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"A monumental new novel from the bestselling author of Everything Is Illuminated and Extremely Loud and Incredibly Close In the book of Genesis, when God calls out, "Abraham!" to order him to sacrifice his son Isaac, Abraham responds, "Here I am." Later, when Isaac calls out, "My father!" to ask him why there is no animal to slaughter, Abraham responds, "Here I am." How do we fulfill our conflicting duties as father, husband, and son; wife and mother; child and adult? Jew and American? How can we claim our own identities when our lives are linked so closely to others'? These are the questions at the heart of Jonathan Safran Foer's first novel in eleven years--a work of extraordinary scope and heartbreaking intimacy. Unfolding over four tumultuous weeks, in present-day Washington, D.C., Here I Am is the story of a fracturing family in a moment of crisis. As Jacob and Julia and their three sons are forced to confront the distances between the lives they think they want and the lives they are living, a catastrophic earthquake sets in motion a quickly escalating conflict in the Middle East. At stake is the very meaning of home--and the fundamental question of how much life one can bear. Showcasing the same high-energy inventiveness, hilarious irreverence, and emotional urgency that readers and critics loved in his earlier work, Here I Am is Foer's most searching, hard-hitting, and grandly entertaining novel yet. It not only confirms Foer's stature as a dazzling literary talent but reveals a mature novelist who has fully come into his own as one of the most important writers of his generation. "--… (altro)
Nel romanzo si racconta la storia di una famiglia che vive a Washington lungo un arco temporale narrante di quattro settimane. L'arrivo dei parenti da Israele innesca una serie di domande a cui tutti i membri della famiglia cercano di dare disperatamente risposta. Solamente un grande terremoto, a cui fa seguito l'invasione di Israele, riuscirà a dare un senso a quegli interrogativi (fonte: Wikipedia)
Enid e Alfred Lambert, in una città del Midwest americano, trascinano le giornate accumulando oggetti, ricordi, delusioni e frustrazioni del loro matrimonio: l'uno in preda ai sintomi di un Parkinson che preferisce ignorare, l'altra con il desiderio, ormai diventato scopo di vita, di radunare per un «ultimo» Natale i tre figli allevati secondo le regole e i valori dell'America del dopoguerra, attenti a «correggere» ogni deviazione dal «giusto». Ma i figli se ne sono andati sulla costa: Gary, dirigente di banca, vittima di una depressione strisciante e di una moglie infantile; Chip che ha perso il posto all'università per «comportamento sessuale scorretto»; infine Denise, chef di successo che conduce una vita privata discutibile secondo i Lambert.
Romanzo stupendo, bellissimo. La storia (breve nel tempo) di una famiglia attraverso un divorzio, con un padre ed un cane personaggi principali. Bellissimo nella descrizione dei singoli, nei dialoghi, nei sentimenti e nelle situazioni (non c'è un paesaggio fisico, nulla). Libro da top ten personale, forse anche top tre. ( )
Dati dalle informazioni generali inglesi.Modifica per tradurlo nella tua lingua.
When the destruction of Israel commenced, Isaac Bloch was weighing whether to kill himself or move to the Jewish home.
Citazioni
La distanza che separa l'ammettere dall'accettare è la depressione.
… e candele d'api a rischio d'estinzione infilate in candelieri d'argento di antenati estinti.
… il desiderio di spremere qualche goccia in più di felicità quasi sempre distrugge la felicità che avevi la fortuna di avere e di cui sei stato così sciocco da non accorgerti.
«Stare soli non è solitudine».
Perché camminava in quel modo? Perché voleva camminare come se niente fosse e quello sforzo supremo generava un orrido spettacolo di orrida deambulazione da parte di un essere umano che era un tale impiastro da usare davvero il termine ‘deambulazione’.
Quell'essere continuamente giudicato lo scavava dentro come un fiume, creando due rive opposte.
Una linguista inglese raccontava della sua passione per le enantiosemie: parole che sono il contrario di se stesse. Un film pauroso è un film che fa paura, mentre un uomo pauroso è un uomo che ha paura. Si spolvera una torta con lo zucchero, ma quando si spolvera un mobile, la polvere viene tolta. Tirare un sasso vuol dire lanciarlo, ma tirare una corda vuol dire portarla verso di sé. … Tu sei mio ospite sia se io ospito te sia se tu ospiti me. Una matita spuntata è senza punta, ma quando spunta la barba, la punta viene fuori. Una porta sbarrata è chiusa ma gli occhi sbarrati sono aperti.
La reazione degli ebrei americani all'Olocausto era: «Non dimenticare mai», perché c'era una possibilità di dimenticare. In Israele, facevano suonare per due minuti la sirena antiaerea perché altrimenti non avrebbero mai smesso di suonare.
«… Qualunque cosa con i figli si finisce per gestirla male. Per cui si cerca di imparare, per non gestirla più così male in futuro. Ma nel frattempo loro cambiano, e quindi la lezione non vale più».
