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Anna Karenina (1877)

di Leo Tolstoy

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38,28362259 (4.14)8 / 1671
"Anna Karenina" fu pubblicato per la prima volta nel 1877. Tolstoj vedeva in questo libro, considerato un capolavoro del realismo, il suo primo vero romanzo. Per la stesura di Anna Karenina egli trasse ispirazione da "I racconti di Belkin" del poeta russo Aleksandr Sergeevic Puskin.Nel 1887 lo stesso Tolstoj circa l'inizio di "Anna Karenina" affermò di avere immaginato, mentre era sdraiato sul divano, un «nudo gomito femminile di un elegante braccio aristocratico», e che da lì fu così perseguitato da quell'immagine da doverne creare un'incarnazione.Sebbene la maggior parte della critica russa stroncasse il romanzo fin dalla prima pubblicazione, definendolo "un romanzo frivolo dell'alta società", secondo lo scrittore russo Fëdor Michajlovic Dostoevskij "Anna Karenina in quanto opera d'arte è la perfezione... e niente della letteratura europea della nostra epoca può esserle paragonato". La sua opinione fu condivisa da Vladimir Vladimirovic Nabokov, che lo definì "il capolavoro assoluto della letteratura del XIX secolo".Traduzione di Federigo VerdinoisNato nel 1828 a Jasnaja Poljana (Tula) da famiglia nobile e ricca, Tolstoj a nove anni rimase orfano della madre a due anni e del padre e venne allevato da alcune zie molto religiose. Studiò lingue orientali, poi giurisprudenza, senza arrivare a laurearsi. Frequentò i salotti aristocratici di Mosca e San Pietroburgo; poi nel 1851 si volse alla carriera militare, che abbandonò dopo la guerra di Crimea.Dopo aver offerto invano l'emancipazione ai suoi contadini, servi della gleba, viaggiò in Europa, dove venne in contatto con la letteratura occidentale e con esuli russi votati a idee di riforma sociale.Rientrò in patria nel 1858 e sposò Sof'ja Bers, dalla quale ebbe tredici figli. Si stabilì a Jasnaja Poljana, lontano dai centri mondani, dedicandosi con passione all'insegnamento a favore dei figli dei contadini. La sua inquietudine esistenziale e la sua sensibilità alle grandi questioni sociali sfociavano in un'intensa crisi spirituale: Tolstoj si staccò dalle istituzioni politiche e dalla chiesa ortodossa ed elaborò una concezione religiosa e morale fondata sui valori di solidarietà, non violenza, povertà, tipici del cristianesimo primitivo.Entrato in contrasto con la moglie e con una parte dei figli, il 28 ottobre 1910 abbandonò, vecchio e malato, la sua casa, ma dopo pochi giorni dovette fermarsi alla piccola stazione di Astapovo, dove morì.… (altro)
  1. 222
    Madame Bovary di Gustave Flaubert (roby72, kjuliff)
    kjuliff: adulatory, bored wife
  2. 164
    Delitto e castigo di Fyodor Dostoyevsky (Booksloth, luzestrella)
    luzestrella: when I got to the middle of the book I was shocked. It seens like the climax of all the main conclicts were already there. Why didn't the author cut the novel right there with that happy ending? Unnusual for a ficcion novel indeep. But for that particular reason, for me it has it's charm. The other half of the novel goes on describing what happened with the characters after they got what they wanted.… (altro)
  3. 100
    L'età dell'innocenza di Edith Wharton (roby72)
  4. 60
    La principessa di Clèves di Madame de La Fayette (andejons)
    andejons: Similar premises: married, upper class women fall in love with men of less than perfect moral standing. The outcomes are very different though.
  5. 50
    I Buddenbrook di Thomas Mann (Henrik_Madsen)
    Henrik_Madsen: To romaner af murstensstørrelse der analyserer og beskriver overklassefamiliernes komplicerede liv.
  6. 51
    Il petalo cremisi e il bianco di Michel Faber (pingdjip)
    pingdjip: Like Tolstoy, Faber goes under his characters' skin, ponders their social manoeuvering, and follows the pitfalls and triumphs of their lives. Difference: Faber is funny and sometimes provocative and teasing in a "postmodern" way.
  7. 62
    Emma di Jane Austen (roby72)
  8. 40
    La Presidentessa di Leopoldo Alas (alalba)
  9. 53
    L'insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera (alalba)
  10. 31
    What Happened to Anna K.: A Novel di Irina Reyn (sparemethecensor)
    sparemethecensor: Irina Reyn updates the classic _Anna Karenina_ to the Russian diaspora of New York City.
  11. 21
    I Maia di Eça de Queirós (Utente anonimo)
  12. 21
    Whose Fault? di Sofja Tolstaja (Monika_L)
  13. 10
    Eirelan di Liam O'Shiel (snarkhunting)
    snarkhunting: Both books build complex stories that delve into the nature of loyalty in relationships.
  14. 11
    Il ragazzo giusto di Vikram Seth (uri-starkey)
  15. 00
    Káťa Kabanová [libretto] di Leoš Janáček (JuliaMaria)
AP Lit (256)
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1-5 di 15 (prossimo | mostra tutto)
Uno dei romanzi più belli che abbia letto nella mia vita, è narrato da vari punti di vista e le storie di numerosi personaggi si avvicendano e si intrecciano.

