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Il prigioniero del cielo (2011)

di Carlos Ruiz Zafón

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Serie: Il cimitero dei libri dimenticati (3)

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3,7011523,360 (3.85)134
In 1957 Barcelona, Daniel Semper and his close friend Fermin Romero de Torres find their lives violently disrupted by the arrival of a mysterious stranger who threatens to divulge a terrible secret that has been buried for two decades in the city's dark past.
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Terzo libro della tetralogia del "Cimitero dei Libri Dimenticati"; interessante per chi ha letto i primi due romanzi, ma letto da solo potrebbe sembrare incomprensibile e poco avvincente.
Di fatto è una cerniera tra i primi due e il quarto e ultimo romanzo.
Comunque scritto bene, si legge tutto di un fiato! ( )
  ginsengman | Jan 12, 2020 |
In tutti e tre i libri è sempre presente questa aura di mistero, questa nebbia che persiste su questa Barcellona che sembra si sia appena svegliata.
Una Barcellona lenta, che torna al suo passato, alla ricerca di inizi, alla scoperta di nascoste verità, ma che mai dimentica i grandi sentimenti come l'amicizia, la lealtà,l'amore, la famiglia, lo stupore e il valore dei libri..Libri che mai andranno perduti fin quando ci sarà un luogo dove conservarli, che nei libri di Zafon è "il cimitero dei libri dimenticati" e che per me è il mio cuore.. ( )
  Sally68 | May 3, 2018 |
Ho qualche perplessità su questo libro. Di sicuro è avvincente (l'ho praticamente divorato!) e le atmosfere suggestive sono le stesse che ci hanno incantato nei volumi precedenti; rispetto a Il gioco dell'angelo ha anche uno stile più scorrevole e meno arzigogolato, eppure mi è rimasto un po' di amaro in bocca a fine lettura. La sensazione che ho avuto è che il primo romanzo in realtà fosse pensato come opera autoconclusiva e che i successivi siano stati aggiunti solo per motivi di marketing. Avevo avuto il sospetto già leggendo il secondo, ma in questo terzo mi è sembrato ancora più evidente. Ci sono delle contraddizioni, dei collegamenti forzati e in certi casi addirittura delle lacune: sembra quasi che Zafon stia facendo un lavoro di taglia e cuci, mettendo toppe qui e la per nascondere i buchi di trama. Per giunta le oltre 100 pagine in meno rispetto ai precedenti si avvertono parecchio: la storia è poco sviluppata, restano in sospeso la maggiorparte delle vicende e alla fine si resta con l'idea di aver letto un capitolo di passaggio in una serie, più che un'opera completa. Il terzo difetto che ho riscontrato è lo stesso a cui avevo accennato nella recensione de L'ombra del vento: la scarsa caratterizzazione del personaggio di Daniel. E' bidimensionale, ho sempre l'impressione che agisca semplicemente assecondando gli eventi e facendo di volta in volta quello che è richiesto per far proseguire la storia; infatti il momento più interessante del libro è lungo flashback di Fermin, dove Daniel non compare.
Nonostante tutto quello che ho appena scritto il romanzo mi è piaciuto: un po' perchè la trama è intrigante e misteriosa ed è sempre interessante scoprirne qualche tassello in più, e un po' perchè comunque arrivata al terzo libro mi sono affezionata ai personaggi e alle loro vicende, quindi è bello leggere di loro. ( )
  Lilirose_ | Jul 29, 2016 |
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While the reader should not expect many shocking plot twists, the story is gripping and the pace is just right. Further, the magic of the novel is in the wonderfully constructed creepy and otherworldly setting, the likable characters, and the near-perfect dialogue.
aggiunto da DorsVenabili | modificaBooklist, Kerri Price (sito a pagamento) (Aug 1, 2012)
 
Like his countryman Arturo Pérez-Reverte, Zafón combines sincere engagement with genre tradition, with clever touches of the literary postmodern. (The novel's epigraph is by a fictional writer who featured in The Shadow of the Wind.) This is explicitly, and joyously, a book about books, about what can be learned from them (say, how to follow someone in the street), and what is lost when they are lost. Much of the novel's appeal is that of time-travelling tourism, strongly flavoured with literary nostalgia – for a time when a bookshop could be a city's cultural nerve-centre, when a paper-based bureaucracy could be outwitted, when bohemian scribblers could afford to eat world-class crème caramels, and even when money could be "cursed". But beneath the sugared surface there is also political anger.
 
A rousing adventure that reads as if Jorge Borges were writing in the mode of Umberto Eco's 'The Name of the Rose.
aggiunto da thebookpile | modificaElle Magazine (US)
 
wondrous... ultimately a love letter to literature, intended for readers as passionate about storytelling as its young hero.
aggiunto da thebookpile | modificaEntertainment Weekly
 
Gabriel Garcia Marquez meets Umberto Eco meets Jorge Luis Borges...Ruiz Zafón gives us a panoply of alluring and savage personages and stories. His novel eddies in currents of passion, revenge and mysteries whose layers peel away onion-like yet persist in growing back... we are taken on a wild ride that executes its hairpin bends with breathtaking lurches.
aggiunto da thebookpile | modificaNew York Times
 

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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Ruiz Zafón, Carlosautore primariotutte le edizioniconfermato
Arpaia, BrunoTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Geel, NellekeTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Graves, LuciaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hristova, SvetlaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Kenny, PeterNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Schwaar, PeterTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Tiittula, AnteroTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato

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Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
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Epigrafe
Ho sempre saputo che un giorno sarei tornato in queste strade per raccontare la storia dell’uomo che perse l’anima e il nome tra le ombre di quella Barcellona immersa nel torbido sonno di un tempo di cenere e silenzio. Sono pagine scritte con il fuoco al riparo della città dei maledetti, parole incise nella memoria di colui che tornò dal mondo dei morti con una promessa scolpita nel cuore e il prezzo di una maledizione. Il sipario si alza, il pubblico tace e, prima che l’ombra che grava sul suo destino discenda dal macchinario teatrale, una compagnia di bianchi spettri entra in scena con una commedia sulle labbra e la benedetta innocenza di chi, credendo che il terzo atto sia l’ultimo, ci viene a raccontare una favola natalizia senza sapere che, mentre gira l’ultima pagina, l’inchiostro del suo fiato lo trascinerà in maniera lenta e inesorabile nel cuore delle tenebre.

JULIAN CARAX, // Prigioniero del Cielo (Editions de la Lumière, Parigi, 1992)
Dedica
Incipit
Quell'anno, prima di Natale, ci toccarono soltanto giorni plumbei e ammantati di brina.
Citazioni
Ultime parole
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
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Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

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In 1957 Barcelona, Daniel Semper and his close friend Fermin Romero de Torres find their lives violently disrupted by the arrival of a mysterious stranger who threatens to divulge a terrible secret that has been buried for two decades in the city's dark past.

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Edizioni: 1921922877, 192207988X

 

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