Antonio Serra (1) (1963–)

Due astronavi terrestri cadono su un pianeta sconosciuto ignorando l’una la sorte dell’altra. Gli equipaggi danno vita a due civiltà profondamente diverse, la prima agricola e tecnologica, la seconda industriale e schiava dei robot. Quando un criminale di mezza tacca proveniente da quest’ultima finisce su di una spiaggia dell’isola che ospita la prima, lo scontro diventa inevitabile: sarà risolto grazie all’intraprendenza di due ragazzi che prima sfidano le rigidità del loro piccolo mondo rurale e poi, arrivati in città, fanno da catalizzatore per il movimento resistenziale. Se la storia scritta da Antonio Serra per l’ottavo ‘Romanzo a fumetti’ di casa Bonelli rimane nei confini del già visto (c’è una vaga somiglianza, ad esempio, con ‘I reietti dell'altro pianeta’ di Ursula K. Le Guin) patendo qualche calo di tono nella seconda parte, riuscite sono invece l’invenzione di un mondo alieno che ha richiesto qualche anno di preparazione – a partire dal sistema solare, con il pianeta che offre sempre la stessa faccia al sole e la ‘notte’ è solo l’eclissi causata dal passaggio di un corpo celeste gemello più grande – e la parte grafica in cui Bacilieri può far risaltare al meglio il suo segno inconsueto ma sempre affascinante in tavole che occupano a volte l’intera pagina. Sono illustrazioni che si fanno ricordare e contribuiscono alla riuscita di una bella storia di fantascienza pura che scorre con efficacia come da tradizione della casa editrice milanese.… (altro)

Per rendere omaggio all’agente con i capelli brizzolati dell’agenzia Alfa, il curatore di questo volume sceglie due storie che proprio nella diversità fanno apprezzare ulteriormente questo ormai storico personaggio del fumetto italiano creato da Medda, Serra e Vigna. La prima storia è Cibermaster, è un classico del genere, un thriller d’azione, chiaramente ambientato in un futuro sempre più prossimo, dove il protagonista è affiancato da Legs e Baginov. La minaccia viaggia sui fili della connessione, ci arriveremo, è il futuro che sarà, e toccherà a Nathan ed alla sua banda, non manca un’affascinante avvocato a rendere meno faticoso il lavoro del nostro investigatore, trovare il colpevole. La seconda storia, invece, Fantasmi a Venezia, disegnato dai fratelli Esposito, ha tutt’altra matrice. Venezia è uno scenario ideale per il fumetto, ed il riferimento ai calli di Manara ci sta tutto. Anche se la città lagunare si è salvata grazie ad un Mose futurista con campane a proteggerla dall’acqua e le gondole sono un ricordo del passato. Nathan incontra un vecchio amico e l’indagine è assicurata, ma la dimensione è diversa, romantica, profonda, le chiacchiere al bar con un uomo che ricorda non lontanamente Hemingway una dimensione umana che rappresenta un diverso modo di vedere Nathan Never. Che rimane, comunque, grandissimo.… (altro)