Celia Rees

grande sforzo dell'autrice per metterci dentro di tutto; tutto quel che ha visto nascere la colonizzazione del nuovo mondo: coloni, soldati, indiani, inglesi, francesi, canadesi, preti semplici e gesuiti, avventurieri, mercanti e cacciatori di pelli, spriti e sciamani.
tutto=troppo
perde quel tocco di originalità che aveva avuto nel primo libro "Il viaggio della strega bambina" nell'inventarsi l'io-narrante di una ragazzina che fuggiva dall'Inghilterra della caccia alle streghe.
scorre meno del primo e convince ancora meno… (altro)

quel che mi aveva colpito tra i commenti letti è che diverse persone dicono di averlo preso attirati dalla copertina, che invece io trovo inquietante e mai ne sarei stata attratta.temevo si trattasse di un fantasy e che fosse infarcito di magie ed eventi soprannaturali, invece non è stata questa la scelta dell'autrice che però, pur evitando di partire per la tangente con fenomeni magici senza spiegazione, poi pecca a tratti di poca verosimiglianza; la Rees da voce ad una ragazza giovanissima fuggita dall'Inghilterra del XVII secolo, dove sua nonna è stata condannata e uccisa come strega, che si ritrova a partire e sbarcare nel Nuovo Mondo con i puritani, e ben presto ad essere additata e perseguitata dal sospetto di essere dedita anche lei alla stregoneria. in sostanza non è ben chiaro che tipo di libro vuol essere: se un'opera di pura fantasia (e allora ce n'è troppo poca) o una ricostruzione storica romanzata (e allora scivola nell'inverosimile).
cmq si lascia leggere scorrevolmente e piacevolmente.… (altro)