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Sto caricando le informazioni... The Word for World is Forest (1972)di Ursula K. Le Guin
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Bel romanzo intenso ed emozionante, ricco di azione ma anche di riflessione. Come esplicitamente detto dalla stessa Le Guin, vuol essere sopratutto un romanzo di "denuncia", scritto di getto con tale obbiettivo, e di questo ne risente un po' la plausibilità di alcune dinamiche e/o personaggi. Cmq, una bella lettura. l romanzo si svolge a New Tahiti, un pianeta in origine ricoperto da una densa foresta e abitato da una razza umana dedita alla caccia e appartenente allo stesso ceppo di quella terrestre. I nativi sono soggetti ad un duro sfruttamento da parte di una colonia della Terra gestita dai militari con il fine principale di utilizzare le risorse forestali del pianeta. Il legno è infatti diventato un bene di lusso perché la Terra è ormai completamente priva di vegetazione arborea. I terrestri considerano gli abitanti locali inferiori e non riconoscono la loro civiltà, essenzialmente basata sull'autocoscienza e sulla spiritualità. Lo sfruttamento coloniale tende poi a provocare gravi danni al clima e all'ecosistema forestale del pianeta, e le indicazioni impartite dal governo terrestre per rendere questo sfruttamento sostenibile nel tempo vengono sistematicamente disattese. Il romanzo racconta dello scontro anche armato tra gli indigeni e i terrestri, con sullo sfondo la crescente importanza che l'Ecumene si trova a rivestire. nessuna recensione | aggiungi una recensione
Appartiene alle SerieCiclo di Haynish (5) Appartiene alle Collane EditorialiÈ contenuto inFive Complete Novels: Rocannon's World / Planet of Exile / City of Illusions / The Left Hand of Darkness / The Word for World di Ursula K. Le Guin Le Dit d'Aka : Suivi de Le nom du monde est forêt et de Malaise dans la science-fiction américaine di Ursula K. Le Guin Again, Dangerous Visions di Harlan Ellison (indirettamente) Hainish Novels and Stories, Volume Two: The Word for World Is Forest / Stories / Five Ways to Forgiveness / The Telling di Ursula K. Le Guin Ursula K. Le Guin: The Hainish Novels and Stories [Library of America Boxed Set] di Ursula K. Le Guin (indirettamente) The Hugo Winners: Volume Three (1971-1975) di Isaac Asimov (indirettamente) Ha uno studioPremi e riconoscimentiElenchi di rilievo
Fiction.
Science Fiction.
HTML: The award-winning masterpiece by one of today's most honored writers, Ursula K. Le Guin! Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.54Literature English (North America) American fiction 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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Questo breve romanzo (187 pagine) fa parte di un ciclo di opere: ciclo dell'Ecumene, in cui i Terrestri hanno raggiunto altri pianeti sottoponendoli ad una sorta di "colonizzazione". Uscito nel 1976, ci dà l'immagine di un pianeta Terra in cui il legno è un materiale più prezioso dell'oro poiché non esistono più alberi; gli animali si sono tutti estinti, tranne i ratti. La storia narrata si svolge sul pianeta Athshe, che i terrestri chiamano New Tahiti. Il loro compito è di procurare legno da inviare alla Terra; Aesthe infatti è ricoperto da una fittissima foresta i cui alberi vengono abbattuti dagli stessi nativi del pianeta, utilizzati come schiavi. Così come per i terrestri la parola "terra" indica sia il pianeta, sia il suolo che la costituisce, così per i nativi di Athshe la parola "foresta" è sinonimo di "mondo", definisce la sostanza del loro pianeta.
I temi sono molteplici: lo sfruttamento del pianeta Aesthe da parte dei terrestri (tutti militari), la schiavizzazione dei nativi (anche se vengono ipocritamente definiti "volontari" ma chiamati dispregiativamente "creechies") e lo stravolgimento provocato al loro modo di vivere e alla loro stessa natura; l'incomunicabilità tra terrestri e nativi.
Ho trovato affascinante il tema del "sogno": per gli abitanti di Athshe il sogno è un'esperienza completamente diversa che per i terrestri, propria di chi possiede qualità superiori; un "great dreamer" è considerato un dio.
La narrazione è densa di nomi propri di luoghi e di personaggi e a volte si fa un po' fatica ad orientarsi.
Molto bella la figura di Selver, personaggio principale tra i nativi.
Assai più meschini i personaggi terrestri, eccetto Lyubov.
Il romanzo mi è piaciuto e mi ha messo curiosità di leggere gli altri appartenenti allo stesso ciclo.