Il mastino dei Baskerville è la quinta, riuscitissima opera di Arthur Conan Doyle dedicata a Sherlock Holmes. A differenza degli ultimi due libri, si tratta di un romanzo e, per la prima volta, l'autore riesce a essere efficace anche in una narrazione più lunga.

I primi romanzi dedicati a Holmes – Uno studio in rosso e Il segno dei quattro – infatti, non hanno neanche lontanamente l'incisività e il pathos che possiamo trovare nei racconti brevi de Le avventure di Sherlock Holmes e Le memorie di Sherlock Holmes e, appunto, ne Il mastino dei Baskerville.

È davvero difficile smettere di leggere questo romanzo finché Holmes non ci rivela quale sia il mistero che minaccia l'ultimo discendente dei Baskerville. Il caso, come non smette di ricordarci un entusiasta Sherlock Holmes, è davvero molto intricato, con depistaggi e una marcata aurea di sovrannaturale, che ci ricorda la passione di Conan Doyle per il fantastico.

Inoltre, l'ambientazione nella brughiera di Dartmoor ci catapulta in un luogo dove non troveremmo bizzarra la comparsa di spettri e dove i lamenti del misterioso mastino dei Baskerville potrebbero richiamare quelli delle banshee, anche se siamo nel Devon e non in Irlanda.

Si stenta quasi a immaginare un personaggio così razionale come Sherlock Holmes aggirarsi in questo paesaggio di vecchie leggende e ancora ben ancorato al lato selvaggio della natura. Eppure sarà proprio grazie al suo rigoroso metodo investigativo che il caso sarà risolto, ancora una volta. ( )

Ho deciso di approfittare dell'uscita della nuova collana "The Sherlock Holmes Collection" per recuperare una raccolta integrale delle opere dedicate al famoso detective e soprattutto per vincere la pigrizia e decidermi a leggere l'intera serie (cosa che rimando ormai da anni).
Avevo letto durante la scuola alcuni racconti ma ovviamente è passato così tanto tempo che a malapena li ricordo quindi... Perché non approfittare di questa fantastica occasione? Ho iniziato dal primo libro uscito in questa raccolta, "Il Mastino di Baskerville" un classico che avevo già letto alle medie ma che non ricordavo affatto. Come esperienza è stata fantastica! Mi sono sentita fin da subito coinvolta e posso capire il perché le opere di Doyle riescano ancora oggi a colpire il pubblico e interessare anche i più giovani. Ho trovato la traduzione fatta molto bene e lo stile di scrittura, nonostante siano passati gli anni, è così immediato, scorrevole e suggestivo da rendere il testo non solo comprensibile ma anche affascinante. Le descrizioni sono accurate e meticolose, in grado di farti sentire parte della storia, di immergerti in quei mondi così lontani e realistici. In questa avventura il nostro amato Sherlock si ritroverà in compagnia del fedele Watson a dover indagare su una misteriosa leggenda. Da anni la famiglia Baskerville sembra vittima di un terrificante Mastino proveniente dall'inferno e sono molte le voci che lo reputano responsabile della dipartita di Sir Charles Baskerville, venuto a mancare di recente per quelle che i medici definiscono cause naturali e legate ai suoi problemi di salute ma che gli abitanti della brughiera associano con timore a circostanze...molto più misteriose e paranormali. L'eredità della famiglia Baskerville sta per finire nelle mani dell'ultimo erede, Sir Henry e per Watson e Sherlock è importante capire se il baronetto è in pericolo, se rischia la vita a recarsi nella tenuta appartenuta da generazioni alla sua famiglia o se semplicemente la leggenda è una diceria di paese e la morte dello zio una fatalità. Il fedele dottor Watson verrà mandato ad indagare personalmente sull'intera vicenda e si scopriranno presto tutti i retroscena che si nascondono dietro le quinte di quel "delitto" così clamoroso. La storia è fin da subito intrigantissima. Amo le leggende popolari e la sola idea di un misterioso Mastino in grado di perseguitare una famiglia.... Beh... Era super inquietante! La voce narrante è quella di Watson che ci porta tramite il racconto della sua esperienza personale, le lettere e i frammenti di diario a riscoprire la soluzione misteriosa di quel caso così strampalato. Mi sono appassionata moltissimo durante tutta la lettura e mi sono ritrovata a muovermi tra le pagine come una bambina, a fare ipotesi e creare mille teorie su cosa potesse essere successo a Sir Charles. È stata un'esperienza molto divertente e il caso si è concluso in modo inaspettato e coerente con la storia narrata. Ogni elemento è stato ben studiato per intrigante il lettore e le descrizioni minuziose di ogni elemento, luogo, evento e personaggio sono servite per sentirmi ancora più coinvolta, come se fossi al fianco di Watson per tutto il tempo. Ho trovato carinissima questa nuova edizione, molto vintage e con dei disegni d'epoca in grado di rappresentare i momenti più "iconici". Sarei tentata di dare 5 stelle piene ma siamo all'inizio e... non voglio fin da subito esagerare con la mia valutazione. Non posso che consigliarlo. Se volete come me recuperare questa serie questa nuova raccolta in uscita in tutte le edicole potrebbe fare al caso vostro. Aspetto ovviamente con ansia il prossimo libro che di sicuro leggerò con piacere. Spero insomma che questa sia l'inizio di una fantastica avventura ( )

Nettamente il migliore dei romanzi di Sherlock Holmes letti fino ad ora. Intreccio senza sbavature e con un ‘cattivo’ ben tratteggiato, maggior corposità ma equilibrio nelle parti – questa volta, la spiegazione finale è ristretta in poche pagine – ed un protagonista meno indisponente del solito. Come sempre brillanti le deduzioni e le ricostruzioni logiche del principe degli investigatori – con il consueto difetto di non dire proprio tutto al lettore – ma questa volta al dottor Watson è consentito di fare la sua parte, così da dimostrare di non essere il semplice braccio di Holmes. Il fascino del romanzo è accresciuto dall’ambientazione nella brughiera del Devonshire, che è il vero fulcro del romanzo: il lettore si sente trasporato nei suoi ampi spazi incolti, tra alture brulle e paludi infide. Se i personaggi sono a volte schematici – le divisioni di classe sono sempre nettissime – la natura sa diventare un’inattesa protagonista. ( )