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Sto caricando le informazioni... Sei Quattro (2012)di Hideo Yokoyama
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(Lang)drøy spenning fra Japan En japansk thriller? «Seks fire» er altfor lang, men også bryet verdt. Mens vi følger Mikami inn i det byråkratiske vepsebolet blir Hideo Yokoyamas roman også en fortelling om Japan i samtiden – om blind tro på maktstrukturer og hierarki, om pliktfølelse, lojalistkrav og en villighet til underkastelse som kan sjokkere en leser. Men også om forholdet mellom menn og kvinner, også der viser Yokoyama frem elementer av underkastelse og beskyttelse, uten å bli moraliserende – bare tydelig sterkt beskrivende. Det tar lang tid før «Seks fire» begynner å ligne en thriller i vanlig forstand, men når det først rører på seg og Mikamis endeløse sjelekvaler og spekulasjoner begynner å lede til konklusjoner, handling og resultater, blir boken også på spenningsplanet riktig interessant og medrivende – for ikke å si bevegende. Six Four by Hideo Yokoyama review – riveting, slow-burn thriller Hideo Yokoyama’s bestseller combines classic crime elements with a twisting journey to the heart of Japan’s police establishment. At times, it is too easy to get lost in the morass of detail and characters and passionate concerns over issues it is hard to get worked up over. But the twist and the pay-off are worth the wait, and if the slightly misleading packaging means more people give this unique addition to the genre a try, then so much the better. Premi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
"The nightmare no parent could endure. The case no detective could solve. The twist no reader could predict. For five days in January 1989, the parents of a seven-year-old Tokyo schoolgirl sat and listened to the demands of their daughter's kidnapper. They would never learn his identity. They would never see their daughter again. For the fourteen years that followed, the Japanese public listened to the police's apologies. They would never forget the botched investigation that became known as Six Four. They would never forgive the authorities for their failure. For one week in late 2002, the press officer attached to the police department in question confronted an anomaly in the case. He could never imagine what he would uncover. He would never have looked if he'd known what he would find. "-- Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)895.636Literature Literature of other languages Asian (east and south east) languages Japanese Japanese fiction 2000–Classificazione LCVotoMedia:
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Tornando al romanzo, sono molto contenta che mi avessero messo in guardia sul fatto che i gialli nipponici sono piuttosto diversi da quelli che siamo abituatз a leggere da queste parti: essendo Sei Quattro su un vecchio caso, ci si potrebbe aspettare che il protagonista indaghi, abbia delle intuizioni geniali e/o la fortuna di incrociare la prova giusta e riesca a risolverlo. Invece no: Mikami Yoshinobu è il capo dell’ufficio stampa e deve solo recuperare i buoni rapporti con la famiglia della vittima di questo vecchio caso irrisolto in modo da permettere alla polizia di farsi della buona pubblicità.
Una larga fetta di Sei Quattro quindi ruota intorno ai rapporti tra polizia e stampa, rapporti che Yokoyama deve conoscere bene, visto che ha lavorato per più di dieci anni come giornalista d’inchiesta. Ci sono pagine e pagine nelle quali ci si interroga su dove finisca il diritto di cronaca e inizi il diritto alla privacy, sul diritto dellз giornalistз di avere tutte le informazioni in modo da poter valutare cosa pubblicare e cosa no e il diritto della polizia a trattenere qualunque elemento ritenga troppo sensibile, ma con il rischio che ometta informazioni compromettenti.
Tutto questo gestito da un uomo che sente il suo ruolo di capo dell’ufficio stampa come una punizione perché vorrebbe tornare sul campo. Mikami, infatti, è un uomo che non riesce ad accettare la situazione nella quale si trova: di padre di una figlia scomparsa e che non riesce a capire, di capo dell’ufficio stampa che deve avere a che fare con un padre di una figlia assassinata in un crimine ancora senza colpevole condannato e di marito di una donna che dopo tanti anni di matrimonio ancora non sa perché si è sposata proprio con lui.
Tuttavia, sarà proprio in questa condizione di uomo perso e demoralizzato che capirà l’importanza di incontrare la persona di cui abbiamo bisogno e l’umiltà di ammettere che, per quanto si ami qualcunǝ, quella persona speciale potremmo non essere noi. Magari noi siamo la persona giusta al momento giusto per unǝ perfettǝ sconosciutǝ e in quel caso è importante non rifiutarne la responsabilità per non lasciare che tutto scivoli nell’indifferenza e per tenere in vita la fiamma della solidarietà umana.
Sei Quattro è un romanzo lento e a tratti sembra assolutamente inconcludente, ma alla fine ogni elemento è funzionale e porta a farsi l’unica domanda importante: non “chi è stato?”, ma “come sta ogni personaggio toccato da questo terribile caso?”. ( )