Immagine dell'autore.

Magda Szabó (1917–2007)

Autore di La porta

80+ opere 3,513 membri 148 recensioni 16 preferito

Sull'Autore

Nota di disambiguazione:

(eng) The native Hungarian form of this personal name is Szabó Magda, so the Legal lastname, firstname name is Magda, Szabó. The Western (including English) Canonical lastname, firstname name is Szabó, Magda.

Fonte dell'immagine: goodreads

Opere di Magda Szabó

La porta (2005) 1,805 copie
Abigail (1970) 372 copie
Via Katalin (1969) 338 copie
La ballata di Iza (1963) 329 copie
L' altra Eszter (1959) 186 copie
Régimódi történet (1977) 55 copie
Für Elise (2002) 36 copie
Il momento (Creusaide) (1990) 31 copie
Il vecchio pozzo (1970) 30 copie
Álarcosbál (1961) 24 copie
Ditelo a Sofia (1958) 23 copie
Freskó (1958) 22 copie
A szemlélők (1973) 18 copie
Születésnap (1962) 15 copie
Moses egy, huszonkettö (1967) 13 copie
A Danaida (1964) 13 copie
Alvók futása (1967) 10 copie
Zeusz küszöbén (1968) 9 copie
Megmaradt Szobotkának (1983) 9 copie
Bárány Boldizsár (2001) 7 copie
Kapi (2007) 6 copie
Merszi, Möszjő (2000) 5 copie
Sziluett (2000) 5 copie
Csigaház (2018) 4 copie
Dörren (2020) 4 copie
A csekei monológ (2005) 3 copie
Ókút (1972) 3 copie
PILATUS (IN HUNGARIAN) (2001) 2 copie
Disznótor ; Pilátus (1975) 2 copie
Erőnk szerint (1980) 2 copie
Ki hol lakik? (1956) 2 copie
Katalin Soka_õ (2022) 1 copia
Kónya Judit (1977) 1 copia
Béla Király 1 copia
Abigél (2023) 1 copia
Izina balada (2023) 1 copia
Ki hol lakik? (2008) 1 copia
Szabó Magda (1980) 1 copia
Marikáék háza (2016) 1 copia
Căprioara 1 copia
Kívül a körön (1982) 1 copia
YAVRU CEYLAN 1 copia
Yavru Ceylan (2013) 1 copia
Abigail (2023) 1 copia
Dyrnar 1 copia
Hullámok kergetése (2017) 1 copia
Darwaza (1905) 1 copia
Dveře (2011) 1 copia

Opere correlate

Lettere di una monaca portoghese (1669) — Traduttore, alcune edizioni280 copie
Hungarian Short Stories (1967) — Collaboratore — 6 copie

Etichette

Informazioni generali

Nome canonico
Szabó, Magda
Nome legale
Magda, Szabó
Data di nascita
1917-10-05
Data di morte
2007-11-19
Sesso
female
Nazionalità
Hungary
Nazione (per mappa)
Hungary
Luogo di nascita
Debrecen, Hungary
Luogo di morte
Kerepes, Hungary
Luogo di residenza
Debrecen, Hungary
Istruzione
University of Debrecen, Hungary
Attività lavorative
writer
teacher
novelist
poet
essayist
translator
Relazioni
Szobotka, Tibor (husband)
Premi e riconoscimenti
Baumgarten-díj (1949, visszavonták)
József Attila-díj (1959, 1972)
Kossuth-díj (1978)
Pro Urbe Budapest díj (1983)
Debreceni Református Teológiai Akadémia díszdoktora (1993)
Déry Tibor-jutalom (1996) (mostra tutto 15)
Szép Ernő-jutalom (1998)
Nemes Nagy Ágnes-díj (2000)
A Miskolci Egyetem tiszteletbeli doktora (2001)
Corvin-lánc (2001)
Gundel Művészeti Díj (2003)
Prima Primissima díj (2003)
Femina-díj (2003)
Hazám-díj (2007)
A Magyar Köztársasági Érdemrend nagykeresztje (polgári tagozata) (2007)
Breve biografia
Magda Szabó (October 5, 1917 – November 19, 2007) was a Hungarian writer, arguably Hungary's foremost woman novelist. She also wrote dramas, essays, studies, memories and poetry.

