Olga Tokarczuk
Autore di Guida il tuo carro sulle ossa dei morti
Sull'Autore
Fonte dell'immagine: Olga Tokarczuk
Opere di Olga Tokarczuk
All Saints’ Mountain 2 copie
NEW-Flights 2 copie
Pan Wyrazisty 1 copia
Dom dzienny dom nocny 1 copia
Marek Marek 1 copia
Svirka na mnogo bubnjeva 1 copia
Tokarczuk, Olga Archive 1 copia
Opere correlate
Chicago Review, Vol 46, Numbers 3 & 4: New Polish Writing — Collaboratore — 2 copie
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Informazioni generali
- Nome canonico
- Tokarczuk, Olga
- Data di nascita
- 1962-01-29
- Sesso
- female
- Nazionalità
- Polonia
- Nazione (per mappa)
- Poland
- Luogo di nascita
- Sulechów, Polonia
- Luogo di residenza
- Sulechów, Poland (birth)
Warsaw, Poland
Wrocław, Poland
Wałbrzych, Poland - Istruzione
- University of Warsaw (Psychology)
- Attività lavorative
- psychologist
writer
essayist
poet
therapist - Organizzazioni
- Zieloni 2004 (Poland's Green Party)
- Premi e riconoscimenti
- Samuel-Bogumil-Linde-Preis (2008)
Usedomer Literaturpreis (2012)
Nagroda Fundacji im. Kościelskich (1997)
Paszport "Polityki" (1996)
Nagroda Literacka Nike ( [2002] ∙ [2008])
Nagroda Czytelników Nike ( [1997] ∙ 1999 ∙ [2008]) (mostra tutto 9)
Nagroda Literacka im. Władysława Reymonta (1999)
Vilenica International Literary Prize (2013)
Nobel Prize for Literature (2018)
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- Opere correlate
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- Voto
- 3.9
- Recensioni
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- ISBN
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- Lingue
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- Preferito da
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(303)
"L’uomo è una creatura sciocca, ha bisogno di imparare. E così fa aderire su di sé il sapere, lo va raccogliendo come un’ape e via via lo accumula, per poi usarlo e trasformarlo. Questo però non cambia quel tanto di “sciocco” che è in lui e che ha bisogno di apprendere."
(19)
"Gli uomini credono di vivere più intensamente degli animali, delle piante, e a maggior ragione delle cose. Gli animali intuiscono di vivere più intensamente delle piante e delle cose. Quanto alle cose, durano, e questa durata è più vitale di tutto il resto."
(50)
"Dunque le facce erano tre. All'improvviso Izydor provò una profonda sensazione di incompiutezza, avvertì la mancanza di qualcosa di straordinariamente importante.
...
Capì dunque quale fosse la causa di quella sensazione di mancanza, della tristezza che è al fondo di tutto, che da sempre è presente in ogni oggetto, in ogni singolo fenomeno: l'impossibilità di comprendere contemporaneamente ogni cosa."
(201)
"Cosa significava che erano passati? Erano passati come i paesaggi che ci lasciamo alle spalle quando camminiamo, ma che rimangono comunque in qualche luogo e continuano a esistere per altri occhi? O forse il tempo, preferendo cancellare ogni traccia dietro di sé, riduce in polvere il passato e lo annienta irrevocabilmente?"
(250)… (altro)