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John Underwood (4)

Autore di Il libro segreto di Shakespeare

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“Egli avrebbe dovuto spiegare che era solo uno pseudonimo per un altro uomo, dietro il quale si nascondeva”
Mark Twain.

Che cosa accadrebbe se uno dei nomi più celebri di tutti i tempi venisse screditato e infamato?
Che cosa accadrebbe se poi si scoprisse che in realtà questa non è un’infamia ma soltanto la VERITA’?
Che cosa succederebbe se una grande VERITA’ venisse svelata dopo secoli di silenzio?

Con “Il libro segreto di Shakespeare”, un intrigante thriller, John Underwood ci porta nel pieno di una controversa questione che pone le sue origini sin dall’epoca Elisabettiana:
Chi era in realtà William Shakespeare? Un grande drammaturgo e poeta inglese? O solo un impostore, un prestanome… uno pseudonimo?

Protagonista del romanzo è un giornalista americano, Jake Fleming, che dopo la misteriosa scomparsa di un noto professore inglese, Desmond Lewis, venuto a San Francisco per una conferenza all’università, e di un suo segretissimo manoscritto, decide di indagare e di scoprire cosa sia successo all’amico.
La sua indagine lo condurrà a Londra e lo catapulterà direttamente in un mistero che affonda le sue radici in un’epoca remota… nel periodo dei grandi poeti… nell’Inghilterra Elisabettiana.
Indagando, Fleming scoprirà che il suo amico è stato ridotto al silenzio perché stava per svelare una verità sconcertante che avrebbe sovvertito lo scenario culturale, letterario ed economico inglese.
Aiutato dall’esuberante figlia, Melissa, da un fisico indiano, Sunir Balsavar, da un eccentrico bibliotecario, Henry Blodgett e da una seducente professoressa, Diana Parker, Jake riuscirà a mettere assieme i pezzi di questo strano “puzzle” che lo porterà a una verità agghiacciante: Shakespeare era un impostore… un rozzo e ignorante campagnolo che fece fortuna come impresario e agente teatrale e no come il famoso e leggendario Bardo che la storia ci ha portato a conoscere.

Ma ci sono forze maggiori che faranno di tutto per mettere a tacere i “miscredenti”
Nessuno può infangare il Nome del più grande poeta di tutti i tempi…

Si può uccidere per la paura della verità?
Il professore Lewis ha pagato con la vita questa sua defezione… questo suo tradimento…
Jake, Melissa, Balsavar e un’inizialmente scettica Diana dovranno guardarsi le spalle in continuazione perché lo stesso fanatico assassino di Lewis è ancora a piede libero e sulle loro tracce…
Ma sarà l’unico a voler celare a tutti i costi la verità?
O il nostro eterogeneo gruppo è incappato in qualcosa di più grande di loro?
Il nome di Shakespeare è diventato un MARCHIO su cui ruota buona parte dell’economia inglese… il BALUARDO su cui si fonda la fortuna di grandi multinazionali…
È mai possibile che dietro tanta ottusità ci sia soltanto una meschina questione economica?

L’AVIDITÀ spesso ci porta ad essere ciechi anche quando ci viene dimostrato che è la VERITA’ la vera fonte di ricchezza.

Come disse John Fitzgerald Kennedy:
“Il grande nemico della verità molto spesso non è la menzogna: deliberata, creata ad arte e disonesta; quanto il mito: persistente, persuasivo ed irrealistico”.

Mi sono presa del tempo per leggere questo romanzo… ho voluto leggerlo con calma e assimilarlo come si deve.
Ho scoperto che ogni singolo personaggio storico citato nel libro è realmente esistito…
Le fonti sono reali così come la controversia sulla veridicità di William Shakespeare come il grande poeta Elisabettiano.
Se dovessi fare un paragone direi subito che il modo di scrivere di John Underwood mi ricorda tanto quello di Dan Brown: per fare un esempio, il costruire attorno a fatti storici realmente accaduti un giallo e un thriller moderno, con tanto di psicopatici, fanatici, accoliti e “improvvisati investigatori” che volenti o nolenti sono chiamati in causa per portare alla luce verità che rivoluzioneranno il mondo culturale, religioso e politico.
È un romanzo davvero intrigante, ben scritto… un romanzo dove non manca di certo la suspance, che porta il lettore nel fulcro degli eventi rendendolo avido di saperne sempre di più… portando anch’egli a scoprire la VERITA’.

Personalmente non sono dove collocarmi, se tra gli scettici o tra i sostenitori del Nome di Shakespeare…
A causa della mia ignoranza non sono mai stata una patita del grande poeta: sempre da ignorante sostengo che per essere fans di Shakespeare bisogna avere un master in letteratura inglese o essere inglese… per nessun motivo al mondo mi metterei mai a leggere Giulietta e Romeo o l’Amleto, mi bastano le trasposizioni cinematografiche.
Ma sono del parere che è sempre un bene sapere la verità…
… dopotutto, a mio modesto parere, l’importanza non sta in un NOME… quelle opere, chiunque l’abbia scritte, sia che sia stato Shakespeare o una o più persone ignote, ESISTONO e sono un patrimonio dell’umanità.

CONSIGLIATO!!!
… (altro)
 
Segnalato
blake16 | 1 altra recensione | Nov 21, 2011 |

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