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Where Mathematics Comes From: How the…
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Where Mathematics Comes From: How the Embodied Mind Brings Mathematics into Being (originale 2000; edizione 2001)

di George Lakoff, Rafael Nuñez

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This book is about mathematical ideas, about what mathematics means-and why. Abstract ideas, for the most part, arise via conceptual metaphor-metaphorical ideas projecting from the way we function in the everyday physical world. Where Mathematics Comes From argues that conceptual metaphor plays a central role in mathematical ideas within the cognitive unconscious-from arithmetic and algebra to sets and logic to infinity in all of its forms.… (altro)
Utente:Mojave66
Titolo:Where Mathematics Comes From: How the Embodied Mind Brings Mathematics into Being
Autori:George Lakoff
Altri autori:Rafael Nuñez
Info:Basic Books (2001), Edition: Reprint, Paperback, 512 pages
Collezioni:La tua biblioteca
Voto:
Etichette:philosophy, cognitive science, mathematics

Informazioni sull'opera

Where Mathematics Comes From: How the Embodied Mind Brings Mathematics into Being di George Lakoff (2000)

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La prima sensazione che ho avuto leggendo questo libro è il famoso detto "quando uno ha in mano un martello, vede ovunque chiodi". Lakoff è un cognitivista: per lui dunque la matematica non può che essere il risultato delle connessioni neurali umane, se parliamo a basso livello, o delle analogie che noi umani facciamo se parliamo ad alto livello (Gli autori preferiscono il termine "metafore", ma il concetto di base è lo stesso). Il problema che vedo io è che è indubbio che noi ci facciamo delle idee mentali sui concetti matematici, ma questo non significa che i concetti siano il risultato di queste metafore. Pensiamo per esempio ai numeri immaginari e complessi: sono nati seguendo un certo tipo di formalismo ("facciamo finta che esistano e si comportino come i numeri usuali"), ma poi la metafora è mutata ("l'unità immaginaria corrisponde a una rotazione antioraria di 90 gradi nel piano cartesiano") senza che le proprietà cambiassero: banalmente, ora vediamo gli stessi oggetti in un altro modo più semplice. Gli autori partono dai (minimi) risultati cognitivi ottenuti a proposito della matematica, o meglio sui concetti come la subitizzazione e le somme di piccoli numeri; da lì costruiscono una cattedrale di filosofia della matematica, affermando che tutte le correnti attualmente esistenti, dal platonismo al formalismo al costruttivismo alla matematica sociale, non colgono la vera essenza della matematica. Occhei, atteggiamenti di questo tipo sono la norma in filosofia, quindi non c'è da stupirsi nel trovarli; ma da qui ad affermare di avere trovato la Verità ce ne corre. Un platonico standard quale io sono pensa che i concetti matematici esistano "da qualche parte", ma che non sono mappati perfettamente sul nostro mondo empirico; quindi tutte le pagine che gli autori usano per "dimostrare" che il continuo non è continuo e che per esempio gli infinitesimi hanno pieno diritto di esistenza sono per me puri esercizi intellettuali. Detto questo, è comunque importante leggere un punto di vista diverso dall'usuale e bene argomentato, anche per chiarirsi meglio le idee. ( )
  .mau. | May 31, 2019 |
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This book asks a central question: what is the cognitive structure of sophisticated mathematical ideas?
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Lingua originale
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This book is about mathematical ideas, about what mathematics means-and why. Abstract ideas, for the most part, arise via conceptual metaphor-metaphorical ideas projecting from the way we function in the everyday physical world. Where Mathematics Comes From argues that conceptual metaphor plays a central role in mathematical ideas within the cognitive unconscious-from arithmetic and algebra to sets and logic to infinity in all of its forms.

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