Born in Debrecen, Szabó graduated at the University of Debrecen as a teacher of Latin and of Hungarian. She started working as a teacher in a Calvinist all-girl school in Debrecen and Hódmezővásárhely. Between 1945 and 1949 she was working in the Ministry of Religion and Education. She married the writer and translator Tibor Szobotka in 1947.

She began her writing career as a poet, publishing her first book Bárány ("Lamb") in 1947, which was followed by Vissza az emberig ("Back to the Human") in 1949. In 1949 she was awarded the Baumgarten Prize, which was - for political reasons - withdrawn from her on the very day it was given. She was dismissed from the Ministry in the same year.

During the establishment of Stalinist rule from 1949 to 1956, the government did not allow her works to be published. Since her unemployed husband was also stigmatized by the communist regime, she was forced to teach in an elementary school within this period.

It was during the years of this involuntary silence that she felt the frames of poetry too tight to express her thoughts and turned to prose.[citation needed] Her first novel, Freskó ("Fresco"), written in these years was published in 1958 and achieved overwhelming success among readers. Her most widely read novel Abigél ("Abigail", 1970) is an adventure story about a schoolgirl boarding in eastern Hungary during the war.

She received several prizes in Hungary and her works have been published in 42 countries. In 2003 she was the winner of the French literary prize Prix Femina Étranger for the best foreign novel.

Her novel Abigél was popularised through a much-loved television series in 1978. Abigél was also chosen as the sixth most popular novel at the Hungarian version of Big Read. Her three other novels which were in the top 100 are Für Elise, An Old-fashioned Story and The Door.

http://en.wikipedia.org/wiki/Szabó_M...
Nota di disambiguazione
The native Hungarian form of this personal name is Szabó Magda, so the Legal lastname, firstname name is Magda, Szabó. The Western (including English) Canonical lastname, firstname name is Szabó, Magda.

Utenti

Recensioni

Questo è uno di quei romanzi che mi mettono in difficoltà quando devo buttare giù, nero su bianco, cosa me ne è sembrato: è una storia sull’innocenza e la purezza contrapposte all’esperienza e allo sporcarsi di vita? È un romanzo sull’amicizia tra due donne? È un romanzo sulle differenze di classe e la loro inconciliabilità? È un romanzo sullo scontro tra una donna – la narratrice – che vive di lavoro intellettuale (e che è incapace in quello manuale) e una donna – Emerenc – che vive di lavoro domestico (e che disprezza quello intellettuale)?

Un po’ tutto questo e altro ancora, in realtà: Szabó è un’autrice che può permettersi di parlare di mille temi senza essere mai superficiale. Ma nessuno di questi temi è il fulcro del romanzo, il significato di quella porta che ha dato il titolo al libro. C’è, infatti, una porta chiusa in questa storia, una porta che Emerenc difende con le unghie e con i denti e che ha dato vita a un’infinità di speculazioni da parte del suo vicinato, che vorrebbe tanto sapere cosa si nasconde là dietro.

Ma quella porta rimarrà saldamente chiusa, almeno fino a quando Emerenc non incontra la narratrice, che reputa la persona giusta alla quale affidare il suo segreto, quella vulnerabilità che ritiene inaccettabile mostrare allз altrз, da donna granitica e incrollabile quale è. Sembrerebbe una storia deliziosa dell’incontro di due persone capace di alleviare un passato doloroso, ma non è così.

La narratrice, infatti, non riesce a capire fin da subito la vulnerabilità di Emerenc: perché non basta sapere ascoltare lз altrз, bisogna anche rispettare i loro limiti e le loro convinzioni, per quanto bizzarre e ci possano sembrare. La narratrice non segue il desiderio di Emerenc, ma quello che secondo lei è la cosa giusta da fare: non sappiamo se è per evitare che le rimorda la coscienza o se è il modo in cui avrebbe voluto si intervenisse se al posto di Emerenc ci fosse stata lei. Fatto sta che la sua decisione segna il precipitare degli eventi e anche se il suo errore può essere considerato umano e suscitare la nostra comprensione, perché riconosciamo il passo falso e l’errore irrimediabile che può capitare a chiunque di noi, è stato davvero difficile non avercela con lei.

