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Consciousness Explained di Daniel C. Dennett
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Consciousness Explained (originale 1991; edizione 1992)

di Daniel C. Dennett

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2,906374,844 (3.88)28
Advances a new theory of consciousness based on insights gleaned from the fields of neuroscience, psychology, and artificial intelligence, and clears away obsolete myths about the process of thinking in conscious beings.
Utente:august30
Titolo:Consciousness Explained
Autori:Daniel C. Dennett
Info:Back Bay Books (1992), Edition: 1, Paperback, 528 pages
Collezioni:La tua biblioteca
Voto:
Etichette:Nessuno

Informazioni sull'opera

Coscienza: che cosa è di Daniel C. Dennett (1991)

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Recensire "Coscienza. Che cosa è" di Daniel C. Dennett è un compito stimolante, dato che il libro offre un'analisi approfondita e illuminante di uno dei concetti più complessi e affascinanti dell'esperienza umana: la coscienza.

Dennett affronta la sfida di definire e comprendere la coscienza in modo rigoroso e accessibile, guidando i lettori attraverso una serie di argomenti articolati e ben strutturati. La sua scrittura è chiara e coinvolgente, rendendo anche i concetti più astratti accessibili a un pubblico non specializzato.

Una delle caratteristiche più apprezzabili di questo libro è l'approccio scientifico di Dennett. Egli si basa su una vasta gamma di ricerche provenienti da discipline come la neuroscienza, la psicologia cognitiva e la filosofia della mente, per offrire una visione integrata e multidisciplinare della coscienza. Ciò aggiunge una solida base empirica alle sue argomentazioni, evitando speculazioni prive di fondamento.

Dennett sfida anche molte delle convinzioni tradizionali sulla coscienza, smontando miti e presupposti comuni. In particolare, respinge l'idea che la coscienza sia un fenomeno immateriale o soprannaturale, sostenendo invece che possa essere compresa come un prodotto dell'attività cerebrale e dei processi mentali. Questa prospettiva riduzionista può risultare provocatoria per alcuni, ma è presentata in modo convincente e supportata da evidenze scientifiche solide.

Inoltre, il libro affronta anche questioni etiche e filosofiche connesse alla coscienza, come la natura dell'identità personale e le implicazioni della sua assenza o alterazione. Dennett invita i lettori a riflettere su come la nostra concezione della coscienza influenzi la nostra visione del mondo e delle relazioni interpersonali.

Unica critica che potrebbe essere mossa al libro è che in alcune parti può risultare denso e complesso, richiedendo un impegno mentale considerevole da parte del lettore. Tuttavia, questo è intrinseco alla natura del tema trattato e alla sua complessità, e non compromette la qualità generale del testo.

"Coscienza. Che cosa è" di Daniel C. Dennett è un libro straordinario che offre un'analisi approfondita e accessibile della coscienza umana. Sia che siate interessati alla scienza cognitiva, alla filosofia della mente o semplicemente desideriate comprendere meglio la natura della vostra stessa esperienza cosciente, questo libro vi fornirà una solida base di conoscenza e stimolerà la vostra riflessione. Lo consiglio vivamente a tutti coloro che desiderano esplorare questo affascinante argomento.

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In "Coscienza. Che cosa è", Dennett smonta diversi miti comuni sulla coscienza. Ecco alcuni di essi:

La coscienza come un fenomeno immateriale: Dennett respinge l'idea che la coscienza sia un fenomeno immateriale o soprannaturale. Egli sostiene invece che la coscienza possa essere compresa come un prodotto dell'attività cerebrale e dei processi mentali. Questo significa che la coscienza può essere studiata e spiegata attraverso l'approccio scientifico.

L'unità e l'omogeneità della coscienza: Un altro mito comune è che la coscienza sia un'entità unitaria e coerente. Dennett sottolinea invece che la coscienza può essere considerata come una serie di processi mentali che avvengono contemporaneamente e che possono essere suddivisi in componenti più piccole. La nostra esperienza cosciente può essere soggetta a fenomeni come l'attenzione selettiva e la focalizzazione, che influenzano ciò di cui siamo consapevoli in un determinato momento.

La coscienza come testimone interno: Spesso si pensa che la coscienza sia un testimone interno che osserva e controlla i processi mentali. Dennett sfida questa concezione, sostenendo che la coscienza non sia un osservatore separato ma piuttosto un prodotto dei processi cerebrali che si verificano nell'elaborazione delle informazioni.

L'identità personale come qualcosa di stabile e immutabile: Dennett mette in discussione l'idea che l'identità personale sia una proprietà fissa e immutabile. Egli sostiene che l'identità personale sia un costrutto dinamico e che possa essere influenzata da cambiamenti nelle nostre esperienze e nei processi mentali. Questo ha implicazioni profonde per la nostra comprensione di noi stessi e della nostra relazione con gli altri.

