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Domani-Amy Foster

di Joseph Conrad

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“Qualunque stato mentale, anche la pazzia, ha il suo equilibrio fondato sulla stima di noi stessi”

Anche Joseph Conrad come altri autori, tipo Herman Melville, ebbe il mare dentro l’anima, e forse anche nelle vene, arrivando a scrivere, nella sua produzione letteraria, se non quasi esclusivamente romanzi e racconti con il mare come protagonista, altre storie che, anche se ambientate sulla terra, dal mare traevano spunto e sostanza.
È il caso di questi due racconti “Domani” e “Amy Foster” dove con situazioni che si presentano all’apparenza diverse Conrad evidenzia come la natura umana reagisca sempre con le stesse difese fatte di: isolamento, sospetto, rifiuto.
Che detto così sembra di stare a parlare dei sentimenti che genera la moderna emigrazione, ma ho divagato; tornando ai due racconti: in “Domani” un vecchio padre, ormai completamente isolato e schernito dalla comunità, vive in uno stato mentale, quello della citazione del titolo, di continua attesa di un figlio, imbarcato anni prima, che fatalmente tornerà sempre “domani” al punto che quando il figlio tornerà davvero la realtà sarà molto dura da accettare per il vecchio che arriverà persino a rifiutarla…
Nel secondo racconto, “Amy Foster” è appunto la ragazza che si prende a cuore la sorte di uno sconosciuto naufrago che il mare ha gettato sulla spiaggia fino a sposarselo e farci un figlio, ma questo non basterà, alla lunga, a colmare sospetti e paure che inevitabilmente affioreranno verso uno straniero di incerta provenienza e mai completamente accettato dalla comunità, la cui unica colpa sarà quella di non essere riuscito a integrarsi completamente…
Molto bravo Conrad, in questi racconti, a scandagliare l’animo umano traendone fuori paure e fobie che purtroppo albergano fisse negli uomini, in apparenza sopite, ma in verità sempre allerta e pronte a manifestarsi… ( )
  barocco | Jun 2, 2017 |
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