... Tra cinquemila anni sulla Terra sono rimaste solo pochissime persone perché il grosso della popolazione è stato misteriosamente "trasportato" in altri pianeti da un volere superiore ed ignoto. Nel frattempo i pochi superstiti terrestri hanno sviluppato, nei millenni, la straordinaria capacità di comunicare telepaticamente e viaggiare telecineticamente tra le stelle, senza l'ausilio di macchinari. Ciò ha comportato anche la rinascita di una cultura bucolica e di comunione con la natura oltreché l'abbandono della tecnologia.
In una di queste piccole comunità un giorno ritorna dalle stelle il fratello del protagonista per parlargli di una misteriosa Entità che ha scoperto vicino al centro della galassia e di cui nessuno sa niente. A tutto ciò si sommano altre stranezze che "sconvolgono" la secolare quiete della piccola comunità, strani alieni sperduti, un ragazzo-cacciatore straniero, un misterioso progetto della comunità dei robot, voci che la Gente misteriosamente scomparsa 5000 anni prima stia per tornare...

Simak tramite questo singolare ed articolato romanzo continua ad interrogarsi sul senso della vita , sulla religione, sul tempo, sulla fratellanza tra culture diverse, sul concetto di umanità, sulla sacralità della natura e di come l'uomo sia così predatore e distruttore.
I temi a lui cari, affrontati ed approfonditi stavolta in modo un po' diverso dal solito... sempre un gran bel leggere, sempre affascinante e sempre poetico ma forse con delle trovate un po' troppo "strane" che "appesantiscono" un pochino la lettura. ( )