Israele ne era uscito indebolito, ma i suoi nemici ne erano usciti ancora più indeboliti. Non è una grande consolazione, mentre si passano al setaccio le proprie macerie con un bulldozer, sapere che il nemico sta passando al setaccio le sue macerie a mani nude. Ma una piccola consolazione sì.
Non era salito su un aereo per combattere al fianco di suo cugino, ma era pronto a correre al capezzale del figlio di suo cugino e a offrire quel genere di forza per cui serve solo il muscolo cardiaco.
Ma sentiva anche la sua dipendenza dagli sforzi di Julia. Non avrebbe potuto farlo senza di lei. Non poteva vivere senza di lei senza di lei.
Gli ebrei costituiscono lo 0,2 per cento della popolazione mondiale ma hanno ricevuto il 22 per cento di tutti i premi Nobel – il 24 per cento, se si escludono i Nobel per la pace. E non essendoci un Nobel per l'essere sterminati, per una decina d'anni gli ebrei non ebbero molte possibilità, quindi la percentuale effettiva è ancora più alta. Perché? Non perché gli ebrei siano più intelligenti degli altri; è perché gli ebrei puntano sul genere di cose che vengono premiate a Stoccolma. Gli ebrei si allenano per i Nobel da migliaia di anni. Ma se ci fossero dei premi Nobel per la soddisfazione, per il senso di sicurezza o per la capacità di lasciar andare, quel 22 per cento – 24 per cento senza la Pace – avrebbe bisogno di un paracadute.
Partiamo dal presupposto che esistano 10 alla 24 stelle nell'universo osservabile – diecimila stelle per ogni granello di sabbia della Terra. In base alle stime più prudenti, esistono all'incirca cento miliardi di miliardi di pianeti simili alla Terra – cento per ogni granello di sabbia sulla Terra. Se, dopo miliardi di anni di esistenza, sull'uno per cento di questi pianeti si fosse sviluppata la vita, e sull'uno per cento di questi ultimi si fosse sviluppata vita intelligente, dovrebbero esserci dieci milioni di miliardi di civiltà intelligenti nell'universo – centomila solo nella nostra galassia. È ovvio che non siamo soli. Ma poi Enrico Fermi, il più illustre e brillante tra i fisici presenti al tavolo, intervenne per la prima volta: «E allora dove sono tutti quanti?» Se dovrebbero esserci e non ci sono, perché non ci sono? È chiaro che siamo soli.
Ultime parole
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico
▾Riferimenti
Risorse esterne che parlano di questo libro
Wikipedia in inglese
Nessuno
▾Descrizioni del libro
"A monumental new novel from the bestselling author of Everything Is Illuminated and Extremely Loud and Incredibly Close In the book of Genesis, when God calls out, "Abraham!" to order him to sacrifice his son Isaac, Abraham responds, "Here I am." Later, when Isaac calls out, "My father!" to ask him why there is no animal to slaughter, Abraham responds, "Here I am." How do we fulfill our conflicting duties as father, husband, and son; wife and mother; child and adult? Jew and American? How can we claim our own identities when our lives are linked so closely to others'? These are the questions at the heart of Jonathan Safran Foer's first novel in eleven years--a work of extraordinary scope and heartbreaking intimacy. Unfolding over four tumultuous weeks, in present-day Washington, D.C., Here I Am is the story of a fracturing family in a moment of crisis. As Jacob and Julia and their three sons are forced to confront the distances between the lives they think they want and the lives they are living, a catastrophic earthquake sets in motion a quickly escalating conflict in the Middle East. At stake is the very meaning of home--and the fundamental question of how much life one can bear. Showcasing the same high-energy inventiveness, hilarious irreverence, and emotional urgency that readers and critics loved in his earlier work, Here I Am is Foer's most searching, hard-hitting, and grandly entertaining novel yet. It not only confirms Foer's stature as a dazzling literary talent but reveals a mature novelist who has fully come into his own as one of the most important writers of his generation. "--
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Descrizione del libro
'Eccomi'. Così risponde Abramo quando Dio lo chiama per ordinargli di sacrificare Isacco. Ma com'è possibile per Abramo proteggere suo figlio e al tempo stesso adempiere alla richiesta di Dio? Come possiamo, nel mondo attuale, assolvere ai nostri doveri a volte contrastanti di padri, di mariti, di figli, di mogli, di madri, e restare ancora fedeli a noi stessi? Ambientato a Washington nel corso di quattro, convulse settimane, 'Eccomi' è la storia di una famiglia sull'orlo della crisi: fra tradimenti coniugali veri o presunti, frustrazioni professionali e domande esistenziali, Jacob, Julia e i loro tre figli devono fare i conti con la distanza tra la vita che desiderano e quella che si trovano a vivere, ma anche con il senso profondo e attuale della loro identità ebraica. Finché un forte terremoto colpisce il Medio Oriente, innescando una serie di reazioni a catena che mettono a repentaglio la sopravvivenza dello stato di Israele. Di fronte a questo scenario imprevisto, tutto rimane in sospeso e ognuno sarà costretto a confrontarsi con scelte a cui non era preparato e a interrogarsi sul significato della parola 'casa'.