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Ernesto Sábato (1911–2011)

Autore di Il tunnel

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Sull'Autore

Ernesto Sábato was born in Rojas, Argentina on June 24, 1911. He earned a doctorate in physics from Universidad Nacional de La Plata and worked in Paris on atomic radiation at the Joliot-Curie Laboratory. He began writing in 1941 and was a prolific essayist on subjects such as science, national mostra altro culture and human rights. He wrote several novels including The Tunnel (1948), On Heroes and Tombs (1961) and The Angel of Darkness (1974). He received numerous awards including the French Legion of Honour, the Medici Prize of Italy and Spain's Cervantes Prize. He was also a painter and his works were once displayed at the Pompidou Centre in Paris. He led an investigation into crimes committed under the military dictatorship of Argentina from 1976 to 1983. The commission's reports served as the basis for prosecuting leading figures of the dictatorship after the return to democracy. He died of complications from bronchitis on April 30, 2011 at the age of 99. (Bowker Author Biography) mostra meno

Serie

Opere di Ernesto Sábato

Il tunnel (1948) 2,240 copie
Sopra eroi e tombe (1961) 969 copie
L' Angelo dell'abisso (1974) 425 copie
La resistencia (2000) 171 copie
Uno y el universo (1900) 56 copie
Dialogos Borges Sabato (1983) 49 copie
Hombres y engranajes (1951) 35 copie
Ernesto Sábato 10 copie
Narrativa completa (1982) 8 copie
Itinerario (1969) 4 copie
Cuatro hombres de pueblo (1979) 3 copie
Antologia (1975) 3 copie
Obras ensayos 3 copie
Oeuvres romanesques (1996) 3 copie
Sábato oral 1 copia
Aleph (2011) 1 copia
Eduardo Falu 1 copia
O junacima i grobovima (2017) 1 copia
O Túnel 1 copia
Antología 1 copia

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Recensioni

Disturbante. Molto ben scritto. Per chi fosse curioso di leggere qualcosa di Sabato, consiglio però Sopra eroi e tombe, dove si ritrovano meglio sviluppati alcuni elementi che compaiono qui.
½
 
Segnalato
Amarillide | 73 altre recensioni | Jun 18, 2013 |
"Che il mondo sia orribile, è una verità che non necessita di dimostrazioni".
messa in scena di una disperazione esistenziale di chi vive psicologicamente in un tunnel, in un "labirinto oscuro", isolato dal resto del mondo alla disperata ricerca di un amore assoluto

ma l'amore ha bisogno di passione, arrendevolezza, fiducia non di calcolo, cerebralità, sospetto e disgusto per la specie umana.
da qui il passo verso l'ossessione è breve e il bisogno d'amore si trasforma fatalmente in una spirale di gelosia, violenza, lucida follia, morte

ancora Buenos Aires e l'Argentina
i pub di notte, i caffè dove si ascolta il tango, le gallerie d'arte, i critici, i pittori, gli artisti, gli alberi, le panchine e il mare "Ci sedemmo sugli scogli e restammo a lungo in silenzio, ad ascoltare il furioso sbattere delle onde sotto di noi, a sentire sul viso gli schizzi di spuma che a volte raggiungevano la parte più alta della scogliera."

oggi piove e sto in casa a leggere; mi piace tanto come scrive Sabato
… (altro)
 
Segnalato
lupita68 | 73 altre recensioni | Jul 16, 2012 |
Saramago ha scritto nel suo blog un articolo meraviglioso su Sabato, in cui conclude dicendo "Sono certo che il secolo appena finito verrà chiamato anche il secolo di Sabato, come quello di Kafka o di Proust."
http://quadernodisaramago.wordpress.com/?s=ernesto

Ringrazio chi mi ha consigliato la lettura di questo libro perché è stata una magnifica sorpresa.

E' un libro con delle lunghe inquadrature su primi piani, che però divagano e indugiano volentieri anche sullo sfondo, per poi rimettere a fuoco la scena precedente e così via in una perfetta mescolanza di piani complementari.
In primo piano si incontrano due sconosciuti: una ragazza affascinante, inquietante, imprevedibile, misteriosa "Tu e io abbiamo qualcosa in comune, qualcosa di molto importante. (...) Anche se penso che farei bene a non rivederti mai più. Ma ti rivedrò perché ho bisogno di te" e un ragazzo ingenuo, emotivo e facilmente impressionabile "non ero più lo stesso di prima. E mai più lo sarei stato" che, dell'incontro arriva "a sospettare perfino che fosse stata un'allucinazione o un sogno" e che "provava per lei un amore vertiginoso".
Da lì si dipana una storia tra i due, intrecciata con le loro vite passate, i cui fili però risultano impossibili da tagliare e che finiscono infatti per costituire un ostacolo alla relazione "si può stare vicini a un'altra persona, udirla e toccarla, ed essere comunque separati da barriere insormontabili". "E mentre Martin scavava, forse Alejandra lottava nel suo isolamento, gridando parole cifrate che per lui erano incomprensibili e per lei probabilmente inutili, e per tutti e due disperate".

Uno degli sfondi è rappresentato dall'Argentina criticata ma soprattutto amata e trasfigurata in simbolo di infanzia, passato, tradizione, sogno.
Si beve il mate come in Rayuela.
Ci si lascia cullare da seducenti discorsi filosofici "E quindi non erano le idee che salvavano il mondo, non era l'intelletto né la ragione, ma il contrario: erano le idee insensate, le cose prive di senso logico, la tenace pulsione a sopravvivere degli uomini, la loro ansia di respirare finché sarà possibile, il loro piccolo, testardo e grottesco eroismo di tutti i giorni di fronte alla sventura".

E poi c'è una parte stupenda che indaga l'animo umano e mette a nudo con mirabile ironia l'ottusità di "Individui che definiscono se stessi "realisti", perchè non sono capaci di vedere più in là del loro naso, e confondono la Realtà con un cerchio di due metri di diametro con al centro la loro modesta testa". Ed è un "alienato" con "mania di persecuzione" "un terrorista delle idee" che lo denuncia.
"Un genio, - le spiegai con calma didattica, - è chi scopre un'identità tra fatti contrastanti. Relazioni tra fatti apparentemente lontani, remoti. Chi scopre l'identità sotto la diversità, la realtà sotto l'apparenza. Chi scopre che una pietra che cade e e la luna che non cade sono espressione dello stesso fenomeno. La pedagoga seguiva il mio ragionamento con occhietti sarcastici, come una maestra con un bambino mitomane. - E Madame Curie non ha scoperto niente? - Madame Curie, signorina, non ha scoperto l'evoluzione della specie. Uscì con una carabina a caccia di tigri e incontrò un dinosauro. Con questo criterio sarebbe un genio anche il primo marinaio che avvistò capo Horn".

E' un libro in cui c'è tutto. "E lui allora aveva sospirato e lei aveva chiesto "cosa c'é? E lui aveva risposto "niente", come rispondiamo quando stiamo pensando "tutto".
… (altro)
 
Segnalato
lupita68 | 20 altre recensioni | Jul 16, 2012 |

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