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L'Agnese va a morire (1949)

di Renata Viganò

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Un romanzo tanto semplice quanto intenso.
Racconta la lotta partigiana senza retorica, ma anche senza nessuna pretesa di obiettività o di distacco: si nota che l'autrice ha partecipato alla resistenza in prima persona e ne ha abbracciato completamente gli ideali. E' un mondo duro, di guerra, quello descritto nel romanzo e non c'è spazio per le zone di grigio: da una parte ci sono i partigiani, dall'altra tutto il resto: non solo i tedeschi e i fascisti ma anche i collaborazionisti, i "paurosi" e perfino gli alleati, rei di non aver mai davvero aiutato e supportato la resistenza.
La protagonista è il simbolo più evidente di quello che secondo la Viganò significava essere un partigiano: grassa e malandata, di mezza età e non particolarmente brillante, dopo la deportazione del marito Agnese si butta a capofitto nella lotta perchè sente che non può fare altrimenti, che non c'è altra scelta possibile se si vuole rimanere umani e non perdere il rispetto per se stessi.
Il messaggio del libro è tutto lì, in quell'urgenza di partecipazione e di comunione.
Lo stile è scarno e quasi brusco, come si addice ad un mondo contadino; solo nelle descrizioni naturali troviamo ogni tanto dei momenti più intimi e poetici.
Non è un capolavoro e forse manca di complessità, ma è uno di quei libri che andrebbero studiati a scuola; non solo per ricordare, ma anche per capire meglio una pagina fondamentale della nostra storia recente. ( )
  Lilirose_ | Nov 22, 2020 |
853.914 FEN
  ScarpaOderzo | Apr 13, 2020 |
853.914 FEN
  ScarpaOderzo | Apr 13, 2020 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Renata Viganòautore primariotutte le edizionicalcolato
Vassalli, SebastianoIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato

Appartiene alle Collane Editoriali

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Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
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Epigrafe
Dedica
Incipit
Una sera di settembre l’Agnese tornando a casa dal lavatoio col mucchio di panni bagnati sulla carriola, incontrò un soldato nella cavedagna.
Citazioni
Ultime parole
(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese

Nessuno

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Descrizione del libro
Renata Viganò ha scritto una «cronaca» che ha l'esatta semplicitá di pensieri e gesti quotidiani, in uno stile sobrio che pure rivela una sottile educazione letteraria nella definizione di fuggevoli stati d'animo, nella descrizione di sfumati paesaggi di pianure e di lagune; e tutto si sostiene nell'ampio respiro dell'azione corale, che tocca il suo culmine nelle scene di battaglia. Ma la novità del libro è l'aver visto la Resistenza attraverso gli occhi di un'anziana contadina, l'Agnese. Non si è mai allontanata dall'orto, dalla fontana di casa; ma quando i tedeschi le fanno morire il marito, è capace di ribellarsi, di seguire i partigiani nelle paludi, di compiere imprese rischiose caracollando su una vecchia bicicletta rugginosa. I giorni dell'Agnese si svolgeranno tra fughe, tradimenti, fuciliazioni, sconfitte e vittorie: i giorni dell'Italia migliore che ritrova se stessa.
Riassunto haiku

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