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Ci rivediamo lassù

di Pierre Lemaitre

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Serie: Les Enfants du Désastre (1)

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8545325,145 (3.98)19
Canale Mussolini ©· l'asse portante su cui si regge la bonifica delle Paludi Pontine. Su questa terra nuova di zecca, bonificata dai progetti ambiziosi del Duce, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal Nord. Tra di loro ci sono i Peruzzi, gli eroi di questa saga straordinaria. A farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio Pericle. Con lui si trasferiscono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. E poi la nonna, dolce ma inflessibile. Il vanitoso Adelchi, pi©£ adatto a comandare che a lavorare. E poi c'©· lei, l'Armida, la moglie di Pericle, la pi©£ bella, la pi©£ generosa, la pi©£ strana, una strega forse. Un poema grandioso che, con il respiro delle grandi narrazioni, intreccia le vicende drammatiche e sorprendenti dei suoi protagonisti a quelle, non meno travagliate, di mezzo secolo di storia italiana.… (altro)
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Sopravvissuti alla carneficina della Grande Guerra, nel 1918 Albert e Édouard si ritrovano emarginati dalla società. Albert, un umile e insicuro impiegato che ha perso tutto, proprio alla fine del conflitto viene salvato sul campo di battaglia da Édouard, un ragazzo ricco, sfacciato ed eccentrico, dalle notevoli doti artistiche. Pierre Lemaitre orchestra la grande tragedia di una generazione perduta con un talento e una maestria impressionanti, inserendosi a pieno titolo nella tradizione di quei romanzieri capaci, da Dumas a Victor Hugo, di fondere la passione che si sprigiona dalle grandi storie con l'eccellenza letteraria.
  kikka62 | Apr 1, 2020 |
Incipit:
"Chi pensava che quella guerra sarebbe finita presto era già morto da molto tempo. In guerra per l'appunto. Così in ottobre, Albert accolse con un certo scetticismo le voci di un armistizio imminente. Non diede loro maggior peso di quanto non ne avesse dato alla propaganda iniziale secondo cui, per esempio, le pallottole crucche erano così molli da spiaccicarsi sulle uniformi come pere troppo mature, facendo crepare dal ridere i reggimenti francesi. In quattro anni, Albert ne aveva vista una marea di gente morta dal ridere beccandosi una pallottola tedesca"

Personaggi
- Albert Maillard, soldato francese del fronte occidentale
- tenente Henry d'Aulnay-Pradelle
- Edouard Pericourt, (poi Eugene), commilitone e amico fino alla fine di Albert
- Madeleine Pericourt, sorella di Eduard e sposa infelice di Pradelle
- Marcel Pericourt , ricco padre di Edouard e di Madeleine

