Alla base di questo romanzo c'è una bella idea fantascientifica originale ed interessante che permette all'autore, oltre che raccontare le avventure dei protagonisti, di cimentarsi in una serie di analisi psicologico-comportamentali dei vari personaggi. Ne vien fuori un romanzo con una duplice anima: da una parte le avventure spaziali ed umane del protagonista, interessanti ed avvincenti; dall'altra tutta una serie di ispezioni psicologiche o di assurdi teatrini psicoanalitici (gli incontri con Sigfrid) che sono di una noia mortale.
Il libro si fa leggere sopratutto per la bravura di Pohl nel creare un'atmosfera di incognita, di mistero, o per meglio dire di aspettativa e speranza nel futuro. I personaggi sono costantemente in fuga dal presente (e passato) e sempre orientati al futuro, alla speranza per qualcosa di meglio che ha da venire. E questa "spinta al futuro" contagia anche il lettore che brama sapere come va a finire...
Nel complesso, comunque, è un romanzo modesto. ( )

Dell'immaginifico Ciclo degli Heechee , il punto cardine è sicuramente questo bellissimo "Gateway" , uno dei piu' importanti romanzi della storia della FS, vincitore dei premi Hugo e Nebula.
a vicenda viene narrata in prima persona dal protagonista, alternando capitoli di dialogo con il suo programma di psicoanalisi (Sigfrid) a capitoli in cui viene ripercorsa la storia principale. Con degli incastri di varie sidebars (in forma di poesie, annunci pubblicitari, lettere all'editore, rapporti).
Gateway (che è anche il titolo in inglese del romanzo) è un asteroide cavo, costruito come spazioporto dagli Heechee, una razza aliena da lungo tempo scomparsa.
Robinette (Bob) Broadhead, è un minatore che ha vinto a una lotteria; il premio non è sufficiente a vivere di rendita, ma basta per abbandonare la Terra ormai sovraffollata con un biglietto di sola andata per Gateway.