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Sto caricando le informazioni... The Mountain Giants: A New Version by Charles Wooddi Luigi Pirandello
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I giganti della montagna è un dramma incompiuto dello scrittore italiano Luigi Pirandello.Fu steso intorno al 1933, anche se a quanto pare il pezzo era stato concepito, in forma embrionale, negli anni venti. Come di consueto, questo dramma si basa su una delle Novelle per un anno. Questa volta si tratta di Lo storno e l'Angelo Centuno (1910). Inoltre un personaggio (il lampionaio Quaquèo) è ispirato alla novella Certi obblighi.Il primo atto aveva un titolo a sé: I fantasmi. Pubblicato in alcune riviste (Dramma; La Nuova Antologia), fu rappresentato per la prima volta a Firenze, il 5 giugno 1937.Il secondo atto fu dato alle stampe dalla rivista Quadrante. Il pezzo rimase comunque incompiuto a causa della morte del drammaturgo, avvenuta nel 1936. Il terzo atto, l'ultimo, non fu mai scritto anche se il figlio di Pirandello, Stefano, ne tentò una ricostruzione: a quanto pare, il padre gliene avrebbe rivelata la struttura. Il pezzo continuò quindi ad essere rappresentato in varie versioni: famose furono anche le rappresentazioni di Giorgio Strehler, di gran prestigio anche a livello internazionale (per esempio a Düsseldorf nel 1958).La pièce narra la vicenda di un gruppo di disadattati che trovano rifugio in una villa chiamata La Scalogna e incontrano una compagnia di attori in procinto di mettere in piedi la rappresentazione di un pezzo teatrale, La favola del figlio cambiato dello stesso Pirandello. Viene quindi richiamato il principio di teatro nel teatro usato da Pirandello in pezzi come Sei personaggi in cerca d'autore. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)822.914Literature English & Old English literatures English drama 1900- 1900-1999 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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Argumento: Una compañía de actores cómicos trepa una montaña en la cima de la cual existe un mundo mágico, con unos gigantes que los invitan a representar la obra de un poeta muerto, mientras preparan el festejo de una boda. El fracaso en la representación provocará el rechazo de los gigantes que agreden a los comediantes hasta la muerte.
La verdadera metáfora está ubicada detrás del tablero de ilusiones. La troupe que escala esa montaña para encontrar en la cumbre una definitiva derrota y un encuentro con la muerte, es la imagen del propio teatro ignorado por quienes lo consumen, olvidado por su público y destruido luego por él. Es una alegoría del divorcio de actores y público, de arte y pueblo, en el mundo contemporáneo.
Como una ironía final para su juego, Pirandello no supo dotar a su discurso del atractivo capaz de cautivar al público, cosa necesaria para luego convencerlo de su dureza, su indiferencia y su ignorancia ante la poesía. Le falló el último giro, el decisivo, pero de todos modos queda en escena la enorme maquinaria, una autopsia del teatro.