Michael Parenti

Questo snello libro dell'intellettuale marxista italo-americano è una vera e propria gioia per la mente, più che una semplice lettura. Partiamo dal dire che nonostante parli di concetti un po' più complessi affini però a eventi notissimi della cronaca mondiale, specie americana, ciò viene fatto con parole semplici e con arguta ironia rendendo la lettura accessibile a tutti e assolutamente scorrevole e piacevole. Il tutto è ovviamente accompagnato da dati e fonti facilmente reperibili alla fine di ognuno dei 15 capitoli. Il tema del 'superpatriottismo' viene sviscerato in molti modi e l'autore fa vedere come esso vada a toccare ambiti, vizi e virtù apparentemente lontani come lo sport, la religione, il machismo e ovviamente il militarismo estremo e dominante nella cultura yankee. Un'importante idea smontata è quella dell'eccezionalismo americano che vede negli USA unica potenza democratica, liberale, pacifica e morale e vede le sue azioni, sia all'estero, sia in casa come un aiuto divino o la manifestazione di una volontà superiore arrivando a una cieca fiducia nei leader, specie in momenti in cui l'apparato bellico sta per muoversi. I critici degli States sono nel migliore dei casi tacciati di antiamericanismo e di non amare il proprio Paese, nel peggiore dei casi sorvegliati, sottoposti a soprusi e discriminazioni di rilevante importanza (Patriot Act e Red Scare tanto per citarne un paio).
Si sottolinea la differenza di opinione riguardo l'America che hanno i superpatrioti e il resto del mondo, specie i Paesi vittime di sanzioni economiche e interventi militari per "l'importazione della democrazia". Interessante vedere come i super ricchi e superpatrioti usino quest'ultimo in maniera del tutto strumentale per ingrossare i loro già enormi profitti. Patriottismo, imperialismo e capitalismo vanno perciò a braccetto ed è solo un nuovo sistema che può spezzare queste catene.… (altro)