Un libro splendido, un'autobiografia di una donna combattiva, intelligente, tenace. Quel che colpisce maggiormente è l'autenticità, la schiettezza della O'Brien, capace di mettere a nudo tutte le debolezze accanto ai propri punti di forza. Proprio per questo la lettura del libro trasmette grande emozione, rivela come si possa in nome della propria dignità e dei propri ideali riuscire a superare ogni avversario.
La O'Brien non ha avuto alcun alleato nel tormentato periodo della giovinezza e della formazione.
Si è battuta sempre, prima nell'asfittico Taumgraney, piccolo paesino nella campagna irlandese, nell'atmosfera bigotta della sua casa piena di libri di preghiere, preconcetti e frustrazioni, poi nel convento di suore e ancora, dopo il matrimonio, con un uomo che si sarebbe rivelato suo acerrimo nemico e infine, vicenda forse più atroce, la condanna impartita dal suo paese che la definì oscena.
E' intrigante la narrazione degli anni nella Londra "swinging", la frequentazione di Philip Roth, Salinger, Vidal, Mayer, Jackie Onassis, Jane Fonda, Judy Garland, Paul McCartney (che le scrisse e dedicò una canzone), Roger Vadim, Marlon Brando, Sean Connery. Questa bellissima ragazza di campagna è diventata una scrittrice affermata e a 78 anni in meno di un mese ha buttato giù una delle più belle autobiografie mai lette. ( )