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La morte a Venezia (1912)

di Thomas Mann

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5,3131041,979 (3.71)1 / 296
Gustav Aschenbach è uno scrittore tedesco, solido, ligio all'etica e rispettoso delle regole. Passata la mezza età, quasi per caso si trova a trascorrere le vacanze a Venezia. Qui il suo sguardo si poserà su Tadzio e non si potrà più sollevare. Questo ragazzino polacco, preso dai suo giochi di bambino, circondato dalle cure di madre, sorelle e balia lo condurrà alla fine. Sullo sfondo una Venezia minacciata dal morbo della peste che tutti cercano di nasconder per non far fuggire i turisti. In primo piano un uomo di età avanzata alle prese con un innamoramento da adolescente.… (altro)
  1. 72
    Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde (roby72)
  2. 10
    Thomas Mann in Venedig di Reinhard Pabst (hahehei)
  3. 10
    Homo Faber di Max Frisch (spiphany)
  4. 10
    Al limite della notte di Michael Cunningham (sturlington)
  5. 00
    Königsallee di Hans Pleschinski (JuliaMaria)
    JuliaMaria: Königsallee, ein biografischer Roman über Karl Heuser und Thomas Mann. Karl Heuser soll Vorbild für die Josephsfigur gewesen sein, gleichzeitig aber auch eine der großen Lieben Thomas Manns. Wie in der autobiografischen Erzählung von Thomas Mann "Tod in Venedig" geht es um die homoerotische Beziehung zwischen einem älteren Mann und einem schönen Knaben.… (altro)
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 Author Theme Reads: Mann: Death in Venice8 non letti / 8aulsmith, Mag 2014

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“[…] e staccando la mano dall’anca a indicare un punto lontano, lo precedesse a volo verso benefiche immensità. E come già tante volte aveva fatto, s,incamminò dietro a lui.”

L’eterno conflitto tra ragione e passioni, i cui sviluppi sono spesso imprevedibili e difficili da controllare, è al centro di questo racconto che lo scrittore ambienta a Venezia, città che, per sua stessa natura, ben si presta a palcoscenico per dispute filosofico/morali di questo tipo. Il professor Aschenbach, durante il suo soggiorno nella città lagunare, intento a sue riflessioni personali, sarà vittima di una travolgente passione verso un giovane adolescente che lo porterà a sottovalutare il pericolo a cui rimarrà esposto e a subirne le inevitabili conseguenze; passione che, anche se rivolta a un ragazzino avrà sviluppo solo e soltanto nella sua mente. Quella di rischiare, pur di rimanere vicino a colui che, con la sua apparizione, ha saputo restituirgli la gioia di vivere, sarà una libera scelta, pericolosamente fatta, in nome di un ideale classico di bellezza e di pace interiore scevro da tutti gli orpelli metafisici e morali accumulati nei secoli dagli uomini. Sotto questo punto di vista il messaggio dello scrittore sembra essere abbastanza chiaro: l’uomo moderno agisce ormai solo sullo stimolo della ragione o della logica rimanendo alienato nel suo stesso contesto senza più reagire ad altri tipi di sollecitazioni che pure rientrano nella natura umana. Pur apprezzando il messaggio, assolutamente attuale, che lo scrittore ha voluto trasmettere, non mi ha convinto del tutto, ho dovuto annotare più d’una perplessità tra cui quella più evidente è stata una scrittura esasperatamente barocca e troppo dispersiva di cui il brano riportato qui sotto è un esempio emblematico. Altri dubbi li tengo per me per il momento, dubbi che, leggendo tra gli altri commenti ho visto che comunque non sono stato l’unico ad avere; come sempre, questione di opinioni… Per quello che mi riguarda, nonostante le perplessità, continuerò senz’altro il percorso di conoscenza con questo autore, troppo poco quello che ne ho letto finora per darne giudizi definitivi…

“Giorno dopo giorno, ormai, il dio dalle guance infuocate correva ignudo con la fiammea quadriga attraverso gli spazi celesti e la sua chioma d’oro fluttuava al vento di levante mutatosi in placida brezza. Un lucido biancore di seta posava sulle pigre ondeggianti distese del ponto; la sabbia ardeva, l’etere azzurro sfavillava d’argento.” ( )
  barocco | Sep 26, 2017 |
“[…] e staccando la mano dall’anca a indicare un punto lontano, lo precedesse a volo verso benefiche immensità. E come già tante volte aveva fatto, s,incamminò dietro a lui.”

L’eterno conflitto tra ragione e passioni, i cui sviluppi sono spesso imprevedibili e difficili da controllare, è al centro di questo racconto che lo scrittore ambienta a Venezia, città che, per sua stessa natura, ben si presta a palcoscenico per dispute filosofico/morali di questo tipo.
Il professor Aschenbach, durante il suo soggiorno nella città lagunare, intento a sue riflessioni personali, sarà vittima di una travolgente passione verso un giovane adolescente che lo porterà a sottovalutare il pericolo a cui rimarrà esposto e a subirne le inevitabili conseguenze; passione che, anche se rivolta a un ragazzino avrà sviluppo solo e soltanto nella sua mente.
Quella di rischiare, pur di rimanere vicino a colui che, con la sua apparizione, ha saputo restituirgli la gioia di vivere, sarà una libera scelta, pericolosamente fatta, in nome di un ideale classico di bellezza e di pace interiore scevro da tutti gli orpelli metafisici e morali accumulati nei secoli dagli uomini.
Sotto questo punto di vista il messaggio dello scrittore sembra essere abbastanza chiaro: l’uomo moderno agisce ormai solo sullo stimolo della ragione o della logica rimanendo alienato nel suo stesso contesto senza più reagire ad altri tipi di sollecitazioni che pure rientrano nella natura umana.

