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Sull'Autore

Benjamin Alire Saenz was born in 1954 in his grandmother's house in Old Picacho, a small farming village in the outskirts of Las Cruces, New Mexico. He was the fourth of seven children and was raised on a small farm near Mesilla Park. Later, when the family lost the farm, his father went back to mostra altro his former occupation -- being a cement finisher. His mother worked as a cleaning woman and a factory worker. During his youth, he worked at various jobs -- painting apartments, roofing houses, picking onions, and cleaning for a janitorial service. He graduated from high school in 1972 and went on to college. He studied philosophy and theology in Europe for four years and spent a summer in Tanzania. He eventually became a writer and professor and moved back to the border -- the only place where he feels he truly belongs. mostra meno
Fonte dell'immagine: Larry D. Moore

Serie

Opere di Benjamin Alire Sáenz

Carry Me Like Water (1995) 136 copie
He Forgot to Say Goodbye (2008) 121 copie
The House of Forgetting (1997) 65 copie
In Perfect Light (2005) 63 copie
Names on a Map (2008) 59 copie

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Girl kidnapped from Mexico and taken to the U.S. in Name that Book (Dicembre 2012)

Recensioni

Io e questo libro non siamo partiti con il piede giusto: lo stile di Benjamin Alire Sáenz mi ha messo a dura prova perché la sua prosa – soprattutto i dialoghi – mi suonava artefatta e piuttosto lontana dal rappresentare le voci di due adolescenti e dei loro rispettivi genitori. Come ho scritto anche di recente, per me la verosimiglianza in un romanzo è molto importante, quindi mi stavo già cospargendo il capo di cenere quando è successo qualcosa.

Esattamente non so che cosa, ma ho iniziato ad amare questo romanzo, quasi mio malgrado, e ne sono molto felice. In primis perché i due protagonisti, Aristotele e Dante, sono adorabili: viene proprio voglia di entrare nel libro a abbracciarli forte, forte, rassicurandoli del fatto che in futuro le cose andranno meglio per loro.

Poi Aristotele e Dante scoprono i segreti dell'universo è un bellissimo romanzo di formazione perché manca di estremismo giovanile. Infatti, in questo genere di romanzi è facile imbattersi in adolescenti che ricercano con una certa pervicacia i cosiddetti eccessi, mentre Aristotele e Dante cercano semplicemente di trovare la loro strada. Il che non vuol dire che non facciano le loro cavolate, ma si tratta più di sbagli connaturati al vivere che non di una ricerca deliberata di trasgressione.

La stessa esplorazione dell’orientamento sessuale e delle loro prime esperienze avviene in maniera molto tranquilla, sebbene niente affatto indolore, visto il carico di pregiudizi e violenza che una persona omosessuale doveva ancora affrontare negli anni Ottanta. Sáenz è il tipo di scrittore che non fa drammi, ma riesce comunque a scrivere scene che ti spellano viva e ti lasciano indifesa davanti al dolore, che a volte è parte inevitabile dell’esistenza, ma a volte viene dalla sola cattiveria altrui ed è difficile da mandare giù.

Non posso che concludere con un appello a ignorare la brutta copertina italiana della Loescher (che mi sono rifiutata di riportare qui, proprio per ingolosirvi con quella originale) e l’edizione scolastica ben poco invitante: è un bellissimo YA, di quelli che ci si gode anche da adulti e che merita tutta la vostra attenzione.
… (altro)
 
Segnalato
lasiepedimore | 349 altre recensioni | Nov 17, 2023 |

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