Questo perché La porta è anche un romanzo su due etiche diverse, due visioni del mondo che si incontrano e si scontrano e, sebbene nel finale non posso fare a meno di propendere per il punto di vista di Emerenc, riconosco che entrambe le donne avrebbero tratto giovamento dal non rimanere rigide nelle proprie convinzioni. E forse è proprio questo il punto: imparare a non essere lǝ tirannǝ di nessunǝ, in modo da rendere improbabile che lз tirannз finiscano in posizioni di potere e schiaccino interi gruppi di persone.
… (altro)
 
Segnalato
lasiepedimore | 86 altre recensioni | Dec 3, 2023 |
Due donne, Magda e Emerenc, che più diverse non potrebbero essere.
Due mondi che si incontrano, che si conoscono ma che poi inevitabilmente si scontreranno. Due realtà diverse, due interpretazioni della vita, ma soprattutto due
passati totalmente diversi.
Questa donna ha atteggiamenti che all'inizio possono sembrare rudi e duri, ma che solo piano piano ci rivelerà il suo grande amore per gli altri e il suo altruismo..
Grande lavoratrice, silenziosa, instancabile, umile, riservata, intransigente, fiera..
Non voglio raccontare la trama, ma soffermarmi e fare qualche riflessione sulla vita di Emerenc.
Ho appena finito il libro e mi ha lasciato addosso una tristezza, tristezza lieve che mi ha accompagnato quasi per tutto il libro.
Mi sono chiesta cosa ha dovuto passare questa donna per richiudersi cosi in se stessa e annullarsi? All'inizio del libro viene raccontato cosa Emerenc, da ragazzina, abbia
dovuto vedere, poi ci viene descritto cosa subisce quando anni dopo torna a casa
dal padre, con una figlia illegittima, non voluta da tutti..
Questa donna si è ritrovata da sola e per "non morire dentro" ha fatto una sola cosa, si è annullata, ha messo su una corazza, ha innalzato un muro, in questo caso "una porta" tra lei e il resto del mondo.
Dietro quella "porta" c'era il suo nido, dove si sentiva protetta e se stessa, e ha fatto in modo o per lo meno ha cercato in tutti i modi di salvaguardare non facendo mai
entrare nessuno, per non dover soffrire mai più nella sua vita....
Poi ha conosciuto Magda e quella porta......
Emerenc prima si detesta e poi si ama.
Questo è quello che ho letto io, tra le righe di questo libro diverso, insolito ma stupendo..
… (altro)
½
 
Segnalato
Sally68 | 86 altre recensioni | May 13, 2018 |
Bello, ma profondamente doloroso.
Doloroso perchè se c'è una cosa che fa male è vedere la malattia e con essa il decadimento fisico privare una persona della dignità umana, e accorgersi che la consapevolezza che la persona ha di tutto questo la porta a lasciarsi andare e smettere di combattere. E quanto più la persona era forte, integra ed orgogliosa, ma soprattutto punto di riferimento per quanti aveva intorno, tanto più tutto questo diventa doloroso, perchè vi si aggiunge una sorta di delusione.
Io ho visto lo sguardo di Emerenc. L'ho visto negli occhi di mia madre e poi ancora in quelli di mio padre. Ritrovarlo in questo libro è stato veramente, profondamente doloroso.
Avere la capacità di mettere da parte l'orgoglio e di mostrare a chi ti è vicino i propri limiti e le proprie debolezze, cercare negli altri la "compassione", non è egoismo ma umiltà e amore.
… (altro)
 
Segnalato
ermita | 86 altre recensioni | Sep 8, 2012 |
Mi spiace...
Bella la storia, 3 stelline per la Szabò.
Edizione e traduzione da paura.
 
Segnalato
lillilupe | 20 altre recensioni | Jul 17, 2012 |

Liste

Premi e riconoscimenti

Potrebbero anche piacerti

Autori correlati

Katalín Szegedí Illustrator
Vera Thies Translator
Len Rix Translator
Chantal Philippe Translator
Mirza Schüching Translator
Ali Smith Introduction
Márta Komlósi Translator
Anikó Daróczi Translator
Stefan Draughon Translator
George Szirtes Translator, Introduction
Géza Engl Translator
Henriette Engl Translator
Eva Haldimann Translator
Ursula McLean Translator
Kathleen Szasz Translator
Henrietta Schade Translator
Geza Engl Translator

Statistiche

Opere
80
Opere correlate
2
Utenti
3,513
Voto
4.1
Recensioni
148
ISBN
348
Lingue
19
Preferito da
16

Grafici & Tabelle