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Memoirs of Fanny Hill, written in debtor's prison in 1784, is considered the first modern erotic novel in English. A young woman, Fanny Hill, is forced by poverty to go into service, but is tricked into becoming a prostitute instead. She is then saved by her love, only to have his jealous father send him from the country some months later. She moves from one lover to the next, gaining maturity with each encounter, and nearing her... happy ending.
LuArcher: Satire and vintage sexual exploits about a woman's erotic freedoms and experiences and no holds barred exposure to a world of human sexuality. I think this author was really influenced (in a shorter format) by this same genre of sexual adventure and humor.
Fanny Hill è uno di quei romanzi che mi mettono in difficoltà: da una parte l'ho trovato perfino divertente, mentre dall'altra ha messo a dura prova la mia sopportazione. Ma procediamo per gradi.
Fanny Hill è un classico della letteratura erotica, diciamo pure un porno del 1749: il suo autore, John Cleland, si ritrovò a scriverlo per guadagnare un po' di soldi da dare ai molti creditori che gli stavano con il fiato sul collo. E quale modo migliore di guadagnare soldi se non pubblicando un libro che avrebbe scatenato un putiferio e indotto un gran numero di persone a procurarselo?
Ovviamente Fanny Hill gli procurò diversi guai giudiziari, dai quali però seppe abilmente uscire, guadagnandoci pure un impiego statale. Fanny Hill venne proibito, ma immagino non vi sorprenderà sapere che continuò a infiammare l'immaginazione di molti tramite una buona diffusione sottobanco.
Cosa mi è piaciuto di Fanny Hill? Be', innanzi tutto, per essere stato scritto nel 1749, l'ho trovato molto esplicito. Non aspettatevi allusioni o detti-non-detti: le scene di sesso sono molto esplicite. Molto più di quelle di E.L. James, se volete saperlo, perché contengono una naturalezza e una curiosità fanciullesca nei confronti dei piaceri derivanti dall'atto sessuale in grado di far arrossire alla grande Mr. Accigliato Grey.
Poi, sempre perché scritto nel 1749, contiene delle espressioni che mi hanno fatto morire dal ridere, come “iniezione balsamica” per sperma e “filetto di carne bianca di vitello” per “pene”.
Il fatto che sia stato scritto nel 1749 ci permette anche di lanciare uno sguardo alla condizione delle donne di piacere (o donne pubbliche, come sono chiamate nel romanzo), che rischiavano malattie, sfruttamento e problemi con la legge, ma potevano anche essere fortunate e riuscire a farsi mantenere da qualche abbiente signore. O molto fortunate se riuscivano a farsi sposare da qualche cliente innamorato.
Cosa non mi è piaciuto di Fanny Hill quindi? Forse è stupido visto che parliamo di un romanzo porno scritto nel 1749 (sì, lo so, vi sto facendo venire la nausea ripetendolo continuamente) e Olympe de Gouges avrebbe scritto il suo Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina solo nel 1791, ma non ho potuto fare a meno di essere infastidita da alcuni passaggi particolarmente maschilisti.
Sono rimasta, per esempio molto infastidita dalla visione penecentrica (o forse dovrei dire penegrossocentrica) di Fanny: quelli belli e buoni sono forniti di prodigiose mazze da baseball, mentre gli stronzi viscidi hanno delle insoddisfacenti penne a sfera BIC. Oppure vogliamo parlare di quest'attenzione morbosa nei confronti della verginità femminile? Oppure di quando Fanny ha provato repulsione di fronte al sesso tra due uomini, andando poi a denunciarli per i loro atti “contro natura”?
Insomma, ce n'è abbastanza per farvi urlare dalla frustrazione. Fanny Hill è un romanzo in bilico tra la modernità e il vecchio: c'è del buono che sa ancora sorprenderci e farci riflettere, ma c'è anche del brutto che, se non ci fa incazzare, di certo ci lascia molto perplessi. ( )
Dati dalle informazioni generali inglesi.Modifica per tradurlo nella tua lingua.
Madam, I sit down to give you an undeniable proof of my considering your desires as indispensable orders.
Published anonymously and under false imprints, shunned by respectable booksellers, perused by furtive readers, repeatedly seized by authorities, expurgated and denounced by its own author, Memoirs of a Woman of Pleasure was for long an underground book. (Introduction)
Citazioni
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I felt the prodigious keen edge, with which love, presiding over this act, points the pleasure: love! that may be styled the Attic salt of enjoyment; and indeed, without it, the joy, great as it is, is still a vulgar one, whether in a king or a beggar; for it is, undoubtedly, love alone that refines, ennobles, and exalts it.
