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Sto caricando le informazioni... Daughter of the Sworddi Steve Bein
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Appartiene alle Serie
Fantasy.
Fiction.
Mystery.
Thriller.
HTML:ANCIENT POWER As the only female detective in Tokyo??s most elite police unit, Mariko Oshiro has to fight for every ounce of respect, especially from her new boss. But when he gives her the least promising case possible??the attempted theft of an old samurai sword??it proves more dangerous than anyone on the force could have imagined. The owner of the sword, Professor Yasuo Yamada, says it was crafted by the legendary Master Inazuma, a sword smith whose blades are rumored to have magical qualities. The man trying to steal it already owns another Inazuma??one whose deadly power eventually comes to control all who wield it. Mariko??s investigation has put her on a collision course with a curse centuries old and as bloodthirsty as ever. She is only the latest in a long line of warriors and soldiers to confront this power, and even the sword she learns to wield could tu Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.6Literature English (North America) American fiction 21st CenturyClassificazione LCVotoMedia:
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Il romanzo è incentrato su tre spade leggendarie che hanno il potere di cambiare il destino di chi le possiede. Ci troviamo in Giappone e, sebbene il filone principale sia ambientato nel 2010, Bein sceglie di raccontarci anche tre momenti significativi nella storia delle tre spade, dividendo il romanzo in più parti.
Riguardo alle parti storiche, non so dire se siano accurate o meno, dato che la mia conoscenza del Giappone è piuttosto limitata, ma devo dire che le storie dei fratelli Okuma e di Kiyama Keiji mi hanno colpita molto. Al di là della coerenza storica (alla quale, per sua stessa ammissione, l'autore ha dedicato molta attenzione), l'ho trovate ben fatte e coinvolgenti.
Il filone principale, che ha come protagonista Mariko, una giovane detective, l'ho trovato più scricchiolante. Credo che la colpa vada per lo più attribuita proprio alla caratterizzazione della protagonista e alla parte delle sue indagini. Bein, studiando filosofia, si trova più a suo agio con i personaggi saggi, che esprimono i loro pensieri tramite massime o allegorie. Avete presente l'Imperatore in Mulan? Davanti alle minacce del capo degli Unni, risponde: ”Per quanto il vento soffi forte, una montagna non può inchinarsi ad esso.”. Ecco, Bein sguazza a suo agio con questo tipo di personaggio e colpisce favorevolmente il lettore. La caratterizzazione di Mariko non appare altrettanto efficace: mi è sembrata forzata nel suo ruolo, poco spontanea e naturale.
Anche il giallo scricchiola. Non ci sono grandi colpi di scena, nessun depistaggio che possa ingannare un lettore. Tutto fila liscio così come lo si può facilmente intuire dalle prime pagine. Anche quando l'autore inserisce una rivelazione, questa è così logica e razionale da non riuscire a stupire. Un po' come scrivere: se A è uguale a B e B è uguale a C, allora A è uguale a C. Alla fine nessuno si sorprende della tesi, visto che questa segue semplicemente dalle ipotesi. ( )