Innanzi tutto abbiamo Dolly e Stiva, moglie e marito in crisi dopo una scappatella di lui. Faranno la pace, ma a che scopo? Certo, la loro unità familiare sarà preservata agli occhi dei loro figli e della società, ma la felicità non albergherà più tra di loro. Vedremo quindi una donna che si butta anima e corpo nell'educazione dei figli, addolorandosi oltremodo quando questa non sortisce i risultati desiderati. E avremo un uomo, Stiva, che persevera impenitente nelle sue avventure extra-matrimoniali, dilapida il patrimonio ed è in tutto e per tutto membro della corrotta alta società russa.

Abbiamo poi Levin e Kitty. Anime candide e semplici, mostreranno al lettore la felicità che deriva dal focolare e dalla vita essenziale di campagna. A Kitty è sufficiente l'amore del marito, vederlo felice ed esserne felice. E per Levin la vita di società, i giochi della politica, certe disquisizioni filosofiche saranno incomprensibili perché non necessari allo svolgimento della vita quotidiana.

E poi c'è lei, Anna Karenina, il personaggio assolutamente più potente e indimenticabile del romanzo. Sposata con un uomo rispettabile, si innamorerà di Vronskij di un amore proibito e così assoluto da spingerla ad abbandonare marito e figlio. E tuttavia, sarà un amore che le porterà tanto dolore: per la lontananza dal figlio, per i giudizi moralisti della società contro la sua scelta, per il marito odiato e allo stesso tempo rispettato per le sue decisioni, per la perdita dell'onore e di tutto ciò che una donna potesse possedere di prezioso. La potenza della sua figura, incapace di convivere con la falsità come fanno Dolly e Stiva e altrettanto incapace di trovare la pace come Levin e Kitty, domina e regna sulle storie di tutti gli altri, la sua luce vi seguirà durante la lettura e vi farà interpretare ogni evento in funzione della sua infelice situazione.
Ma alla fine l'oscurità offuscherà il suo splendore, il suo amore totalizzante e assoluto per Vronskij finirà per cercare di risucchiarlo nelle sue spire. Determinato a mantenere la sua indipendenza da uomo, Vronskij, pur amando Anna con tutto se stesso, cercherà di sfuggire a questa eccessività d'amore. E Anna, che ormai sente di non avere più nulla, sarà davvero una donna perduta, ma non prima di aver capito il senso della vita, la vita che le sembra gretta, piena d'odio e di bassi appetiti. Un senso che non è dato sapere razionalmente ai vivi, come scoprirà lo stesso Levin. ( )
  lasiepedimore | Jul 31, 2023 |
Romanzo molto bello. Lentissimo, con le scene che cambiano dopo pagine e pagine. Descrizioni della Russia spettacolari, con queste steppe immense solate da cavalli nella neve. La storia, in sè e per sè, si chiuderebbe in 100 pagine.
Il colpo di scena, lei che si butta sotto il treno, non è tipico del periodo. Con lui che rimane con il bambino.... ( )
  sbaldi59 | Mar 14, 2020 |
Incipit:

Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo. In casa Oblonski tutto era sossopra. La moglie aveva scoperto una relazione amorosa del marito con una francese che era stata istitutrice in casa loro, qualche tempo prima, e gli aveva dichiarato che non poteva più vivere con lui sotto lo stesso tetto. Questa situazione durava da due giorni e si faceva sentire in modo penoso, tanto dai due coniugi quanto dagli altri membri della famiglia e sinanche dal personale di servizio. Tutti provavano l'impressione che la loro vita in comune non avesse più senso e che l'unione della famiglia e dei familiari di casa Oblonski fosse più effimera di quella delle persone che si trovavano casualmente riunite in qualsiasi albergo. La moglie non usciva dalle sue stanze; il marito era sempre fuori; i bambini correvano per la casa abbandonati a se stessi; l'istitutrice inglese aveva litigato con la governante e aveva scritto a un'amica pregandole di trovarle un altro posto; la sguattera e il cocchiere si erano licenziati.

