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Fred Uhlman (1901–1985)

Autore di L'amico ritrovato

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Groot zomerboek (1993) — Collaboratore — 1 copia

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Le ultime due righe valgono da sole la lettura

Non avevo mai letto questo libro, e avrei continuato a non leggerlo se non fosse che è stato assegnato mio figlio e io sono stato costretto a controllare che lo leggesse e comprendesse. Devo dire che nonostante la piccola dimensione ci sono alcune lunghe descrizioni che io avrei tagliato; ma nel complesso ritengo che dalle interazioni di Hans e Konradin si ricavi un'idea molto viva di cosa possa essere stato l'avvento del nazismo in una comunità che almeno all'apparenza pareva pacifica e ancora ferma alla situazione che si aveva all'inizio del secolo. L'ultimo capitolo però è straordinario, a partire dal comportamento del padre di Hans per finire con la chiusa. Avevo letto un riassunto e quindi sapevo cosa sarebbe successo; ma Uhlman riesce a ricreare un'intera storia con le ultime due righe, lasciando al lettore la necessità di completarsela. E forse il titolo italiano è anche più azzeccato dell'originale Reunion. La traduzione di Mariagiulia Castagnone forse soffre un po' nelle descrizioni, ma è generalmente scorrevole.… (altro)
 
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.mau. | 34 altre recensioni | Mar 7, 2024 |
L’anno scorso per la Giornata della Memoria ho pubblicato la recensione di Se questo è un uomo di Primo Levi, che avevo riletto in preda allo sconforto nel veder crescere il tanfo dell’intolleranza, della cattiveria e dell’indifferenza. Quest’anno sono proprio sgomenta davanti non tanto a politici che danno la colpa alle vittime per essere affogate nel Mediterraneo, o per essere rimaste uccise durante un fermo di polizia, o ancora per non avere un posto dignitoso da poter chiamare casa, quanto alla gente che dà loro ragione.

Sono sgomenta dal fatto che, nonostante si sia letto, visto e parlato così tanto di Shoah, ancora si ceda così facilmente a incolpare qualcun’altrə piuttosto che concentrarsi sui problemi strutturali – quelli che ogni governo promette di affrontare, per poi finire per lo più per ingrassarli ancora un altro po’.

Hans viene mandato via dalla Germania dai genitori prima che venga messo in atto lo sterminio vero e proprio: scappa perché il clima si è fatto pericoloso, non perché sia scoppiata la guerra o siano iniziate le deportazioni. Dovremmo ricordarci che le persone tendono a scappare prima che sia troppo tardi, prima di rimanere in gabbia per sempre.

Sarà un’altra Giornata della Memoria (Corta), piena di storia e di retorica, mentre una nave carica di persone in cerca di aiuto probabilmente starà ancora vagando nel Mediterraneo in cerca di un porto sicuro (ah, e comunque, nemmeno delle persone nelle zone terremotate d’Italia o di quelle indigenti riusciamo a occuparci in maniera decente, quindi non si capisce proprio dove vadano le risorse “risparmiate” nella non accoglienza).
… (altro)
 
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lasiepedimore | 34 altre recensioni | Jan 12, 2024 |
Siamo di fronte a due possibili letture: la prima, quella da adolescente, leggiamo il romanzo di formazione di due ragazzi in un periodo storico particolare, ma, ogni adolescente, vede il suo periodo storico come particolare e ci appassionano, ci immedesimiamo o in Konradin oppure in Hans.

La seconda lettura, da adulti, ci sembra sorpassata da una vita (anche realmente) la lettura del libro come romanzo di formazione per vedere e cogliere solo la parte storica in cui i due ragazzi vissero. E si ripete sempre la solita nenia degli ebrei che avevano combattuto per la Germania, sebbene non sia proprio questo il punto. Per conservare il proprio benessere, aristocratici o ebrei (insieme) hanno agevolato un governo che doveva preservarli.… (altro)
 
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NewLibrary78 | Feb 1, 2023 |
Nel 1960, quando Fred Uhlman conclude la sua autobiografia, è un pittore affermato, ma nel campo della scrittura la fama continua a deluderlo. Gli arriverà postuma con lo straordinario successo de L'amico ritrovato, divenuto in breve tempo un bestseller mondiale. (fonte: Google Books)
 
Segnalato
MemorialeSardoShoah | 1 altra recensione | May 30, 2020 |

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