Sono questi i personaggi principali sui quali ruota la storia, che si svolge dal 1918 al 1926, prima nelle trincee del fronte, nelle ultime fasi della guerra e poi a Parigi.
Vittime della guerra (e di Pradelle) sono Albert ed Edouard, soldati sopravvissuti, ma senza futuro, come tanti altri, dimenticati dopo i facili entusiasmi della vittoria. Sono dei "vittoriosi vinti": Albert, l'"eroe" inetto, fragile, generoso, senza alcuna ambizione, anche se sarà il trionfatore finale della storia, riuscendo a coronare il sogno di una nuova vita da ricco, nelle lontane colonie francesi, con la sua fidanzata Pauline; Edouard, gravemente menomato al volto, un artista in rotta con il ricco padre, con una nuova identità, cerca una rivalsa inventandosi un geniale truffa sulla costruzione dei monumenti ai caduti.
Sia Edouard, insieme ad un Albert recalcitrante, sia Pradelle sono accomunati dall'essere dei truffatori che approfittano delle possibilità offerte dalla costruzione dei cimiteri e dei monumenti di guerra, anche se sono diverse le loro motivazioni: Edouard ha uno scopo vitalistico ed estetizzante, vuole prendere in giro il mondo, esprimendo la sua disperazione; Pradelle vuole solo diventare ricco a tutti i costi e rivalersi nei confronti del suocero che lo disprezza.
E' interessante la sottolineatura degli effetti della guerra negli anni successivi, per dimostrare che, in realtà, le guerre non finiscono mai con la stipula dei trattati. Sia per i vincitori che per i vinti, le conseguenze durano anni e l'esperienza dura e drammatica della guerra trasforma e deraglia la vita di molti sopravvissuti. Non c'è pace dopo la pace e la retorica dei monumenti spesso nasconde ferite e miserie che permangono e non vengono cancellate.
Una considerazione sui caduti: della I Guerra mondiale abbiamo tantissime testimonianze, talvolta inevitabilmente abbellite nel ricordo o comunque non sempre obiettive, per la tendenza a "eroicizzare" le storie vissute. Mancano le testimonianze di chi ha avuto paura, di chi è scappato, di chi questa guerra la malediceva, perché la sua storia non ha potuto scriverla, perché è morto o perché semplicemente, non aveva gli strumenti per farlo. ( )
  ren47 | Jan 3, 2016 |
Un romanzo d’altri tempi, sotto il profilo dell’ambientazione, un romanzo per tutti i tempi, per la qualità del lavoro dello scrittore francese. Ci rivediamo lassù è uno di qui libri che ti inchioda, pagina per pagina, aspetti con ansia l’ora in cui lo riaprirai, ogni volta che lo chiudi pensi, meglio così, ne ritardo la fine. Per scrivere un buon romanzo ci vogliono i giusti ingredienti, l’ambientazione, la storia, e possibilmente le storie nella storia, un po’ di suspense e una buona scrittura. E poi ci vuole la giusta cottura. Lemaitre non sbaglia un colpo, libro perfetto, che trova nella sostanziale assenza dell’aspirazione al libro del secolo, un ulteriore merito. La storia di due soldati francesi, Albert ed Edouard, scampati alla morte in una trincea negli ultimi giorni della prima guerra mondiale, e la singolare amicizia che nasce tra di loro, è la matassa da cui si dipana un lungo filo; che passa per le diverse estrazioni sociali dei protagonisti, per la storia della ricca famiglia di Edouard e per le alterne sorti del capitano Pradelle, simbolo della peggiore umanità. Ed una truffa dei due amici basata sullo sfruttamento del dolore dei morti in guerra si sovrappone a quella, istituzionale, del capitano, due mondi a confronto che, comunque, testimoniano la crisi della morale che attraverserà il secolo scorso, con uno Stato relegato al ruolo di Leviatano minore. Ma tutto ciò avviene con un lungo omaggio al lettore cui non verranno mai sottoposte elucubrazioni intellettuali dell’autore, ma solo fatti, da valutare liberamente. Un libro che si legge tutto di un fiato. ( )
  grandeghi | Jan 28, 2015 |
bel libro. narrazione e scrittura di buon livello e di piacevole impatto. la storia è avvincente e disegna i personaggi in maniera molto accurata. da consigliare ( )
  raix | Oct 28, 2014 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Pierre Lemaitreautore primariotutte le edizionicalcolato
Aulanko, SirkkaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hoffmann, Markusautore secondarioalcune edizioniconfermato
Metter, Christian deautore secondarioalcune edizioniconfermato
Nes, Liesbeth vanTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Soriano Marco, José AntonioTraductorautore secondarioalcune edizioniconfermato
Wynne, FrankTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato

Appartiene alle Serie

Appartiene alle Collane Editoriali

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Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
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Personaggi
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Luoghi significativi
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Eventi significativi
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Epigrafe
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"Je te donne rendez-vous au ciel
où j'espère que Dieu nous réunira.
Au revoir là-haut, ma chère épouse..."

Derniers mots écrits par Jean Blanchard,
le 4 décembre 1914
Dedica
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À Pascaline

Pour mon fils Victor,
avec mon affection
Incipit
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Ceux qui pensaient que cette guerre finirait bientôt étaient tous mort depuis longtemps. De la guerre, justement. Aussi, en octobre, Albert reçut-il avec pas mal de scepticisme les rumeurs annonçant un armistice. Il ne leur prêta pas plus de crédit qu'à la propagande du début qui soutenait, par example, que les balles boches étaient tellement molles qu'elles s'écrasaient comme des poires blettes sur les uniformes, faisant hurler de rire le régiments français. En quatre anns, Albert en avait vu un paquet, des types morts de rire en recevant une balle allemande.
Citazioni
Ultime parole
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(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
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Canale Mussolini ©· l'asse portante su cui si regge la bonifica delle Paludi Pontine. Su questa terra nuova di zecca, bonificata dai progetti ambiziosi del Duce, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal Nord. Tra di loro ci sono i Peruzzi, gli eroi di questa saga straordinaria. A farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio Pericle. Con lui si trasferiscono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. E poi la nonna, dolce ma inflessibile. Il vanitoso Adelchi, pi©£ adatto a comandare che a lavorare. E poi c'©· lei, l'Armida, la moglie di Pericle, la pi©£ bella, la pi©£ generosa, la pi©£ strana, una strega forse. Un poema grandioso che, con il respiro delle grandi narrazioni, intreccia le vicende drammatiche e sorprendenti dei suoi protagonisti a quelle, non meno travagliate, di mezzo secolo di storia italiana.

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