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Eric Partridge (1894–1979)

Autore di Usage and Abusage: A Guide to Good English

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Sull'Autore

Nota di disambiguazione:

(eng) Also wrote novels as Corrie Denison.

Fonte dell'immagine: G88keeper

Opere di Eric Partridge

Shakespeare's Bawdy (1948) 329 copie
A Dictionary of Cliches (1941) 78 copie
You Have a Point There (1978) 65 copie
A Charm of Words (1961) 25 copie
A Dictionary of RAF Slang (1945) 22 copie
Smaller Slang Dictionary (1976) 14 copie
Sea Slang of the Twentieth Century (1950) — Introduzione — 13 copie
The Shaggy Dog Story (1955) 12 copie
Adventuring Among Words (1961) 11 copie
Three personal records of the war — Autore — 7 copie
Words, words, words! (2015) 4 copie
Glimpses (1928) 2 copie
Selections from Robert Landor — A cura di, alcune edizioni2 copie

Opere correlate

The Universal Dictionary of the English Language (1932)alcune edizioni24 copie

Etichette

Informazioni generali

Nome canonico
Partridge, Eric
Altri nomi
Denison, Corrie (pseudonym)
Vigilans
Ray, James
Data di nascita
1894-02-06
Data di morte
1979-06-01
Sesso
male
Nazionalità
New Zealand
Luogo di nascita
Waimata Valley, New Zealand
Luogo di morte
Moretonhampstead, Devon, England, UK
Luogo di residenza
Brisbane, Queensland, Australia
England, UK
Istruzione
University of Queensland
University of Oxford (Balliol College)
Toowoomba Grammar School, Australia
Attività lavorative
lexicographer
expert on slang
Organizzazioni
Australian Army (WWI)
British Museum Library
Scholartis Press
Breve biografia
Eric Partridge was born on the North Island of New Zealand. In 1907, the family moved to Australia, where Partridge studied first classics and then French and English at the University of Queensland. During this time, he also taught for three years before joining the Australian infantry during the World War I. Partridge returned to university between 1919 and 1921, when he received his BA. He then became Queensland Travelling Fellow at Balliol College, Oxford. He then taught briefly in a grammar school in Lancashire, and held lectureships at the Universities of Manchester and London. In 1923, he began work at the British Museum where he stayed for the next 50 years. In 1925 he married Agnes Dora Vye-Parminter, with whom he had a daughter. In 1927 he founded the small private Scholartis Press. During World War II, he served in the Army Education Corps and the RAF's correspondence department, before returning to his desk at the British Museum.
Nota di disambiguazione
Also wrote novels as Corrie Denison.

Utenti

Recensioni

 
Segnalato
Biblit | 1 altra recensione | Jul 4, 2020 |
Per i miei gusti, c’è a volte un po’ troppo Eric Partidge in questo libro ma è comunque interessante e risolve quei problemi che magari Fowler’s Usage non affronta. Come Fowler’s, è interessante leggerlo qua e là perché ha sempre qualcosa da insegnare. Apro a caso, e trovo una voce che riguarda if not. Esempio (mio, per abbreviare): “it was the most attractive, if not the greatest event…” Era o non era il più grande? Ma sotto if trovo anche il passato di if need be (qual è?), if as how (bleah!), if and when (al posto di when), e una spiegazione della differenza fra if e whether. Il fatto è che se scrivi “if” al posto di “whether”, il 95% dei lettori forse non noterà, ma se chi interessa a te fa parte del 5%, allora conviene sapere le regole, n’est-ce pas? In effetti, questi libri non sono opzionali per chi scrive in inglese, che siano italiani o madrelingua…
Segnalato da Simon Turner
… (altro)
 
Segnalato
Biblit | 1 altra recensione | Jun 25, 2010 |
Con 804 pagine, è ricchissimo e Eric Partridge è sempre autorevole. Potrebbe essere molto utile per chi traduce dall’inglese e si trova a dover capire lo slang storico inglese (presumo che sia piuttosto datato ormai, visto che è del 1950). Un buon libro.
Segnalato da Simon Turner
 
Segnalato
Biblit | Jun 23, 2010 |
Ho comprato questo libro solo perché stava lì – ma mi sono pentito. Innanzitutto, serve a chi traduce dall’inglese e vuole capire ciò che scrivono gli altri, quindi non aiuta me che devo cercare di capire ciò che ho scritto io. Con 534 pagine e un formato quasi doppio rispetto al tascabile normale, qui ce n’è di termini a non finire. Purtroppo, cerchi una parola e non la trovi, cerchi un’altra e non trovi neanche quella, ma il motivo è semplice: si sono dimenticati di dire nella prima di copertina “…del 20° secolo”, ed è scritto solo in piccolo in quarta. Per avere tutto, devi comprare il “Dictionary of Historical Slang” e il “Dictionary of Catch Phrases”, oppure, se butti via questo, il “Dictionary of Slang and Unconventional English”. Almeno credo che sia così: controlla bene prima di cacciare le lire. Presumo che a qualcuno potrebbe risultare utile, ma occhio che trovi solo i termini che sono entrati nella lingua fra il 1900 e il 1989 – quindi non solo è incompletissimo ma è pure datato. 90 anni soltanto e lo spacciano per un dizionario vero e proprio? Come si dice “fregatura” in slang o, meglio ancora, in unconventional English?
Segnalato da Simon Turner
… (altro)
 
Segnalato
Biblit | 3 altre recensioni | Jun 23, 2010 |

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