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Sto caricando le informazioni... Il dottor Semmelweis (1952)di Louis-Ferdinand Céline
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Celine is best known for his early novels Journey to the End of the Night (1932) and Death on the Instalment Plan (1936), but this delirious, fanatical and unreasonable account of the life of Semmelweiss predates them both. Ignacz Semmelweiss (1818-1865) was a doctor, now regarded as the father of the cure to antisepsis. His fellow doctors rejected both his reasoning and his methods, thereby causing many thousands of deaths in maternity wards across Europe. While originally written as a thesis towards his medical doctorate in 1924, it was not published until 1936. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)843.912Literature French French fiction Modern Period 20th Century 1900-1945Classificazione LCVotoMedia:
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(Sherwin B. Nuland, Il morbo dei dottori)
Nell'Ottocento, anche nella civile Vienna, molte donne incinte morivano a causa di una febbre di origine infettiva. I medici, che visitavano le donne allora, non ritenevano necessario lavarsi le mani dopo aver sezionato cadaveri. Ciò costituiva la causa, allora ignota, dell'infezione, che causava poi il decesso delle partorienti.
Dopo attente osservazioni, la causa venne identificata dal dottor Ignatz Semmelweis, passato in virtù di ciò alla storia della medicina come lo scienziato che, scoprendo l'origine della febbre puerperale, mise a punto la tecnica dell'asepsi, così importante per lo sviluppo della medicina e soprattutto della chirurgia contemporanee.
A differenza di quello che è logico pensare, questo benefattore dell'umanità fu fatto segno in vita di ostracismi, derisioni, diffidenze, persecuzioni, che lo portarono dapprima all'emarginazione dal mondo della medicina viennese, infine alla follia e alla morte precoce.
La sua storia è narrata, in questo bel libro appassionato, che costituisce la tesi di laurea in medicina di quello scrittore irregolare e ricco di talento che fu Celine. Un bel libro, una narrazione circostanziata, avvincente e amara, una dimostrazione di come spesso il gregge prenda a cornate l'uomo di genio.
Prima di diventare Céline, cioè uno degli scrittori grandissimi del nostro secolo, Céline fu lo studente di medicina Louis-Ferdinand Destouches. Come tale dedicò la sua tesi, nel 1924, alla vita di uno degli eroi scientifici dell’Ottocento: Ignazio Filippo Semmelweis, il debellatore dell’infezione puerperale – che falciava allora migliaia e migliaia di vite – grazie a una scoperta enorme, eppure semplicissima: osservò che le puerpere venivano visitate dai medici che avevano appena sezionato cadaveri e non pensavano certo a lavarsi le mani. Imponendo la disinfezione, Semmelweis si rivelò l’unico non colpito dalla mostruosa cecità del suo secolo, che trattava morte e nascita come fossero la stessa cosa. Con lo slancio entusiastico di un giovane adepto della scienza, Céline traccia in questo testo la vita di un puro, trascinato dal destino alla sua scoperta e, insieme con essa, a un clamoroso susseguirsi di incomprensioni e persecuzioni, che lo spingeranno alla follia e a una morte atroce. Ma il materiale sembra trasformarsi nel corso del libro: al destino di Semmelweis si sovrappone quello, non ancora vissuto, di Céline stesso, il suo senso costante di persecuzione e di isolamento, la sua sete di colpa e di tortura; alla prosa classica e nitida, quasi da immacolato compito scolastico, su cui il testo è costruito, si sostituisce, per squarci, la prosa forsennata del Céline maturo, scandita dai suoi prodigiosi tre puntini, abitata da quella petite musique che, una volta udita, non si può dimenticare. ( )