Pur apprezzando il messaggio, assolutamente attuale, che lo scrittore ha voluto trasmettere, non mi ha convinto del tutto, ho dovuto annotare più d’una perplessità tra cui quella più evidente è stata una scrittura esasperatamente barocca e troppo dispersiva di cui il brano riportato qui sotto è un esempio emblematico.
Altri dubbi li tengo per me per il momento, dubbi che, leggendo tra gli altri commenti ho visto che comunque non sono stato l’unico ad avere; come sempre, questione di opinioni…
Per quello che mi riguarda, nonostante le perplessità, continuerò senz’altro il percorso di conoscenza con questo autore, troppo poco quello che ne ho letto finora per darne giudizi definitivi…

“Giorno dopo giorno, ormai, il dio dalle guance infuocate correva ignudo con la fiammea quadriga attraverso gli spazi celesti e la sua chioma d’oro fluttuava al vento di levante mutatosi in placida brezza. Un lucido biancore di seta posava sulle pigre ondeggianti distese del ponto; la sabbia ardeva, l’etere azzurro sfavillava d’argento.” ( )
  barocco | Jun 8, 2017 |
no sguardo panoramico ad alcune delle opere precedenti la Montagna Incantata ci propone un itinerario ben preciso che, come afferma Asor Rosa, rende possibile il superamento del problematicismo per una pedagogica acquisizione dell’umanesimo.

Ne I Buddenbrook è diffuso un senso di disfacimento, annunciato per sintomi progressivi. È una monumentale storia di quattro generazioni, ma fin dall’inizio si avverte il processo fatale che dissolverà le sane e robuste tradizioni borghesi, per sfociare nel decadente sguardo ambrato di Hanno, ultimo rampollo, chiuso nel suo doloroso ed estenuante tormento musicale
  giuliamarangi | Sep 29, 2009 |
833.912 MAN
  ScarpaOderzo | Apr 17, 2020 |
833.912 MAN
  ScarpaOderzo | Apr 17, 2020 |
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This man in the gate of the cemetery is almost the Motiv of the story. By him, Aschenbach is infected with a desire to travel. He examines himself minutely, in a way almost painful in its frankness, and one sees the whole soul of this author of fifty-three. And it seems, the artist has absorbed the man, and yet the man is there, like an exhausted organism on which a parasite has fed itself strong. Then begins a kind of Holbein Totentanz. The story is quite natural in appearance, and yet there is the gruesome sense of symbolism throughout...

It is as an artist rather than as a story-teller that Germany worships Thomas Mann. And yet it seems to me, this craving for form is the outcome, not of artistic conscience, but of a certain attitude to life... Thomas Mann seems to me the last sick sufferer from the complaint of Flaubert. The latter stood away from life as from a leprosy.
aggiunto da SnootyBaronet | modificaThe Bookman, D. H. Lawrence
 

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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Mann, Thomasautore primariotutte le edizioniconfermato
Bolme, TomasNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Burke, KennethTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Callow, SimonNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Cases, CesareIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Castellani, EmilioTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Cunningham, MichaelIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
De Angelis, EnricoA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Heim, Michael HenryTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hoffmann, FelixIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hom, HansTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Levine, DavidImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Lowe-Porter, H. T.Traduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Maffi, BrunoTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Noble, PeterNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Olsen, Kjell Erik KilliIllustr.autore secondarioalcune edizioniconfermato
Peyré, AlbertoDesignerautore secondarioalcune edizioniconfermato
Solar, Juan José delTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Ulsen, Henk vanNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Vanriet, JanIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Wolf, RuthTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato

È contenuto in

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Titolo originale
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Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
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Epigrafe
Dedica
Incipit
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On a spring afternoon in 19--, a year that for months flowered threateningly over our continent, Gustav Aschenbach--or von Aschenbach, as he had been known officially since his fiftieth birthday--set off alone from his dwelling in Prinzregentenstrasse in Munich on a rather long walk. [Norton Critical Edition]
Von Aschenbach, nombre oficial de Gustavo Aschenbach a partir de la celebración de su cincuentenario, salió de su casa de la calle del Príncipe Regente, en Munich, para dar un largo paseo solitario, una tarde de primavera del año 19...
Citazioni
Ultime parole
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Risorse esterne che parlano di questo libro

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Gustav Aschenbach è uno scrittore tedesco, solido, ligio all'etica e rispettoso delle regole. Passata la mezza età, quasi per caso si trova a trascorrere le vacanze a Venezia. Qui il suo sguardo si poserà su Tadzio e non si potrà più sollevare. Questo ragazzino polacco, preso dai suo giochi di bambino, circondato dalle cure di madre, sorelle e balia lo condurrà alla fine. Sullo sfondo una Venezia minacciata dal morbo della peste che tutti cercano di nasconder per non far fuggire i turisti. In primo piano un uomo di età avanzata alle prese con un innamoramento da adolescente.

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Biblioteca di un personaggio famoso: Thomas Mann

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