Era un po' che brancolavo nella letteratura straniera. Brava, nonostante abbia vinto il Nobel. No, scherzavo. Certo che quello ad Al Gore quest’anno ha fatto perdere mille punti a questo premio. Già distrutto da Fo. Ma, allora, non è solo un problema italiano. Parliamo del libro. Bello ed intenso. Una storia semplice, ma una storia. Ed in Sud Africa, per delle ore, con Martha Quest ci sono stato. Questo è il significato della lettura, il viaggio. Ripeto un che libro che va, di sostanza ed equilibrio che racconta la giovinezza di una giovinetta; inglese, di media famiglia borghese, in Sudafrica. Madre apprensiva, padre distratto. Dalla fattoria alla città, con il primo lavoro, i primi amici, i primi baci, le prime esperienze sessuali. Una altalena di emozioni e sentimenti che rendono bene. Forma strutturata, elegante, c’è. I Primi passi di una rivolta, più interiore che altro, verso i luoghi comuni e le banalità; penso un po' autobiografico. Volendo quello che accadde in Europa nel periodo precedente la seconda guerra mondiale; visto da lontano, dal Sudafrica, con problemi diversi. Un bel libro. Semplice e piacevole. Non, certamente, un capolavoro. ( )