Frederik Pohl (1919–2013)

Anche a voler tralasciare la ‘fantascienza sociologica’, è un bel romanzo che, nelle sue non molte pagine, sviluppa una storia complessa e ricca di colpi di scena, fino ad una conclusione non inattesa ma raggiunta per strade non scontate. Il tutto seguendo le peripezie di un protagonista assai ambiguo, e pure un po’ antipatico, che si muove in un mondo dove molti non sono quello che sembrano. Ma ciò che lascia veramente impressionati è che questo libro è uscito la prima volta nel 1953, quando forse una certa visione del futuro poteva apparire pessimistica, mentre ora è qui alle porte: il predominio assoluto della pubblicità su un mondo di indottrinati consumatori, lo sfruttamento senza rimorsi del ricco sul povero, le fonti di energia che vanno assottigliandosi, la mancanza di spazio e cibo per tutti sulla Terra.… (altro)

Libro mediocre, inutile e noioso, praticamente pressoché privo di trama.
Si può dire in estrema sintesi che è il leitmotiv è l'attesa del Nemico, misterioso popolo ancestrale fatto di pura energia che si è ritirato in un universo parallelo grazie ad un buco nero atipico e che sembra essere causa della distruzione di ogni civiltà avanzata nella nostra galassia.
Questo vago accenno di trama è però sviluppato nella solita (ma stavolta è un'apoteosi) sequela di assurde ed insulse siparietti di vita digitale (Robinette è morto ma "digitalizzato" in a.i.), ricordi di vita reale, i soliti battibecchi psicoleggianti con altre a.i., speculazioni comportamentali di altri personaggi, ecc...ecc...
Al tirare delle fila verso la fine si aprirebbero a Pohl le porta di interessanti speculazioni/analisi etico/religiose/cosmologiche ma l'autore decide di troncare in modo netto e sconcertante il tutto ed in poche pag. l'avventura hechee finisce definitivamente, lasciandoci con l'amaro in bocca.
Ripeto, libro del tutto inutile, sconsigliato.… (altro)

Proseguono le avventure di Robinette Broadhead e della moglie verso la ricerca dei misteriosi Hechee, purtroppo per circa due terzi il romanzo è in realtà una sequela inutile e noiosa di vicende personali/mediche dei due, di una noia mortale.
Solo nell'ultima parte finalmente appaiono 'sti benedetti e misteriosi hechee, le loro stranezze, i misteri, gli incredibili motivi ed obbiettivi : e finalmente questo lungo romanzo (includendo anche il precedente, con cui forma una storia continua) diventa interessante ed avvincente, illustrando questo universo alieno così originale e complesso.… (altro)

Questo romanzo è il seguito de *la porta dell'infinito*, il focus della storia si sposta sulla misteriosa astronave hechee ritrovata nella nube di hort che viene raggiunta con un lunghissimo viaggio da uno scarno equipaggio di 4 persone. Sulla nave troveranno una serie di misteri e pericoli vari che porteranno però i quattro esploratori a scoprire molti cose sugli scomparsi ed elusivi hechee.
Pur con uno stile simile al precedente questo romanzo ha una storia piuttosto diversa, essendo più avventuroso e ricco di eventi; d'altra parte, però, gran parte della narrazione si concentra (come d'abitudine, direi) su aspetti e risvolti psicologici dei protagonisti dando vita a vaste sacche di noia. Alcune invenzioni narrative, poi, pur essendo originali come idee sono piuttosto discutibili come plausibilità e difficili da digerire per la loro stranezza.
La modestia del romanzo si illumina comunque sul finale dove si comincia a spiegare la storia, la scienza e le motivazioni degli hechee, illustrando uno scenario immaginifico/fantascientifico grandioso ed originale.… (altro)