In fondo Anna Karenina è la storia di tante famiglie ed inizia con la scoperta di un tradimento e di una crisi coniugale, che sarà superata grazie all'intervento pacificatore di Anna nei confronti della moglie del fratello fedifrago. Proprio Anna, venuta a Mosca in visita al fratello, si troverà travolta da una storia d'amore, intensa e piena di passione, con il bel ufficiale Vronskij, iniziata proprio in occasione di quella visita, nel corso del ballo a casa degli Oblonsky. Sarà la famiglia di Anna a diventare "infelice" ed i rapporti con il marito saranno sempre più conflittuali, fino alla rottura. Ma anche la nuova famiglia di Anna con Vronski, il sogno romantico di un nuovo amore, è destinata a finire con una conclusione tragica: il suicidio di Anna con la scena del treno che si riallaccia a quella, all'inizio del romanzo, quando Anna, arrivata alla stazione di Mosca, assiste alla morte di una persona sotto le ruote del treno,

Quindi, "famiglia infelice" quella di Stepan Oblosnsy (fratello di Anna) e marito di Dolly, anche se si tratta di una infelicità fatalisticamente accettata, grazie alla rassegnazione della moglie; "famiglia infelice" quella di Anna e del marito Karenin, con il figlio che, di fatto, Anna abbandona; "famiglia infelice", tranne il periodo di iniziale passione, quella "nuova" di Anna e di Vronsky, con qualche parentesi di serenità vissuta lontano dalla Russia.

C'è, tuttavia, una famiglia felice: quella di Levin e di Kitty, che, alla fine, coroneranno il loro sogno d'amore. Ma non è una felicità sdolcinata, passionale e scontata: è una felicità legata alla semplicità della vita in campagna, a continue meditazioni, ai confronti con le difficoltà e, anche, alla volontà di Levin (Tolstoj) di diventare migliore, di mettersi sempre in discussione e di autocriticarsi.

Nel romanzo, i protagonisti sono due: Anna, che si macera nella sua insoddisfazione, eroina tragica di una vita irrisolta e Levin, l'eroe positivo con le sue debolezze e nei suoi dubbi.

Personaggi:

Stepan (Stiva) Arkadic Oblonsky, ufficiale civile, marito di Darja (Dolly) Alexandrovna, fratello di Anna Karenina

Darja (Dolly) Aleksandrovna, moglie di Stepan (Stiva) Arkadic Oblonsky, sorella di Katerina (Kitty) Aleksandrovna-Scerbackaja

Konstantin Dimitric Levin, innamorato e poi marito di Katerina (Kitty) Aleksandrovna-Scerbackaja

Katerina (Kitty) Aleksandrovna-Scerbackaja, sorella di Darja (Dolly) Aleksandrovna

