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Matilde Serao (1856–1927)

Autore di Il ventre di Napoli

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Sull'Autore

Comprende i nomi: Matilde Serao, Mathilde Serao

Fonte dell'immagine: Félix Vallotton (d. 1925)

Opere di Matilde Serao

Il ventre di Napoli (1884) 68 copie
Il paese di cuccagna (1989) 16 copie
Leggende napoletane (1995) 16 copie
The Conquest of Rome (1992) 12 copie
La virtu` di Cecchina (1995) 11 copie
Saper vivere (1989) 8 copie
Mal di Napoli (1996) 7 copie
Castigo (2013) 5 copie
Fior di passione (2015) 4 copie
Le amanti (2010) 4 copie
Fantasía 3 copie
Cuore infermo (1988) 3 copie
La mano tagliata (1938) 3 copie
Evviva La Vita! (1920) 2 copie
I mosconi 2 copie
Preghiere 2 copie
Le Ventre de Naples (2022) 1 copia
Amor que mata 1 copia
Viaggio in Palestina (2012) 1 copia
Serao 1 copia
SPERANTE 1 copia
Tutti hanno ragione (2000) 1 copia
Romanzi 1 copia
O Giovannino, o la morte (1995) 1 copia
Piccole anime (2010) 1 copia
Gli amanti: pastelli (2010) 1 copia
Nije odgovorila (2013) 1 copia
La virtù delle donne (1999) 1 copia
San Gennaro 1 copia
The Desire of Life (2020) 1 copia
L'infedele (2009) 1 copia

Opere correlate

Great Italian Short Stories (1959) — Collaboratore — 42 copie
The Penguin Book of Italian Short Stories (1969) — Collaboratore — 21 copie
Italian Regional Tales of the Nineteenth Century (1961) — Collaboratore — 3 copie
Italian Short Stories from the 13th to the 20th Centuries (1932) — Collaboratore — 3 copie

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Informazioni generali

Data di nascita
1856-03-07
Data di morte
1927-07-25
Sesso
female
Nazionalità
Italy
Luogo di nascita
Patras, Greece
Luogo di morte
Naples, Italy
Luogo di residenza
Rome, Italy
Attività lavorative
magazine editor
novelist
short story writer
telegrapher
journalist
newspaper publisher
Breve biografia
Matilde Serao was born in Patras, Greece, to an Italian father who had emigrated after the tumultuous political events of 1848, and a Greek mother. The family returned to Italy when she was a small child and she spent nearly her entire life in Naples. She worked in the telegraph office and as a teacher, and would later describe those years in a book of short stories called Leggende Napolitane (1881). Her first novel, Fantasia (1883), established her as a writer. She spent the years between 1880 and 1886 in Rome, where she published the next five volumes of stories and novels, including Cuore infermo (1881), Fior di passione (1883), La conquista di Roma (1885), La Virtù di checchina (1884), and Piccole anime (1883).

In 1885, she married Edoardo Scarfoglio, with whom she had four sons. Together, the couple founded a daily newspaper, Il Corriere di Roma, and two other periodicals. After separating from her husband, she returned to Naples and became the first woman in Italy to start her own newspapers, La Settimana and Il Giorno. She continued to write fiction, most of it dealing with lower-middle-class Neapolitan life, and produced a total of about 40 works in her career.

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Recensioni

Prima o poi il Vesuvio tornerà a fumare, la storia insegna che è lui il padrone del golfo di Napoli. L’ultima grande eruzione è dell’aprile del 1906 e in questo volume vengono riproposti gli articoli pubblicati sul Giorno in cui Matilde Serao racconta, da cronista, i fatti, il dolore e lo sgomento di quei giorni. Per un napoletano che non ha mai visto il Vesuvio fumare, che non ha mai vissuto la paura della lava, quella montagna appare un gigante, un simbolo della propria storia. E questo breve volume si trasforma in una lettura dovuta per comprendere gli effetti della rabbia del Vesuvio, per ricordare il rispetto che dobbiamo a questo Vulcano che ha scritto la storia di quest’area. Come detto la Serao affronta l’eruzione con il taglio del cronista, racconta i fatti, la disperazione, i profughi, la perdita del poco che si aveva. Non fa polemiche, ma chiede aiuto, sostegno, anticipa il “Fate presto” di Roberto Ciuni in occasione del terremoto del 1981. Pagine forti, importanti di una scrittrice che è stata, anzitutto, una giornalista. E che valgono come monito per ricordarsi, quando si alzano gli occhi, che quella montagna rimane il Vesuvio.… (altro)
½
 
Segnalato
grandeghi | Aug 13, 2022 |
Questo libro è stato scritto in tre epoche diverse. La prima parte, nel 1884, quando in un paese lontano mi giungeva da Napoli tutto il senso di orrore, di terrore, di pietà, per il flagello che l'attraversava, seminando
il morbo e la morte: e il dolore, l'ansia, l'affanno che dominano, in chi scrive, ogni cura d 'arte, dicano quanto dovette soffrire profondamente, allora, il mio cuore di napoletana.
La seconda parte è scritta venti anni dopo, cioè solo due anni fa, e si riannoda alla prima, con un sentimento più tranquillo, ma, ahimè, più sfiduciato, più scettico che un miglior avvenire sociale e civile possa esser mai assicurato al popolo napoletano, di cui chi scrive si onora e si gloria di esser fraterna emanazione.
La terza parte è di ieri, è di oggi: né io debbo chiarirla, poiché essa è come le altre: espressione di un cuore sincero, di un 'anima sincera: espressione tenera e dolente: espressione nostalgica e triste di un ideale di giustizia e di pietà, che discenda sovra il popolo napoletano e lo elevi e lo esalti.
… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | Feb 26, 2015 |
Tanti anni fa con una gita scolastica sono stata a Pompei ed Ercolano. L'ultimo giorno, prima di ripartire lo passammo a Napoli.
Un giorno non basta per scoprire una città così complessa, ma è sufficiente, più che sufficiente, per subirne, malgrado tutto, il fascino, la magia... o forse la "malia". Soprattutto se sei accompagnata da un architetto, napoletana verace e appassionata, che, nel poco tempo a disposizione, ti porta a vedere "Il Cristo velato" (esperienza indimenticabile), e poi: - Tanto è proprio qui dietro! - da Lombardi a mangiare "la miglior pizza di Napoli" (esperienza altrettanto indimenticabile)!

Mi sono immersa nella lettura di questo libriccino in un sonnolento pomeriggio domenicale, e non ne sono riemersa finchè non sono giunta alla fine.
Tutti i luoghi visti, poco più che di sfuggita, tanti anni fa, mi sono tornati alla memoria. Ogni luogo una storia, che da al luogo stesso una vita propria ed un significato fantastico.
Vorrei tanto tornare a Napoli, perchè so che ora la guarderei con uno sguardo diverso, più coinvolto e consapevole. Vorrei tanto tornare a Napoli per conoscerla con tutta la calma, la dedizione e l'amore che un "capolavoro" merita. Ma soprattutto vorrei tanto tornare a Napoli e "viverla", perché sono convinta che, nonostante tutto il male che le hanno fatto, sia ancora una delle città più magiche che esistano al mondo!
… (altro)
 
Segnalato
ermita | Jul 31, 2011 |

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