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Le emozioni difettose (2002)

di Laurie Halse Anderson

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2,078577,759 (3.63)37
Eighteen-year-old Kate, who sometimes chafes at being a preacher's daughter, finds herself losing control in her senior year as she faces difficult neighbors, the possibility that she may not be accepted by the college of her choice, and an unexpected death.
  1. 30
    Speak di Laurie Halse Anderson (Utente anonimo)
    Utente anonimo: Another good book by Laurie Halse Anderson about the troubles of teenagers
  2. 10
    The Truth About Forever di Sarah Dessen (writemeg)
    writemeg: Another incredible book examining the loss of a parent, and the "catalysts" that propel us to wade through our grief -- and emerge on the other side.
  3. 00
    Broken Soup di Jenny Valentine (meggyweg)
Nessuno
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Kate, dopo la morte della madre, vive con il padre e il fratello e cerca di far funzionare le cose nel modo più normale possibile.
Quando la sua vita semplice, normale, controllata, viene nuovamente sconvolta, Kate dovrà affrontare ciò che non può più rimanere nascosto e represso.
In Kate, come in tutti noi, ci sono diversi aspetti, diverse parti della sua personalità: quella che mostra a tutti e quella più privata. Lei le chiama Kate Buona, la ragazza e la figlia perfetta e controllata che tutti vedono e Kate Cattiva, irriverente e fastidiosa, che mente, fa e pensa cose che nessuno deve sapere.
Kate è un personaggio molto “reale”, in cui ci si può ritrovare molto, anche per le cose più semplici e quotidiane, come lo sforzarsi di avere pensieri felici e non lasciarsi andare a pensieri che minacciano di sommergerci; il cercare qualcosa a cui pensare – o non pensare – per riuscire ad addormentarsi; il sentirsi un fallimento; l’ essere preoccupati per il futuro, sia quello più immediato, sia quello che sembra più distante e lontano; il dover mantenere le apparenze della famiglia perfetta, mentre in realtà i rapporti sono difficili e superficiali.
È un libro molto commovente, con situazioni che toccano particolarmente e che possono far riflettere, però, nonostante tutto, non lo definirei un libro triste. É duro, schietto, un libro che colpisce, sincero, autentico, intenso, ed in certi momenti, grazie anche allo stile di scrittura, davvero piacevolissimo, mi ha fatto anche sorridere.
Inoltre è presente anche Melinda, la protagonista di “Speak”, cosa che mi è piaciuta molto e che crea un legame tra un libro e l' altro, anche se le storie sono comunque indipendenti l' una dall' altra. ( )
  cla86 | Oct 7, 2011 |
Arriva un momento nella vita che si avvertire il bisogno di staccare la spina, di scappare, nascondersi, sfogarsi, per poter sfuggire dalla realtà, che talvolta è talmente cruda che bisogna allontanarsi da essa solo per poter respirare…
c’è chi lo fa rifugiandosi nei libri, chi si sfoga con la musica…
… chi con la corsa.
È il caso di Kate Malone, studentessa modello all’ultimo anno di liceo che “sogna” di scappare dalla sua città, dal suo passato, entrando in una delle facoltà più prestigiose del paese, il M.I.T….
Kate Malone, che scappa dai suoi problemi, dalle sue preoccupazioni, dai suoi fantasmi correndo a più non posso fino a sfinirsi, fino a tormentare i suoi muscoli, e solo all’ora può permettersi di fermarsi… solo quando viene sopraffatta dalla stanchezza tanto che non ha più neanche la forza di pensare…
Pensare ad una lettera d’ammissione che tarda ad arrivare…
A un padre che prima di tutto pensa ai suoi fedeli…
A un fratellino con problemi respiratori…
… alla morte della madre.

Corri più veloce.
Il sudore mi gocciola sul viso e mi scende giù per il collo. Corro, sudo, evaporo… distillo me stessa dall’oscurità: miscele, sostanze, composti, elementi, atomi. Quella presenza mi sta addosso. Corri più veloce, spingiti al di là del muro, oltre i limiti. Ho il petto squarciato: niente polmoni con cui respirare, niente cuore che batte.

[…]

Ora gli alberi stanno mettendo le foglie, le strade sono asciutte e io volo, seminuda, senza fiato, corro nella notte vuota verso un luogo in cui non ho bisogno di pensare.
Vorrei non fermarmi mai.


Ma prima o poi arriva per tutti il momento di fermarsi, di uscire dal guscio e affrontare quella realtà che ci fa così tanto paura, venire a patti con i propri “demoni”, che sia il presente, il passato o un futuro ormai in certo… pensare sul da farsi e rimettersi in gioco.
Kate comincerà a rallentare la sua corsa nel momento in cui due eventi la scuoteranno dal suo torpore e dal suo modo di vedere ristretto e “a senso unico”: la lettera di rifiuto del M.I.T. e il dover ospitare a casa sua una sua compagna di classe, Teri Litch, e il “fratellino” di quest’ultima, Mikey, dopo che la loro casa è stata distrutta da un incendio…
… Teri, Mikey, e la lettera di rifiuto, saranno il CATALIZZATORE che porterà un drastico cambiamento nell’arrogante ed egocentrica Kate fino a costringerla ad affrontare il dolore represso della morte di sua madre.

