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"In Game of Mirrors, Inspector Montalbano and his colleagues are stumped when two bombs explode outside empty warehouses-one of which is connected to a big-time drug dealer. Meanwhile, the alluring Liliana Lombardo is trying to seduce the Inspector over red wine and arancini. Between pesky reporters, amorous trysts, and cocaine kingpins, Montalbano feels as if he's being manipulated on all fronts. That is, until the inspector himself becomes the prime suspect in an unspeakably brutal crime"--… (altro)
Noi leggiamo Camilleri, certo. E Camilleri, forse, legge noi. Sembra aver letto quel po’ di lettori insoddisfatti dagli ultimi romanzi e ce ne regala uno che, pur senza trascurare Montalbano e il suo mondo, che poi sono il vero motivo per cui una parte di noi ama questi romanzi, ha una trama molto avvincente e veloce. Al centro c’è una fimmina, con buona pace di chi soffre queste presenze ricorrenti nella vita di Salvo Montalbano; ma se racconti una storia, c’è almeno il 50% delle probabilità che la protagonista sia una donna, o no? Da non perdere.
Come storia stavolta ci siamo, è interessante. Peccato però che neppure Camilleri riesca più a sfuggire alla ripetersi di uno schema-tipo ormai fisso: azzuffatina telefonica con Livia pagg. X, Y, Z gag linguistiche: almeno due bella donna che alla prima occasione bacia in bocca Montalbano e poi finisce inevitabilmente ammazzata: sempre Trovo poi che la spiegazione/rifelssione di Montalbano sull'evenienza che fornisce il titolo al libro sia fornita troppo presto.
...Camilleri cominica a stancarmi un po'. Sempre gli stessi schemi, gli stessi intrighi, lo stesso Montalbano che continua a mietere vittime amorose a sessant'anni. Complimenti a lui. ( )
Era da minimo du’ ure che sinni stava assittato, completamenti nudo come Dio l’aviva fatto, supra a’na speci di seggia che assimigliava perigliosamente a ’na seggia lettrica, ai polsi e alle cavigli gli avivano attaccato dei braccialetti di ferro dai quali si partivano ’na gran quantità di fili che annavano a finiri dintra a un armuàr di mitallo tutto dicorato all’esterno di quatranti, manometri, amperometri, barometri e di lucette virdi, russe, gialle e cilestri che s’addrumavano e s’astutavano ’n continuazioni.
Citazioni
No, il sogno che aviva appena finuto di fari era sbagliato. Lui non sarebbi mai nisciuto pazzo, ne era certo. Semmai si sarebbi a picca a picca rimbambito, scordannosi macari nomi e facci delle pirsone cchiù care, fino a sprufunnari in una speci di solitudini 'ncoscenti. Ma che confortevoli pinseri che gli vinivano di primo matino!
Si misi a firmari di mala voglia 'na poco di carti, in modo che l'enormi pila che c'era supra alla scrivania potissi arritrovari un quilibrio tanticchia cchiù stabili. Da tempo Montalbano si era fatto priciso concetto supra a un finomino mistirioso, ma prifiriva non dirlo a nisciuno. Stavola sì, l'avrebbiro pigliato per pazzo. Il finomino era questo: com'è che le pratiche aumentavano nottitempo? Come si spiegava che lassava la sira la pila àvuta un metro e la matina seguenti l'attrovava di un metro e deci senza che nova posta gli fusse arrivata? La spiegazioni non potiva essiri che una sula. Quanno l'ufficio ristava allo scuro e diserto, le pratiche, senza essiri vidute da nisciuno, si sparpagliavano càmmara càmmara, si spogliavano delle carpette, dei raccoglitori, dei faldoni e s'abbannunavano a orge sfrenate, a copulazioni illimitate, ad ammucchiate inenarrabili. Epperciò all'indomani a matino i frutti nati dalla notte peccaminosa aumentavano il volume e l'altezza della pila.
"In Game of Mirrors, Inspector Montalbano and his colleagues are stumped when two bombs explode outside empty warehouses-one of which is connected to a big-time drug dealer. Meanwhile, the alluring Liliana Lombardo is trying to seduce the Inspector over red wine and arancini. Between pesky reporters, amorous trysts, and cocaine kingpins, Montalbano feels as if he's being manipulated on all fronts. That is, until the inspector himself becomes the prime suspect in an unspeakably brutal crime"--
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Descrizione del libro
In un deposito qualcuno ha messo una bomba. Sembra una storia di pizzo non pagato ma il magazzino era vuoto da tempo; dunque? L’interesse di Montalbano & C. si concentra sugli abitanti della casa a fianco, un condominio abitato anche da alcuni pregiudicati: Carlo Nicotra, che gestisce lo spaccio di droga per conto dei Sinagra, e Stefano Tallarita, attualmente in carcere, al servizio proprio di Nicotra. A duecento metri dalla casa di Marinella c’è un altro villino, quasi uguale a quello di Montalbano. Per anni vuoto, ora sono andati ad abitarci i Lombardo. Lui è rappresentante di computer e viaggia per tutta la Sicilia; lei, Liliana lavora in un negozio di Montelusa. Una mattina Liliana Lombardo rimane in panne: niente di più naturale che il vicino, Salvo Montalbano, le dia un passaggio. Quello dell’auto sembra un semplice guasto, ma il meccanico nota che il motore è stato manomesso. Si incrociano due storie apparentemente distanti che però finiscono per intersecarsi. Il legame tra le due vicende è il giovane Arturo Tallarita, commesso nello stesso negozio in cui lavora Liliana. La vicinanza delle due case a Marinella, l’avvenenza di Liliana, la vicenda oscura dell’automobile manomessa, la presenza di una misteriosa Volvo nella trazzera: tutto concorre a far drizzare le antenne a Montalbano, per di più molto attratto da Liliana che sembra far di tutto per imbastire una storia col commissario. In tutte queste storie c’è qualcosa che non funziona, una nota discordante. Come in un gioco di specchi qualcuno vuole confondere Montalbano: la bomba davanti al deposito, le lettere anonime che indirizzano verso piste improbabili, un proiettile nella carrozzeria dell’auto dello stesso commissario. Molto prima che si abbia sentore di un delitto, tutto sembra scorrere nel più normale dei modi, ma proprio in questa apparente normalità sentiamo la tensione insinuarsi con una forza mai vista nei romanzi di Montalbano