Questi sono solo alcuni dei miti comuni sulla coscienza che Dennett smonta nel libro. Attraverso una rigorosa analisi scientifica e filosofica, egli fornisce una prospettiva nuova e stimolante sulla natura complessa della coscienza umana.

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Daniel C. Dennett utilizza una serie di argomenti scientifici per sostenere la sua prospettiva sulla coscienza nel libro "Coscienza. Che cosa è". Ecco alcuni degli argomenti principali:

Neuroscienza: Dennett si basa ampiamente sulla ricerca in neuroscienza per fornire una comprensione della coscienza. Egli esplora studi sull'attività cerebrale, sulla struttura e sul funzionamento del cervello, e come queste correlazioni neurali siano legate all'esperienza cosciente. Utilizza esempi di pazienti con danni cerebrali, esperimenti di imaging cerebrale e altre evidenze empiriche per sostenere la sua posizione.

Psicologia cognitiva: La psicologia cognitiva fornisce un altro ambito di supporto per la prospettiva di Dennett. Egli esamina i processi mentali come l'attenzione, la percezione, la memoria e il linguaggio, e come questi contribuiscano alla nostra esperienza cosciente. Dennett si avvale di studi sperimentali e teorie della psicologia cognitiva per mostrare come i processi mentali influenzino la coscienza.

Intelligenza artificiale e robotica: Dennett esplora anche il campo dell'intelligenza artificiale e della robotica per sostenere la sua visione della coscienza. Utilizza esempi di intelligenza artificiale e di agenti robotici per illustrare come la coscienza possa emergere da complessi processi di elaborazione delle informazioni e di interazione con l'ambiente.

Filosofia della mente: La prospettiva di Dennett sulla coscienza è profondamente radicata nella filosofia della mente. Egli si basa su teorie e concetti filosofici come l'epifenomenalismo, il funzionalismo e l'eliminativismo per sviluppare la sua argomentazione. Dennett attinge alle opere di filosofi della mente come Gilbert Ryle e Ludwig Wittgenstein per sostenere la sua posizione.

Questi sono solo alcuni degli argomenti scientifici che Dennett utilizza per sostenere la sua prospettiva sulla coscienza. La sua analisi integrata di diverse discipline scientifiche e filosofiche fornisce una base solida per la sua visione della coscienza come un fenomeno che può essere compreso e spiegato attraverso l'approccio scientifico. ( )
  AntonioGallo | Nov 8, 2023 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Dennett, Daniel C.autore primariotutte le edizioniconfermato
Weiner, PaulIllustratoreautore secondariotutte le edizioniconfermato
Maas, TonTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Smeets, FritsTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
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Epigrafe
Dedica
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For Nick, Marcel, and Ray
Incipit
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(preface)
My first year in college, I read Descartes’s Meditations and was hooked on the mind-body problem.
(chapter 1)
Suppose evil scientists removed your brain from your body while you slept, and set it up in a life-support system in a vat.
Citazioni
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The idea of the possibility of such “inverted qualia” is one of philosophy’s most virulent memes.
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Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
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Advances a new theory of consciousness based on insights gleaned from the fields of neuroscience, psychology, and artificial intelligence, and clears away obsolete myths about the process of thinking in conscious beings.

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Descrizione del libro
La coscienza è davvero ciò che ci distingue dagli altri esseri animati? È riducibile a processi chimici e meccanici? Se sì, che parte hanno in questi processi il dolore e l'amore, i sogni e la gioia? Sono alcune delle grandi domande su cui si arrovellano filosofi e scienziati a partire Cartesio, ma le teorie sulla coscienza elaborate finora, sostiene Dennett, sono tutte sbagliate, anche se la loro semplicità intuitiva ci spinge a crederle vere. Vero è, semmai, che non c'è traccia nel nostro cervello di un "Autore Centrale", responsabile assoluto del nostro "Sé", produttore di un unico e definitivo flusso di coscienza. La nostra mente non funziona tanto come una dittatura o una monarchia, quanto come una democrazia molto sofisticata: "Spiegherò i vari fenomeni che compongono ciò che chiamiamo coscienza, mostrando come siano tutti effetti fisici delle attività del cervello, come queste attività si siano evolute e come facciano sorgere le illusioni sui loro poteri e le loro proprietà. Proporrò, insieme ai fatti scientifici, una serie di storie e analogie per rompere vecchi abiti di pensiero e aiutare a organizzare un'unica visione coerente, sorprendentemente diversa dal tradizionale punto di vista sulla coscienza."
(piopas)
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