Se potessi correre tutto il tempo, la mia vita andrebbe alla grande. Finché continuo a muovermi, ho l’impressione di avere ogni cosa sotto controllo.


Kate smetterà di correre… una corsa senza sosta, che non le ha dato pace sin da quando aveva nove anni… una corsa che inizierà il giorno del funerale della madre e che solo gli eventi drastici del presente riusciranno ad arrestare.




“Le emozioni difettose” è un libro che ti porta a pensare, a riflettere…
Un libro dedicato si a un giovane pubblico, ma che parla anche alle coscienze di chi giovane ormai non lo è da un bel pezzo…
Ognuno di noi, nel proprio passato o nel proprio presente, racchiude in se una Kate.
Penso che chiunque leggendo questo libro e vivendo in prima persona LE EMOZIONI della protagonista si sia rivisto in molte azioni o pensieri… in molte scelte.
La Anderson ha dato un quadro chiaro e diretto di quella che è la realtà della società moderna, dove ognuno tiene in grande considerazione le APPARENZE, perché apparire è tutto, dare un quadro di sé che la società possa accettare – la “Kate Buona”, come si definisce la protagonista stessa – sottovalutando invece la vera personalità delle singole persone, che magari spesso esula da quelli che sono i “duri” e “rigidi” dettami della società – la “Kate Cattiva”, i cui pensieri spesso farebbero rabbrividire chi le sta accanto.
Nello stesso tempo, l’autrice ha descritto in modo eccellente quello che io definisco “il secondo momento critico della vita”.
Abbiamo l’adolescenza, che noi tutti sappiamo per esperienza diretta quanto sia dura, successivamente – una volta usciti da questo periodo – arriva il momento della scelta più importante: quando ci ritroviamo all’ultimo anno di liceo a domandarci e adesso? Cosa dovrò fare? Continuare a studiare? Entrare in un buon college? Andare a lavorare? O magari prendermi un anno di riposo?

La Anderson, mi ha fatto fare un salto nel passato…
In quel periodo dove arriva il momento di fermarsi a pensare sul proprio futuro…

CONSIGLIATO!!! ( )
  blake16 | Oct 3, 2011 |
Kate, dopo la morte della madre, vive con il padre e il fratello e cerca di far funzionare le cose nel modo più normale possibile.
Quando la sua vita semplice, normale, controllata, viene nuovamente sconvolta, Kate dovrà affrontare ciò che non può più rimanere nascosto e represso.

In Kate, come in tutti noi, ci sono diversi aspetti, diverse parti della sua personalità: quella che mostra a tutti e quella più privata. Lei le chiama Kate Buona, la ragazza e la figlia perfetta e controllata che tutti vedono e Kate Cattiva, irriverente e fastidiosa, che mente, fa e pensa cose che nessuno deve sapere.

Kate è un personaggio molto “reale”, in cui ci si può ritrovare molto, anche per le cose più semplici e quotidiane, come lo sforzarsi di avere pensieri felici e non lasciarsi andare a pensieri che minacciano di sommergerci; il cercare qualcosa a cui pensare – o non pensare – per riuscire ad addormentarsi; il sentirsi un fallimento; l’ essere preoccupati per il futuro, sia quello più immediato, sia quello che sembra più distante e lontano; il dover mantenere le apparenze della famiglia perfetta, mentre in realtà i rapporti sono difficili e superficiali.

È un libro molto commovente, con situazioni che toccano particolarmente e che possono far riflettere, però, nonostante tutto, non lo definirei un libro triste. É duro, schietto, un libro che colpisce, sincero, autentico, intenso, ed in certi momenti, grazie anche allo stile di scrittura, davvero piacevolissimo, mi ha fatto anche sorridere.

Inoltre è presente anche Melinda, la protagonista di “Speak”, cosa che mi è piaciuta molto e che crea un legame tra un libro e l' altro, anche se le storie sono comunque indipendenti l' una dall' altra. ( )
  cla86 | Sep 30, 2011 |
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Titolo canonico
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Titolo originale
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Data della prima edizione
Personaggi
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Luoghi significativi
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Eventi significativi
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Epigrafe
Dedica
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This book is dedicated to the memory of Edith MacDonald Larrabee.

Take my hand and walk with me into the forest . . .
Incipit
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I like to run at night. No one watches me. No one hears my sneakers slipping in the loose gravel at the side of the road.
Citazioni
Ultime parole
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(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese (1)

Eighteen-year-old Kate, who sometimes chafes at being a preacher's daughter, finds herself losing control in her senior year as she faces difficult neighbors, the possibility that she may not be accepted by the college of her choice, and an unexpected death.

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Descrizione del libro
Riassunto haiku

Autore LibraryThing

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