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Emanuele Trevi

Autore di Due vite

25+ opere 166 membri 7 recensioni

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Aspettiamo primavera, bandini, romanzo (1938) — Collaboratore, alcune edizioni1,192 copie

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Informazioni generali

Data di nascita
1964
Sesso
male
Nazionalità
Italy

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Recensioni

libro particolare scritto sicuramente bene, parla di amicizia e di vita. "inspiegabilmente alla fotografia si associa l'idea dell'immortale, ma è un modo di dire sbalgiato, non c'è nulla che più della fotografia in un modo o nell'altro sempre vincolata all'attimo e al presente, ci ricordi la nostra treansitorietà e futilità. il tempo ci sbarra ogni via al ritorno a quel paradiso terestre che vediamo nelle fotofrafie , trasformando ogni gesto e ogni presenza nell'emblema di una caduta inarrestabile". "non siamo nati per diventare saggi, ma per resistere , scampare, rubare un pò di piacere a un mondo che non è stato fatto per noi". "c'è sempre qualcosa di assente che mi tormenta" camille claudel. l'incidente è la punta dell'ago che fa scoppiare in un attimo il pretenzioso palloncino gonfiato della vita: con tutti i suoi processi di apprendimento e di adattamento. puro nonsense. belle le parole di chiara gamberale sulla morte di rocco carbone… (altro)
½
 
Segnalato
raix | 2 altre recensioni | Apr 13, 2021 |
“È un romanzo, ma non è scritto come sono scritti i romanzi veri: la sua lingua è quella che si adopera per la saggistica, per le lettere private o anche per la poesia” (Pasolini a Moravia)

Qualcosa di scritto, era la bozza o gli appunti a cui Pasolini dava forma nei momenti improvvisati della giornata, in cui il suo estro si liberava, e che dovevano servire a scrivere il suo prossimo romanzo, che rimase invece allo stato embrionale per via del suo assassinio. E infatti il grosso lavoro fatto da Emanuele Trevi è appunto sull’ultimo misterioso, inquietante, e per qualcuno rivelatore, romanzo, di Pier Paolo Pasolini “Petrolio”, una rilettura molto attenta e critica cercando quello che veramente volesse dire Pasolini con quel libro al di là delle tante stupidaggini dette o scritte da schiere di esperti pasoliniani.
L’autore, in questo caso, cerca di non infoltire queste schiere dando la sua interpretazione, che comunque non è detto sia quella giusta, ma interessante si!
Il romanzo di Pasolini ci è pervenuto incompleto, formato da vari appunti numerati assemblati a posteriori. La storia che viene narrata è una storia di ambiguità e trasformazioni, con il sesso usato sempre come potentissima metafora, chi ci ha visto le potenzialità per denunciare gli intrighi dell’ENI, come quelli della politica italiana dell’epoca era del tutto fuori strada, e questo per molti motivi; altri parlano di una scomoda eredità lasciata da Pasolini con questo romanzo, non si sa quanto consapevolmente lo avesse fatto, mi viene da dire. La realtà è che Pasolini al culmine della sua maturità artistica, con la sua potenza visionaria, anche quella ai massimi livelli, voleva trarre un bilancio sul presente indagando anche quello che il futuro aveva in serbo per l’italia e per farlo massacra l’onnipresente borghesia italiana colpevole in tanti anni di avere sempre contribuito, dopo aver occupato tutti i gangli vitali del paese, soltanto ad affossare la nazione, una borghesia mediocre e arruffona (arraffona?), il cui sottoprodotto è una classe politica che meno male Pasolini non vedrà mai! Comunque al di là delle mie considerazioni personali, da semplice appassionato della letteratura pasoliniana, il libro di Trevi mi sembra ottimo per fornire risposte o almeno chiarire in parte qualcuno dei misteri che accompagnano da sempre l’ultimo scritto di P.P.P., al punto che, se si avesse in mente di leggere “Petrolio”, ne consiglierei la lettura prima…
… (altro)
 
Segnalato
barocco | 1 altra recensione | Oct 7, 2017 |
Un libro molto gradevole, letto e gustato a vari livelli. Apprezzata l’autofiction – tristanzuola ma non squallida (credo che questo sia il discrimine su una materia che mi dà di che pensare) – e i rimandi a categorie, cose e persone che mi sono note. Gradito il ricordo o la creazione di un'adolescenza solitaria e di un’amica inventata. Piacevoli i personaggi, soprattutto deliziosa l'anziana signora Mastellone. Tutto questo gira intorno al libro scritto e illustrato da una bambina su un quaderno a quadretti. E di questo libro non mi è importa molto: confesso che all'appendice ho gettato appena qualche sguardo. Mi è piaciuto invece sentirmelo raccontare. C'è da pensare che sia la miscela ad essere così piacevole, e la voce narrante. E poi quel continuo rimando alla sensazione che tutti abbiamo avuto, almeno una volta, che una persona fosse per te – e tu fossi per quella - la metà di un insieme, solitario e perfetto. Ecco, al di là degli aspetti diciamo paranormali, ai quali non tutti abbiamo interesse, questo messaggio a me resta, e qualcosa spiega.… (altro)
 
Segnalato
patri50 | Aug 1, 2012 |
Bel libro. In una cornice pasoliniana si stagliano i personaggi principali: Laura Betti (la Pazza), Emanuele Trevi (la zoccoletta), Petrolio, Salò o le 120 giornate di Sodoma, i Misteri Eleusini.
½
 
Segnalato
gianoulinetti | 1 altra recensione | Jun 29, 2012 |

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