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Les Bienveillantes (2006)

di Jonathan Littell

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Maximilian Aue dirige una fabbrica di merletti nel Nord della Francia, la guerra ©· ormai lontana. © nato in Alsazia da madre francese: parla cos©Ơ bene la lingua materna che non ha avuto difficolt© a nascondere, durante il caos del dopoguerra, il suo passato da ufficiale delle SS. Racconta la sua storia senza alcun rimorso. Infanzia in Francia, studi di diritto e di economia politica in Germania: il giovane Maximilian ©· intelligente, colto, omosessuale (in lui l'omosessualit© si lega all'incesto, all'amore morboso per la sorella). Sorpreso in un luogo compromettente, viene salvato da un giovane SS che lo prende sotto la sua protezione: Max entra nelle SS anche perch©♭ ©· affascinato dall'ideologia nazista. Dopo essere stato a Parigi, passa sul fronte orientale: in qualit© di ufficiale redige rapporti per i vertici del Reich sull'avanzare della campagna di Russia. Ferito alla testa a Stalingrado, si salva per miracolo e diventa un eroe nazionale. In seguito lavora a stretto contatto con Himmler per riorganizzare i campi di concentramento, e viene spedito a cercare in Ungheria manodopera per le industrie belliche. A Berlino si dedica alla scherma e al nuoto; assiste ai concerti diretti da Karajan e Furtw©Þngler; ha una sterile storia sentimentale con una donna. Dopo un tentativo di fuga in Pomerania, ritorna nella capitale e vive il crepuscolo del nazismo. Un affresco epico e tragico, che fa rivivere la tragedia della seconda guerra mondiale dal punto di vista ripugnante dei carnefici.… (altro)
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Corretto nei richiami storici. Ma, chi erano e che fine hanno fatto i gemelli? ( )
  fortunae | Jul 28, 2023 |
il romanzo narra in prima persona la storia di Maximilien Aue, un ex ufficiale delle SS attivamente coinvolto nell'Olocausto. (fonte: Google Books)
  MemorialeSardoShoah | Apr 24, 2020 |
Le Benevole è un libro sul male assoluto, che si esplicita storicamente negli orrori del Nazismo. Non è un romanzo storico, anche se pieno di dettagli storici, ma un testo metafisico sull'essenza dell'umanità. Una concezione dell'uomo che ha un suo spazio nella storia della filosofia occidentale e lo vede "lupo fra lupi". Maximillien -il protagonista- vive passioni travolgenti e che lo trascinanono in abissi indicibili, ma non ama nessuno e non conosce pietà o pentimento.I suoi plurimi omicidi non sono mossi dall'odio o da altro sentimento, ma sono atti contingenti e "banali" che -osserva più volte l'autore- "avreste potuto compiere anche voi". Lo stile è grondante immagini oscene (di un'oscenità mentale, prima ancora che fisica). Un enorme affresco che fa pensare a un Bosch incattivito, tutto terreno e senza speranza. ( )
  gianoulinetti | Jan 9, 2009 |
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Some of these ambitions are brilliantly realized; others much less so. But all of them make Littell’s book a serious one, deserving of serious treatment.

While some will denounce Littell’s cool-eyed authorial sympathy for Aue as “obscene”—and by “sympathy” I mean simply his attempt to comprehend the character—his project seems infinitely more valuable than the reflexive gesture of writing off all those millions of killers as “monsters” or “inhuman,” which allows us too easily to draw a solid line between “them” and “us.” [...] Aue is a human brother with whom we can sympathize (by which I mean, accept that he is not simply “inhuman”), or he is a sex-crazed, incestuous, homosexual, matricidal coprophage; but you can’t have your Schwarzwälder Kirschtorte and eat it, too.
 
The novel’s gushing fans [...] seem to have mistaken perversity for daring, pretension for ambition, an odious stunt for contrarian cleverness. Willfully sensationalistic and deliberately repellent, “The Kindly Ones” [...] is an overstuffed suitcase of a book, consisting of an endless succession of scenes in which Jews are tortured, mutilated, shot, gassed or stuffed in ovens, intercut with an equally endless succession of scenes chronicling the narrator’s incestuous and sadomasochistic fantasies.

The novel [...] reads like a pointless compilation of atrocities and anti-Semitic remarks, pointlessly combined with a gross collection of sexual fantasies.
 
Notwithstanding the controversial subject matter, this is an extraordinarily powerful novel that leads the stunned reader through extremes of both realism and surrealism on an exhausting journey through some of the darkest recesses of European history.

The Kindly Ones reveals something that is desperate and depressing but profoundly important, now as ever. Max Aue, the SS executioner, states the truth with typically brutal clarity: "I am a man like other men, I am a man like you."
aggiunto da Widsith | modificaThe Guardian, Jason Burke (Feb 22, 2009)
 
Littell has been very faithful to real events: his research is impressive [...] Littell, a Jew, rightly believes that the prime duty of a writer as well as a historian is to understand. He has succeeded in putting himself inside the tortured mind of his character.

The Kindly Ones never descends into the sort of faction that is the curse of contemporary history [...] a great work of literary fiction, to which readers and scholars will turn for decades to come.
aggiunto da Widsith | modificaThe Times, Antony Beevor (Feb 20, 2009)
 
The novel is diabolically (and I use the word advisedly) clever. It is also impressive, not merely as an act of impersonation but perhaps above all for the fiendish diligence with which it is carried out. [...] This tour de force, which not everyone will welcome, outclasses all other fictions and will continue to do so for some time to come. No summary can do it justice.
aggiunto da Widsith | modificaThe Spectator, Anita Brookner (Nov 30, 2006)
 

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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Jonathan Littellautore primariotutte le edizionicalcolato
Botto, MargheritaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Fontana, LucioImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hernàndez, Pau JoanTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato

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Titolo canonico
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Epigrafe
Dedica
Per i morti
Incipit
Fratelli umani, lasciate che vi racconti com'è andata.
Citazioni
Ultime parole
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Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
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Risorse esterne che parlano di questo libro

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Maximilian Aue dirige una fabbrica di merletti nel Nord della Francia, la guerra ©· ormai lontana. © nato in Alsazia da madre francese: parla cos©Ơ bene la lingua materna che non ha avuto difficolt© a nascondere, durante il caos del dopoguerra, il suo passato da ufficiale delle SS. Racconta la sua storia senza alcun rimorso. Infanzia in Francia, studi di diritto e di economia politica in Germania: il giovane Maximilian ©· intelligente, colto, omosessuale (in lui l'omosessualit© si lega all'incesto, all'amore morboso per la sorella). Sorpreso in un luogo compromettente, viene salvato da un giovane SS che lo prende sotto la sua protezione: Max entra nelle SS anche perch©♭ ©· affascinato dall'ideologia nazista. Dopo essere stato a Parigi, passa sul fronte orientale: in qualit© di ufficiale redige rapporti per i vertici del Reich sull'avanzare della campagna di Russia. Ferito alla testa a Stalingrado, si salva per miracolo e diventa un eroe nazionale. In seguito lavora a stretto contatto con Himmler per riorganizzare i campi di concentramento, e viene spedito a cercare in Ungheria manodopera per le industrie belliche. A Berlino si dedica alla scherma e al nuoto; assiste ai concerti diretti da Karajan e Furtw©Þngler; ha una sterile storia sentimentale con una donna. Dopo un tentativo di fuga in Pomerania, ritorna nella capitale e vive il crepuscolo del nazismo. Un affresco epico e tragico, che fa rivivere la tragedia della seconda guerra mondiale dal punto di vista ripugnante dei carnefici.

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