ed emozionarti per ogni frammento, ogni dettaglio, ogni piccola scoperta. Mi sono sentita come una bambina, una piccola bimba alla scoperta del mondo, mi sono emozionata, commossa e indignata con Annie... per Milly.
Questo romanzo mi ha letteralmente conquistata tanto da non riuscire a posarlo fino alla fine, era da un po' di tempo che non trovavo un thriller psicologico che riuscisse a coinvolgermi così tanto spingendomi a interessarmi, spaventarmi e preoccuparmi per la sorte della protagonista. Mi sento di consigliarlo senza alcun timore a tutti gli amanti del genere, visto i temi trattati la considero una lettura un po' delicata e al contrario di altri titoli per essere letto ha bisogno del giusto momento, del giusto stato mentale per riuscire a cogliere fino in fondo la psicologia della protagonista e delle persone che la circondano, è quindi un libro da leggere con attenzione su cui focalizzare l'attenzione, forse meno adatto a una vacanza o a un momento più frenetico un libro che riesce comunque a fare molte soddisfazioni a stregare il lettore e a provocargli emozioni che difficilmente dimenticherà.
Ringrazio ancora la Newton Compton per avermelo mandato e avermi fatto entrare nel mondo di Annie e nei suoi segreti. ( )
  GiadaLexy | May 12, 2022 |
La storia è originale, i personaggi però sono tutti molto antipatici. la teoria dell'autrice è che non c'è speranza, se cresci nella violenza non ci sono possibilità di riscatto. ( )
  Angela.Me | Jun 10, 2017 |
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Milly's mother is a serial killer. Though Milly loves her mother, the only way to make her stop is to turn her in to the police. Milly is given a fresh start: a new identity, a home with an affluent foster family, and a spot at an exclusive private school. But Milly has secrets, and life at her new home becomes complicated. As her mother's trial looms, with Milly as the star witness, Milly starts to wonder how much of her is nature, how much of her is nurture, and whether she is doomed to turn out like her mother after all. When tensions rise and Milly feels trapped by her shiny new life, she has to decide: Will she be good? Or is she bad? She is, after all, her mother's daughter.

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