Lynn Picknett

Dal maggio del 1941 l'Europa s'interroga sull'impresa rocambolesca di Rudolf Hess che, solo e disarmato, con un aereo del Terzo Reich sorvolò in piena guerra la Manica e atterrò in Scozia: fuga da Hitler o missione segreta per trattare la pace con l'Inghilterra? Quel volo che avrebbe potuto far cessare la seconda guerra mondiale segnò invece la fine politica e militare del vice del Fuhrer, sollevando un enigma che finì per travolgere anche il suo stesso protagonista. Era davvero un folle isolato come sostennero Hitler e Churchill? Se era pazzo perché non venne rimpatriato secondo le convenzioni di Ginevra e dell' Aia? Se invece era un inviato di pace perché fu imprigionato dai britannici, che fecero comunque finta di trattare con lui per ottenere l'immediata sospensione del Blitz su Londra? Hitler poteva essere all'oscuro dell'iniziativa del suo braccio destro? A più di mezzo secolo di distanza emergono documenti e testimonianze inediti che fanno ipotizzare addirittura un coinvolgimento diretto dei reali inglesi nell'affare Hess, mettendo in relazione l'incidente aereo del 1942 in cui perse la vita il duca di Kent, fratello di Giorgio V, mentre trasportava un personaggio misterioso, forse il vero Rudolf. Che fosse un sosia l'Hess processato a Norimberga e poi internato a vita nel carcere tedesco di Spandau è notizia iniziata a circolare a metà degli anni Settanta: il famigerato Detenuto Numero Sette non aveva le ferite al torace dell 'uomo del Reich e presentava amnesie intermittenti alquanto sospette anche agli occhi dell'équipe di medici internazionali che lo classificarono, non all'unanimità, come una «personalità psicopatica di tipo schizofrenico».… (altro)