Alison Weir (1) (1951–)

Precisa, accurata, scrupolosa, tutta basata sulle fonti contemporanee che vengono abbondantemente citate. Una biografia dallo stile cronachistico e asciutto, persino un po' freddo, che tenta di restituirci questo straordinario personaggio medievale: donna affascinante ed esuberante, favolosa ereditiera di un terzo della Francia, moglie di due re e madre di altri due, protettrice di artisti e partecipante a una crociata... Tuttavia Eleonora resta un po' indistinta e sfuggente; dal testo risaltano molto più efficacemente le personalità dei due mariti (il pio Luigi VII di Francia, l'energico Enrico II d'Inghilterra) e dei figli Riccardo (il celebrato Cuordileone, che in verità ho trovato assai poco attraente) e Giovanni (il famoso Senzaterra). Non si può rimproverare troppo l'autrice, perché questo dipende soprattutto dalla scarsità di notizie che di Eleonora sono rimaste. Ciò che forse manca all'opera della Weir sono un po' di calore, un pizzico di vivacità che ne illuminino la lettura e ravvivino la diligenza.… (altro)