Ultime parole
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True, on a fool: but are fools worth so much attention.
Drawing on the strengths and parodying the weaknesses of the two great mid-eighteenth-century novelists, Cleland's Memoirs of a Woman Pleasure deserves a permanent place not only in libertine literature but in the canon of the English novel. (Introduction)
Memoirs of Fanny Hill, written in debtor's prison in 1784, is considered the first modern erotic novel in English. A young woman, Fanny Hill, is forced by poverty to go into service, but is tricked into becoming a prostitute instead. She is then saved by her love, only to have his jealous father send him from the country some months later. She moves from one lover to the next, gaining maturity with each encounter, and nearing her... happy ending.
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Descrizione del libro
"Fanny Hill" è un classico della letteratura pornografica che non ha perso nulla, a distanza di due secoli e mezzo, della sua capacità di turbare generazioni di lettori. Fanny è un incantevole, spontaneo, allegro e positivo personaggio femminile. Alla sua esplicita e incondizionata celebrazione delle gioie del sesso e della sessualità, resta estranea la vena dissacrante, perversa e distruttiva della tradizione francese libertina che sarebbe culminata alla fine del secolo nei romanzi del Marchese de Sade. Soprattutto il suo personagio contrasta con il mito della "Pamela" di Richardson; donna che acquisisce felicità e rispettabilità sottraendosi al desiderio maschile e celebra il rito della donna passionale.
Fanny Hill è un classico della letteratura erotica, diciamo pure un porno del 1749: il suo autore, John Cleland, si ritrovò a scriverlo per guadagnare un po' di soldi da dare ai molti creditori che gli stavano con il fiato sul collo. E quale modo migliore di guadagnare soldi se non pubblicando un libro che avrebbe scatenato un putiferio e indotto un gran numero di persone a procurarselo?
Ovviamente Fanny Hill gli procurò diversi guai giudiziari, dai quali però seppe abilmente uscire, guadagnandoci pure un impiego statale. Fanny Hill venne proibito, ma immagino non vi sorprenderà sapere che continuò a infiammare l'immaginazione di molti tramite una buona diffusione sottobanco.
Cosa mi è piaciuto di Fanny Hill? Be', innanzi tutto, per essere stato scritto nel 1749, l'ho trovato molto esplicito. Non aspettatevi allusioni o detti-non-detti: le scene di sesso sono molto esplicite. Molto più di quelle di E.L. James, se volete saperlo, perché contengono una naturalezza e una curiosità fanciullesca nei confronti dei piaceri derivanti dall'atto sessuale in grado di far arrossire alla grande Mr. Accigliato Grey.
Poi, sempre perché scritto nel 1749, contiene delle espressioni che mi hanno fatto morire dal ridere, come “iniezione balsamica” per sperma e “filetto di carne bianca di vitello” per “pene”.
Il fatto che sia stato scritto nel 1749 ci permette anche di lanciare uno sguardo alla condizione delle donne di piacere (o donne pubbliche, come sono chiamate nel romanzo), che rischiavano malattie, sfruttamento e problemi con la legge, ma potevano anche essere fortunate e riuscire a farsi mantenere da qualche abbiente signore. O molto fortunate se riuscivano a farsi sposare da qualche cliente innamorato.
Cosa non mi è piaciuto di Fanny Hill quindi? Forse è stupido visto che parliamo di un romanzo porno scritto nel 1749 (sì, lo so, vi sto facendo venire la nausea ripetendolo continuamente) e Olympe de Gouges avrebbe scritto il suo Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina solo nel 1791, ma non ho potuto fare a meno di essere infastidita da alcuni passaggi particolarmente maschilisti.
Sono rimasta, per esempio molto infastidita dalla visione penecentrica (o forse dovrei dire penegrossocentrica) di Fanny: quelli belli e buoni sono forniti di prodigiose mazze da baseball, mentre gli stronzi viscidi hanno delle insoddisfacenti penne a sfera BIC. Oppure vogliamo parlare di quest'attenzione morbosa nei confronti della verginità femminile? Oppure di quando Fanny ha provato repulsione di fronte al sesso tra due uomini, andando poi a denunciarli per i loro atti “contro natura”?
Insomma, ce n'è abbastanza per farvi urlare dalla frustrazione. Fanny Hill è un romanzo in bilico tra la modernità e il vecchio: c'è del buono che sa ancora sorprenderci e farci riflettere, ma c'è anche del brutto che, se non ci fa incazzare, di certo ci lascia molto perplessi. ( )