Sergej Ivanovich Koznystev, fratellastro di Konstantin Dimitric Levin

Nikolajv, fratello di Konstantin Dimitric Levin e di Sergej Ivanovich Koznystev

Anna Karenina, sposata con Aleksei Aleksandrovic Karenin

Aleksei Aleksandrovic Karenin, marito di Anna

Sereza, figlio di Anna Karenina e di Aleksei Aleksandrovic Karenin

Aleksej Kirillovic Vronskij, amante di Anna Karenina

Anna, figlia di Anna Karenina e di Aleksej Kirillovic Vronskij

Elizaveta (Betsy), amica di Anna, cugina di Aleksej Kirillovic Vronskij

Lidija Ivanovna, amica di Aleksei Aleksandrovic Karenin

Temi

Ipocrisia: l'adulterio è permesso, anzi accettato, purchè rimanga nascosto
Gelosia: presente in tutte le relazioni (Dolly/Stepan; Kitty/Levin; Anna/Vlonskj), ma è nella coppia Anna/Vlonskij che assune aspetti distruttivi
Fede: al centro del personaggio di Levin, alter ego di Tolstoj
Fedeltà/Infedeltà: infedele e simpaticamente superficiale Stepan, infedele tragica, Anna Karenina
Famiglia: 3 famiglie principali
Matrimonio: unico felice quello tra Levin e Kitty
Società russa: pranzi, balli, feste, cose di cavalli, affari
Agricoltura: contadini e politica agraria, possidenti terrieri.
Viaggi: viaggio in Italia e terme ( )
  ren47 | Aug 12, 2015 |
Ben lungi dall’essere esclusivamente incentrato sulla storia d’amore tra Anna e Vronskj, questo romanzo traccia l'imponente affresco di una società e di un periodo storico, toccando temi – contingenti e universali – di natura politica, religiosa, etica, e mettendo in scena una schiera di personaggi vividi e rappresentativi delle più varie situazioni.
Su tutti emergono Anna e Levin, le due figure immense e titaniche del romanzo, che, se pure in modi e con esiti diversi, prendono le distanze dall’imperante mediocrità e accondiscendenza alle cosiddette regole del vivere civile praticate dall’alta borghesia del loro tempo.
Il tema amoroso, sentimentale o familiare, si precisa attraverso tre vicende diverse e per molti aspetti contrapposte : quella di Stiva e Dolly, quella di Kitty e Levin e quella di Anna e Vronskj, alla quale le altre due servono quasi da contrappunto per meglio svilupparne gli aspetti e le implicazioni.
La questione primaria su cui immancabilmente si concentra l'attenzione della critica è se Anna sia da considerare colpevole e se nelle intenzioni dell’autore la sua fine costituisca una equa pena per il "peccato" che ha commesso.
Personalmente ritengo che Anna sia più che altro una vittima, innanzi tutto della sorte, che le pone dinanzi un marito arido, ottuso e presuntuoso e un amante fatuo, immaturo e senz'altro inadeguato all'intensità del sentimento di cui è oggetto. In secondo luogo, Anna è vittima delle convenzioni sociali e dell'ipocrisia dell'ambiente in cui vive, dove l'adulterio è ampiamente praticato, tollerato e perfino ammirato, purché non vada ad intaccare le apparenze, ossia non provochi scandalo. Anna è una donna fuori del comune: bella, colta, intelligente, brillante, raffinata e ricca di fascino; è impossibile restare indifferenti di fronte a lei e Vronskj ne è incantato fin dal loro primo incontro. Ma quella che per lui è soltanto una conquista, pur se prestigiosa, per Anna è l'incontro con l'amore assoluto, esclusivo, fatale che potrà condurla soltanto alla pazzia o alla morte. In realtà c'è qualcosa di puerile e irrazionale nelle motivazioni del suo gesto estremo, ma è proprio in ciò che il suo amore si sublima e diviene Mito.
Lettura imprescindibile e grandiosa. ( )
  Ginny_1807 | Aug 23, 2013 |
De nieuwe vertaling van Anna Karenina leest als een trein, dankzij allerlei knappe vondsten van vertaler Hans Boland.
 

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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Leo Tolstoyautore primariotutte le edizionicalcolato
Arout, Gabrielautore secondarioalcune edizioniconfermato
Barrett, AngelaIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Bayley, JohnIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Carmichael, JoelTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Carmichael, JoelTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Dole, Nathan HaskellTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Dunmore, HelenIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Edmonds, RosemaryTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Farrell, James T.Introduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Gallero, VíctorTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Garnett, ConstanceTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Gibian, GeorgeA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Ginzburg , LeoneTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Greenwood, E. B.Introduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Gurin, JacobTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Gurin, Morris S.Traduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Gyllenhaal, MaggieNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hašková, TatjanaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hill, JamesImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Horovitch, DavidNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hughes, JennyTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Huisman, WilsTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Jones, W. GarethIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Kool, Halbo C.Traduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Leclée, JacobTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Magarshack, DavidTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Mandelker, AmyIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Marcoff, AlexisTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Matulay, LaszloIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Maude, AylmerTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Maude, Louise ShanksTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
May, NadiaNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Nin, AndreuTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Pevear, RichardTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Porter, DavinaNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Pyykkö, LeaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Reimann, RolfIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Roseen, UllaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Schwartz, MarianTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Trausil, HansCollaboratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Troyat, HenriIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Volohonsky, LarissaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Zinovieff, KyrilTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato

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Titolo canonico
Titolo originale
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Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
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Epigrafe
A me la vendetta, io farò ragione.
Dedica
Incipit
Tutte le famiglie felici sono simili fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo.
Citazioni
Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.
… egli si atteneva rigidamente alle opinioni che in tutte queste materie seguivano la maggioranza e il suo giornale, e le mutava solo quando la maggioranza le mutava, o, per meglio dire, non le mutava, ma esse stesse mutavano insensibilmente in lui.
… correggere, accomodare le loro relazioni era impossibile, perché era impossibile render lei di nuovo attraente e capace di suscitare l'amore o far di lui un vecchio, incapace d'amare.
Egli scese, rifuggendo dal guardarla a lungo, come si fa col sole, ma la vedeva, come il sole, anche senza guardarla.
Parlare della sua sventura non voleva, e con questa sventura nel cuore parlare di cose estranee non poteva.
Ultime parole
(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
Dati dalle informazioni generali inglesi. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
DDC/MDS Canonico
LCC canonico
"Anna Karenina" fu pubblicato per la prima volta nel 1877. Tolstoj vedeva in questo libro, considerato un capolavoro del realismo, il suo primo vero romanzo. Per la stesura di Anna Karenina egli trasse ispirazione da "I racconti di Belkin" del poeta russo Aleksandr Sergeevic Puskin.Nel 1887 lo stesso Tolstoj circa l'inizio di "Anna Karenina" affermò di avere immaginato, mentre era sdraiato sul divano, un «nudo gomito femminile di un elegante braccio aristocratico», e che da lì fu così perseguitato da quell'immagine da doverne creare un'incarnazione.Sebbene la maggior parte della critica russa stroncasse il romanzo fin dalla prima pubblicazione, definendolo "un romanzo frivolo dell'alta società", secondo lo scrittore russo Fëdor Michajlovic Dostoevskij "Anna Karenina in quanto opera d'arte è la perfezione... e niente della letteratura europea della nostra epoca può esserle paragonato". La sua opinione fu condivisa da Vladimir Vladimirovic Nabokov, che lo definì "il capolavoro assoluto della letteratura del XIX secolo".Traduzione di Federigo VerdinoisNato nel 1828 a Jasnaja Poljana (Tula) da famiglia nobile e ricca, Tolstoj a nove anni rimase orfano della madre a due anni e del padre e venne allevato da alcune zie molto religiose. Studiò lingue orientali, poi giurisprudenza, senza arrivare a laurearsi. Frequentò i salotti aristocratici di Mosca e San Pietroburgo; poi nel 1851 si volse alla carriera militare, che abbandonò dopo la guerra di Crimea.Dopo aver offerto invano l'emancipazione ai suoi contadini, servi della gleba, viaggiò in Europa, dove venne in contatto con la letteratura occidentale e con esuli russi votati a idee di riforma sociale.Rientrò in patria nel 1858 e sposò Sof'ja Bers, dalla quale ebbe tredici figli. Si stabilì a Jasnaja Poljana, lontano dai centri mondani, dedicandosi con passione all'insegnamento a favore dei figli dei contadini. La sua inquietudine esistenziale e la sua sensibilità alle grandi questioni sociali sfociavano in un'intensa crisi spirituale: Tolstoj si staccò dalle istituzioni politiche e dalla chiesa ortodossa ed elaborò una concezione religiosa e morale fondata sui valori di solidarietà, non violenza, povertà, tipici del cristianesimo primitivo.Entrato in contrasto con la moglie e con una parte dei figli, il 28 ottobre 1910 abbandonò, vecchio e malato, la sua casa, ma dopo pochi giorni dovette fermarsi alla piccola stazione di Astapovo, dove morì.

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Descrizione del libro
«In Anna Karenina è rappresentata la colpa come ostacolo, anzi come barriera invalicabile al raggiungimento della felicità. Accanto ad Anna e a Vronskij, che non possono essere felici insieme, vediamo come Levin e Kitty ottengono in fondo con facilità, nonostante qualche dibattito interiore, quello che è negato agli altri due: ma Kitty ha saputo dimenticare Vronskij e, rinunciando a lui, rinunciare agli ideali poetici, ricchi di fascino e di bellezza esteriore, ricchi di pregi mondani, della sua giovinezza. Rinunciando a questi ideali, Kitty scopre che la realtà usuale e consueta, lungi dall'essere meschina e squallida, è assai preziosa e bella. È questa la storia di molti personaggi di Tolstoj».
(piopas)
Riassunto haiku

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