Nate Powell

John Lewis è un uomo che ha combattuto per una vita per i diritti dei neri americani. E il racconto della sua vita inizia nel 2009, da Washington D.C., subito prima del giuramento del nuovo presidente degli Stati Uniti d’America: l’elezione di Barack Obama è la fine di un percorso iniziato molti anni prima, quando in parte degli U.S.A. ad essere inconcepibile non era l’elezione di un presidente nero, ma il diritto stesso della popolazione di colore a votare in molti Stati del Sud. No, non sono mille anni fa, la capanna dello zio Tom era un libro già allora datato; siamo negli anni 60, ed il diritto dei neri era solo sulla carta. Gli autori scelgono la strada della ricostruzione storica, Lewis è un ragazzo strano che ama i polli che alleva; e mentre scopre delle doti da predicatore, comprende la necessità di combattere per la libertà del suo popolo. La storia è quella che porta alla lunga marcia a Selma e vengono ripercorse nel corso del volume tutte le tappe delle battaglie di Lewis, le storie dei compagni di lotta, le violenze subite da un movimento ispirato alla non violenza, culminate nel blood Sunday che precedette Selma. E’ un libro di puntuale ricostruzione storica, ma non è un capolavoro del fumetto, gli manca la forza creativa e comunicativa di due lavori simili che sono Maus di Spiegelman e Persepolis della Satrapi.… (altro)

Un fumetto impegnato ambientato nella Huston della fine degli anni sessanta, in piena guerra tra diritti dei neri e pretese dei bianchi. Gli Stati Uniti sono presenti in Vietnam per difendere la democrazia in Asia, la guerra delle due Coree è terminata da non molto. Ma in casa continuano a coesistere due mondi, tra loro inconciliati ed inconciliabili, neri e bianchi. E Mark Long propone una storia vera, drammaticamente vera, dove un gruppo di studenti neri protesta conto l’assurda discriminazione razziale con metodi pacifici, il credo è ancora quello del dottor King, le black panther e la lotta dura di MalcomX devono ancora arrivare. La polizia gioca dura nella repressione delle manifestazioni ed un agente rimane ucciso da un colpo di pallottola, causando l’incriminazione di cinque studenti. La giuria li assolverà, riconoscendo come veritiera la testimonianza di un cameraman che dichiara che il colpo è partito dalla pistola di un altro poliziotto. La giuria, inoltre, censura l’atteggiamento della polizia ritenuto inopportunamente brutale. Da lì a poco verrà assassinato Martin Luther King. Tratto da una storia vera è un fumetto di denuncia dove il racconto prevale sul resto, con un forte senso dell’essenziale. Perché quello che alla fine ricorderemo non sono le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.… (altro)