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Canti dell'innocenza e dell'esperienza: che mostrano i due contrari stati della natura umana (1794)

di William Blake

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Fiction. Poetry. HTML:

Songs of Innocence and of Experience compiles two contrasting but directly related books of poetry by William Blake. Songs of Innocence honors and praises the natural world, the natural innocence of children and their close relationship to God. Songs of Experience contains much darker, disillusioned poems, which deal with serious, often political themes. It is believed that the disastrous end to the French Revolution produced this disillusionment in Blake. He does, however, maintain that true innocence is achieved only through experience.

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 Folio Society Devotees: Songs of Innocence and of Experience33 non letti / 33BooksFriendsNotFood, Dicembre 2023

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"A World, A Heaven, The Eternity" - "Un Mondo", "un Cielo", "l'Eternità", in una poesia di William Blake. I primi quattro versi "Auguries of Innocence", scritta da William Blake sono, a mio parere, i versi più belli che siano mai stati scritti in tutte le lingue. Versi che trascendono il pensiero, sia laico che religioso, e conducono direttamente al cuore della condizione umana.

Blake riassume in semplici, infantili parole la visione del mondo di un bambino quando, in riva al mare, prende la sabbia e fa scivolare i granelli tra le sue dita. Granello dopo granello esamina il suo mondo e lo fa scorrere fermandosi a guardare nella sua innocenza senza tempo. Oppure quando, in giardino, è steso a terra a giocare, coglie tra le sue mani un fiore e lo guarda incantato, sorridendo agli angeli che sono scesi giù in terra a salutarlo. Il granello di sabbia è come l’infinito di quel cielo diventato fiore, paradiso da cui proviene e sa di dover ritornare.

C’è una invisibile interconnessione tra quegli elementi celesti e terreni che forma un tutt’uno agli occhi del fanciullo in grado di cogliere e discernere la complessità dell’intera creazione, osservandone la parte più minuscola in natura. Un granello di sabbia, una foglia, un fiore, per cogliere l’intero ciclo della vita. Senza essere disturbato dalle diversità, dai contrasti, e dalla loro complessità. Solo un granello, un fiore, un cielo. E’ tutta l’intera storia della natura e della sua vita che scorre nelle sue mani e sotto i suoi occhi. Il battito di ali di una farfalla, il ronzio di un’ape, il vagare silenzioso di una formica…

To see a World in a Grain of Sand
And a Heaven in a Wild Flower,
Hold Infinity in the palm of your hand
And Eternity in an hour.

Vedere il mondo in un granello di sabbia
E un paradiso in un fiore selvaggio,
Tenere nel palmo della mano l’infinito
E l’eternità in un’ora.

Sapere, potere e voler cogliere l’attimo della creazione nella sua rivelazione, in serena contemplazione, costituisce forse l’essenza del’infinito. Tutto è connesso. Ma è tutto ancora da scoprire. Ed è detto in questi quattro magici versi del poema che, come una sinfonia, si muove verso la scoperta del mondo. Quei versi sono anche il prologo, la promessa che la scoperta non sarà vana, perché soltanto attraverso la visione delle semplici piccole cose della natura, si potranno dominare le grandi cose.

Non sarà mai troppo tardi riconquistare lo spirito della meraviglia con la quale tutti siamo nati, poveri o ricchi, bianchi o neri, ignoranti o intellettuali. Forse i poveri saranno più fortunati perché meno oberati dal fardello delle cose inutili. Quante volte i nostri figli e nipoti li abbiamo sentiti esclamare: “Guarda papà, vedi nonno, senti mamma: una coccinella! Una farfalla! Posso prendere quella pietra colorata, quel fiorellino rosso? Hai sentito quel cinguettìo…”.

Il candore genuino dell’innocenza sembra quasi fermare il tempo ed annullare lo spazio. L’infinito si presenta inaspettato nella sua semplicità. A World, a Heaven, The Eternity, per quel Bimbo, l’Uomo: figlio dell’Universo. ( )
  AntonioGallo | Nov 27, 2023 |
Sarà il fascino del poeta anticonvenzionale (al quale va aggiunto quello del genio incompreso), ma William Blake mi ha stupita. Nonostante sia tra gli autori di letteratura inglese che ho studiato al liceo, non lo ricordavo affatto così affascinante. Sto invecchiando, ragazzi.

Canti dell'Innocenza e dell'Esperienza ha due punti forti: la semplicità e l'innovazione. Per quanto riguarda la prima, posso assicurarvi che non troverete versi oscuri o criptici nelle poesie di Blake. Il che, insieme alla brevità dei componimenti, immagino abbia contribuito all'alto rating su Goodreads: infatti, è una raccolta che può essere apprezzata anche da chi non ama particolarmente la poesia o non è abituato a leggerne.

L'innovazione è indubbia: i contemporanei consideravano Blake uno squinternato e solo i suoi amici compravano le sue opere (e solo per simpatia... i suoi lavori non piacevano praticamente a nessuno). E l'innovazione di Blake non si limitava soltanto alla poesia, ma anche alle incisioni che adornano i suoi componimenti: la sua tecnica, l'acquaforte a rilievo, fu apprezzata, come le sue opere, soltanto più tardi.

Naturalmente, da un soggetto così originale non potevano che uscire poesie originali, che scandalizzavano i suoi contemporanei. Blake aveva idee bizzarre sulla religione, la schiavitù, l'uguaglianza: idee che oggi ci paiono, se non giuste, almeno condivisibili.

La raccolta è divisa, come da titolo, in canti sull'Innocenza e canti sull'Esperienza, i due stadi contrari dell'anima umana. Blake non privilegia nessuno dei due stadi, perché entrambi fanno parte dell'essere umano ed è necessario passare attraverso entrambi per essere completi. Tanto per chiarire la sua contrarietà al pensiero prevalente fin dal titolo... ( )
  lasiepedimore | Aug 30, 2023 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
William Blakeautore primariotutte le edizionicalcolato
Essick, Robert N.A cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Fawcus, ArnoldPublisher's Noteautore secondarioalcune edizioniconfermato
Holmes, RichardA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Keynes, GeoffreyIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Willmott, R.A cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
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Personaggi
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Epigrafe
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Incipit
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Introduction

"Never before surely was a man so literally the author of his own book." - Alexander Gilchrist
Piping down the valleys wild,
Piping songs of pleasant glee,
Citazioni
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He who mocks the Infants Faith
Shall be mock'd in the Age & Death
He who shall teach the Child of Doubt
The rotting Grave shall neer get out (E492)
Blake claims that all religious beliefs, however various, have a common origin in the "Poetic Genius" (E1), the godlike spirit within all people.
A note that Blake wrote in his manuscript of "The Four Zoas" also cautions us against dismissing innocence as naivete: "Innocence dwells with Wisdom but never with Ignorance" (E697).
Ultime parole
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(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
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Contains about 150 pages commentary by Robert N. Essick. Please do not combine with other editions of Blake's work.
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico
Fiction. Poetry. HTML:

Songs of Innocence and of Experience compiles two contrasting but directly related books of poetry by William Blake. Songs of Innocence honors and praises the natural world, the natural innocence of children and their close relationship to God. Songs of Experience contains much darker, disillusioned poems, which deal with serious, often political themes. It is believed that the disastrous end to the French Revolution produced this disillusionment in Blake. He does, however, maintain that true innocence is achieved only through experience.

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