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Something I've Been Meaning to Tell You di…
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Something I've Been Meaning to Tell You (originale 1974; edizione 1975)

di Alice Munro

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WINNER OF THE NOBEL PRIZE(R) IN LITERATURE 2013 In the thirteen stories in her remarkable second collection, Alice Munro demonstrates the precise observation, straightforward prose style, and masterful technique that led no less a critic than John Updike to compare her to Chekhov. The sisters, mothers and daughters, aunts, grandmothers, and friends in these stories shimmer with hope and love, anger and reconciliation, as they contend with their histories and their present, and what they can see of the future.… (altro)
Utente:bhowell
Titolo:Something I've Been Meaning to Tell You
Autori:Alice Munro
Info:Signet (1975), Mass Market Paperback
Collezioni:La tua biblioteca
Voto:
Etichette:fiction, Canadian fiction, UB

Informazioni sull'opera

Una cosa che volevo dirti da un pò di Alice Munro (1974)

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«Il problema, l'unico problema, resta mia madre. Ed è ovviamente lei quella che cerco di afferrare; è per raggiungere lei che è stato intrapreso l'intero viaggio. A quale scopo? Per delimitarla, descriverla, illuminarla, celebrarla, per liberarmene; e non ha funzionato, perché incombe da troppo vicino, come ha sempre fatto. Io potrei sforzarmi in eterno, con tutto il talento che ho, e con tutti i trucchi che conosco, e sarebbe sempre lo stesso». È questa la profetica conclusione cui giungeva la narratrice dell'ultimo racconto di questa raccolta di Alice Munro, la seconda, datata 1974. «Una cosa che volevo dirti da un po'»: la formula di un'intima, innocua confessione per un viaggio che da allora non cessa di tracciare percorsi inesauribili e sempre nuovi. «Alice Munro mette nero su bianco il dolore e il piacere della vita nel canto di una prosa asciutta, senza mai sperperare una parola». Le tredici storie che compongono la seconda raccolta di Alice Munro, pubblicata nel 1974 e ora per la prima volta in Italia, sono accomunate in larga misura da uno sguardo retrospettivo sulle cose e da riflessioni postume su un passato che tramanda i suoi misteri senza risolvere rancori, gelosie e amori complicati e cattivi. Gli anni non possono spegnere gli incendi della giovinezza, i quali continuano imperterriti a consumare l'ossigeno delle relazioni. Quella tra le due sorelle Et e Char, per esempio, avvinghiate l'una all'altra dal risentimento non meno che dall'affetto, dall'invidia dell'una per la luminosa e invincibile bellezza dell'altra, dal ricordo di piombo di un fratellino annegato, e dalla loro futile rivalità sentimentale.
  kikka62 | Jan 27, 2020 |
Tredici racconti che vedono protagoniste per lo più donne. Sorelle, madri e amanti si voltano indietro a riguardare e soppesare i fatti e le scelte delle proprie esistenze, a rivisitare luoghi cari popolati di memorie.
C'è molta infelicità nelle figure create dalla Munro, tanta inquietudine, quella che scaturisce dalla presunzione di volere essere il cardine su cui ruota il mondo. ( )
  cometahalley | Jan 9, 2018 |
Una Alice Munro d’annata, sempre di gran classe. Sono gli anni’70 quelli della stesura e dell’ambientazione della maggior parte di questi racconti: hippies, vestiti informi coloratissimi o di stracci, capelli lunghi, perline, catene e pendagli vari, ’ om’ e tutto l’armamentario estetico e ideologico di quegli anni. L’essenza è, però, quella di sempre: rapporti familiari e personali descritti con una sottigliezza che non smette di sorprendere. Anche se per certa critica la Munro non è ancora qui al suo vertice, la lettura di questi racconti è stata il piacere di sempre, accompagnata, come sempre, dal rammarico di essere arrivata all’ultima pagina. Dovendo scegliere, e non è facile, estraggo dal mazzo ‘Come ho conosciuto mio marito’ sulle illusioni di un’adolescente e ‘Dimmi se sì o no’, sul tradimento e meglio sul tradimento nel tradimento. Ma ce ne sono altri bellissimi, dolorosi e struggenti (‘Perdono in famiglia’ ‘Marrakesh’ ‘Cerimonia di commiato’ e altri ancora). Questa scrittrice è un incanto. ( )
  Marghe48 | Aug 30, 2017 |
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Titolo canonico
Titolo originale
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Epigrafe
Dedica
Incipit
Citazioni
Il problema, l'unico problema, resta mia madre.
Ed è ovviamente lei quella che cerco di afferrare; è per raggiungere lei che è stato intrapreso l'intero viaggio. A quale scopo? Per delimitarla, descriverla, illuminarla, celebrarla, per liberarmene;
… quello che disapprovava nella generazione attuale, ammesso che questo fosse il punto, era che non si potesse fare niente senza esibizionismi. Perché si doveva sempre berciare su ogni cosa, si chiedeva. Non si era più capaci di piantare una carota senza congratularsi dell'impresa.
Ha smesso di mangiare carne, ovviamente, si nutre di cereali integrali e ortaggi in foglia. Una volta è entrato in cucina mentre tagliavo delle barbabietole – le barbabietole sono proibite, in quanto radici – e mi fa: «Spero tu sappia che stai commettendo un omicidio». «Non lo sapevo, – gli ho risposto, – ma hai sessanta secondi di tempo per sparire se non vuoi che lo commetta sul serio».
Ogni giorno al ritorno dalle lezioni passo davanti alla cassetta della posta e a essere sincera provo una specie di piacere, un'assenza di aspettative. Per due anni quella scatola di latta è stata l'oggetto al centro della mia esistenza e adesso constatarne il ritorno alla neutralità, vederla promettere e negare cosette di poco conto, ecco, è come accorgersi che un dolore è finito.
"Ci siamo", pensò Dorothy; aveva scordato quanto fosse tetra la visione del mondo di Jeanette e come la irritasse, istigandola a prendere la difesa di cose che non conosceva per niente e che non riteneva affar suo difendere.
Ultime parole
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
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WINNER OF THE NOBEL PRIZE(R) IN LITERATURE 2013 In the thirteen stories in her remarkable second collection, Alice Munro demonstrates the precise observation, straightforward prose style, and masterful technique that led no less a critic than John Updike to compare her to Chekhov. The sisters, mothers and daughters, aunts, grandmothers, and friends in these stories shimmer with hope and love, anger and reconciliation, as they contend with their histories and their present, and what they can see of the future.

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