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"From the quintessential author of wartime Germany, A Time to Love and a Time to Die echoes the harrowing insights of his masterpiece All Quiet on the Western Front.After two years at the Russian front, Ernst Graeber finally receives three weeks leave. But since leaves have been canceled before, he decides not to write his parents, fearing he would just raise their hopes. Then, when Graeber arrives home, he finds his house bombed to ruin and his parents nowhere in sight. Nobody knows if they are dead or alive. As his leave draws to a close, Graeber reaches out to Elisabeth, a childhood friend. Like him, she is imprisoned in a world she did not create. But in a time of war, love seems a world away. And sometimes, temporary comfort can lead to something unexpected and redeeming. The world has a great writer in Erich Maria Remarque. He is a craftsman of unquestionably first rank, a man who can bend language to his will. Whether he writes of men or of inanimate nature, his touch is sensitive, firm, and sure. The New York Times Book Review"… (altro)
Cosa succede quando ti accorgi di combattere dalla parte sbagliata? Questo è il tema portante del romanzo, la presa di coscienza del soldato tedesco Ernst Graeber. I primi dubbi esistenziali cominceranno a manifestarsi sul fronte russo, troveranno ampio sviluppo durante il periodo passato in licenza (in una Germania devastata dalle bombe, ma soprattutto dal sospetto e dalla paura), e arriveranno a compimento nel finale, di nuovo al fronte, in una perfetta chiusura del cerchio. E' un libro che ha due anime: poetico quando narra dell'amore che nasce tra i protagonisti, crudo e cinico nelle scene di guerra. Questa dicotomia non è altro che un'eco del tormento interiore di Ernst, deluso di fronte al crollo degli ideali di cui è stato imbevuto, ma incapace di trovare una strada diversa e quindi destinato a tornare a combattere per una causa in cui non crede più, semplice ingranaggio della storia. L'epilogo è molto evocativo e in fondo l'unico possibile: [SPOILER]-Dopo aver portato tanta violenza e distruzione non c'è riscatto se non nella morte, vista come fine delle sofferenze fisiche e morali, ma anche come nuovo inizio (Ernst muore, ma una pianta sboccia nel fango)-[SPOILER] Ernst Graeber è il simbolo di un'intera generazione di giovani tedeschi, l'opera quindi esce dalla dimensione individuale per arrivare a quella sociale e far riflettere sul tema sempre scottante della complicità del popolo tedesco con i nazisti e i loro abomini. Remarque sulla questione presenta un punto di vista che non credo di condividere appieno (accorgersi dei propri sbagli solo quando le cose vanno male non è una vera e propria presa di coscienza), ma leggere questo romanzo mi ha confermato una volta di più che nella vita non è mai tutto bianco o nero. ( )
La morte aveva, in Russia, un odore diverso che in Africa.
Citazioni
Ultime parole
La pianta oscillò e si fermò poi sullo stretto orizzonte davanti alla sua testa china, come cosa ovvia, con la consolazione dell'ordine più meticoloso, in perfetta pace, sempre più grande, finchè riempì il cielo intero e gli occhi di lui si chiusero.
"From the quintessential author of wartime Germany, A Time to Love and a Time to Die echoes the harrowing insights of his masterpiece All Quiet on the Western Front.After two years at the Russian front, Ernst Graeber finally receives three weeks leave. But since leaves have been canceled before, he decides not to write his parents, fearing he would just raise their hopes. Then, when Graeber arrives home, he finds his house bombed to ruin and his parents nowhere in sight. Nobody knows if they are dead or alive. As his leave draws to a close, Graeber reaches out to Elisabeth, a childhood friend. Like him, she is imprisoned in a world she did not create. But in a time of war, love seems a world away. And sometimes, temporary comfort can lead to something unexpected and redeeming. The world has a great writer in Erich Maria Remarque. He is a craftsman of unquestionably first rank, a man who can bend language to his will. Whether he writes of men or of inanimate nature, his touch is sensitive, firm, and sure. The New York Times Book Review"
E' un libro che ha due anime: poetico quando narra dell'amore che nasce tra i protagonisti, crudo e cinico nelle scene di guerra. Questa dicotomia non è altro che un'eco del tormento interiore di Ernst, deluso di fronte al crollo degli ideali di cui è stato imbevuto, ma incapace di trovare una strada diversa e quindi destinato a tornare a combattere per una causa in cui non crede più, semplice ingranaggio della storia. L'epilogo è molto evocativo e in fondo l'unico possibile: [SPOILER]-Dopo aver portato tanta violenza e distruzione non c'è riscatto se non nella morte, vista come fine delle sofferenze fisiche e morali, ma anche come nuovo inizio (Ernst muore, ma una pianta sboccia nel fango)-[SPOILER]
Ernst Graeber è il simbolo di un'intera generazione di giovani tedeschi, l'opera quindi esce dalla dimensione individuale per arrivare a quella sociale e far riflettere sul tema sempre scottante della complicità del popolo tedesco con i nazisti e i loro abomini. Remarque sulla questione presenta un punto di vista che non credo di condividere appieno (accorgersi dei propri sbagli solo quando le cose vanno male non è una vera e propria presa di coscienza), ma leggere questo romanzo mi ha confermato una volta di più che nella vita non è mai tutto bianco o nero. ( )