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Racconti e prose brevi

di Samuel Beckett

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racconti
inizia con una stupenda dichiarazione sulla bellezza

Non esiste suprema manifestazione della Bellezza di fronte a cui saliamo comodamente una scala di sensazioni per sederci leggeri sull'ultimo gradino ad assimilare il nostro appagamento: quello è il piacere della Leggiadria. Noi veniamo afferrati fisicamente e scagliati a perdifiato al sommo di una rupe a picco: che è il dolore della Bellezza

"La fine"; qui c'è un personaggio di cui non è detto esplicitamente ma che potrebbe essere stato appena dimesso da un manicomio. fa una tale tenerezza che viene voglia di ospitarlo, consolarlo, di rassicurarlo quando si legge

"Nei giorni seguenti visitai parecchie case, senza grande successo. Per lo più mi chiudevano la porta in faccia, anche quando facevo vedere il mio denaro, dicendo che avrei pagato una settimana anticipata, e anche due. Avevo un bel far mostra del miglior garbo, un bel sorridere e parlare distintamente, non avevo neanche finito il mio discorsetto che mi sbattevano la porta in faccia"

vien voglia di dirgli che le sue sono "stranezze" per tanti ma non per tutti; e si vorrebbe abbracciarlo anche (o proprio) quando dichiara

"per fortuna non avevo bisogno d'affetto"

trova uno scantinato ma lo sfrattano

"Disse che aveva bisogno della stanza, immediatamente, per il suo maiale, che stava patendo freddo" ... "Potrei stare qui col maiale, dissi, mi prenderei cura di lui"

vien voglia di sorridergli da vicino guardandolo negli occhi

"Mi sembrava infatti che i miei occhi non fossero del tutto spenti"

per dargli quel coraggio che non ha, anche sapendo che sarebbe tutto inutile ( )
  lupita68 | Jul 13, 2012 |
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Basterebbe … un attimo di fraternità. Ma se si escludono le vampate di violenza non conoscono la fraternità più di quanto la conoscano le farfalle. E ciò non tanto perché difettino di cuore o di intelligenza quanto perché sono tutti prigionieri del loro ideale.
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