Dopo aver letto “Blankets” e “Habibi”, due capolavori assoluto del fumetto mondiale, all’inizio la lettura di “Polpette spaziali” di Craig Thompson mi ha un po' spiazzato. In realtà avendo letto “Addio Chunky Rice” avevo avuto l’occasione per approcciarmi ad una visione diversa dell’autore, semplice, per bambini. E, riflettendoci, ma solo dopo aver terminato la lettura di questo libro il filo conduttore di Thompson, l’amore e le relazioni affettive, rimane, anzi per certi versi si consolida. L’edizione della Rizzoli è di quelle importanti, carta di ottima qualità e foliazione ampia. Elementi essenziali per dare spazio al disegno dell’autore ed allo splendido colore di Dave Stewart. La storia parte in un mondo del futuro con diversi richiami a Star wars anche se tutto appare disordinato, di una povertà assoluta. Violet, la protagonista, è una ragazzina semplice ma spigliata. La madre fa la stilista ed il padre il camionista spaziale e ambedue lavorano in maniera precaria. Il mondo è già andato a rotoli e il problema sono le balene spaziali e le distruzioni che continuamente provocano in giro per l’universo. A seguito dell’ennesimo episodio il padre di Violet parte per una missione segreta ma la bambina lo segue in un lungo viaggio durante il quale incontrerà Zaccheus, una zucchina arancione, ed Elliot, un piccolo e colto pollo, figlio di uno scienziato che ha liberato la specie dalla sudditanza alimentare nei confronti degli uomini. Inizia così una lunga avventura che si concluderà con la liberazione di un cucciolo di balena da parte del terzetto e al ritrovamento del padre di Violet. Tutto finirà, chiaramente benissimo, anche perché questo è un volume pensato fondamentalmente per i bambini. Una storia semplice ma veramente godibile. ( )