Foto dell'autore
2 opere 765 membri 16 recensioni

Sull'Autore

Opere di Jean-Louis Panné

Etichette

Informazioni generali

Non ci sono ancora dati nella Conoscenza comune per questo autore. Puoi aiutarci.

Utenti

Recensioni

85 milioni di vittime: questo è stato l'enorme costo del comunismo. Ma com'è potuto succedere che un ideale di emancipazione e di fraternità universale si traducesse, già all'indomani dell'ottobre 1917, in dottrina dell'onnipotenza statuale, in discriminazione generalizzata di interi gruppi sociali, in deportazioni di massa e atroci stermini? Il libro nero del comunismo rompe il muro dei silenzio, e grazie a documenti reperiti in archivi fino a ieri inaccessibili e a una paziente raccolta di testimonianze contribuisce a stabilire un'atroce verità: i paesi comunisti si sono dimostrati molto più efficienti nella produzione di gulag e cadaveri che in quella di grano e di beni di consumo, in queste pagine, per la prima volta, un gruppo di storici tira le somme; continente per continente paese per paese, dei crimini perpetrati sotto le insegne della falce e del martello. E consegna ai lettori un documento sconvolgente, di portata epocale.… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | 15 altre recensioni | Jan 3, 2017 |
85 milioni di vittime: questo è stato l'enorme costo del comunismo. Ma com'è potuto succedere che un ideale di emancipazione
e di fraternità universale si traducesse, già all'indomani dell'ottobre 1917, in dottrina dell'onnipotenza statuale, in discriminazione generalizzata di interi gruppi sociali, in deportazioni di massa e atroci stermini? Il libro nero del comunismo rompe il muro dei silenzio, e grazie a documenti reperiti in archivi fino a ieri inaccessibili e a una paziente raccolta di testimonianze contribuisce a stabilire un'atroce verità: i paesi comunisti si sono dimostrati molto più efficienti nella produzione di gulag e cadaveri che in quella di grano e di beni di consumo, in queste pagine, per la prima volta, un gruppo di storici tira le somme; continente per continente paese per paese, dei crimini perpetrati sotto le insegne della falce e del martello. E consegna ai lettori un documento sconvolgente, di portata epocale.… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | 15 altre recensioni | Jan 3, 2017 |
85 milioni di vittime: questo è stato l'enorme costo del comunismo. Ma com'è potuto succedere che un ideale di emancipazione e di fraternità universale si traducesse, già all'indomani dell'ottobre 1917, in dottrina dell'onnipotenza statuale, in discriminazione generalizzata di interi gruppi sociali, in deportazioni di massa e atroci stermini? Il libro nero del comunismo rompe il muro del silenzio, e grazie a documenti reperiti in archivi fino a ieri inaccessibili e a una paziente raccolta di testimonianze contribuisce a stabilire un'atroce verità: i paesi comunisti si sono dimostrati molto più efficienti nella produzione di gulag e cadaveri che in quella di grano e di beni di consumo. In queste pagine, per la prima volta, un gruppo di storici tira le somme, continente per continente, paese per paese, dei crimini perpetrati sotto le insegne della falce e del martello. E consegna ai lettori un documento sconvolgente, di portata epocale.
I testi del volume sono di Stéphane Coutois, Nicolas, Werth, Jean-Louis Panné, Andrzej Paczkowski.
-----
6 people find this helpful
Lettura impegnativa
Inizio la lettura. Sarà senza dubbio impegnativa, ma ritengo necessaria: fare i conti con la storia per farli con se stessi e con gli altri.
-------------------A lettura conclusa-------------------------
Verso la fine del 1997 la casa editrice francese Laffont pubblicò questo libro di oltre 800 pagine. Una serie di saggi molto importanti sulla storia di questo movimento politico e culturale che ha caratterizzato il secolo ventesimo. Gli autori dei saggi sono studiosi sia occidentali che orientali i quali hanno attinto i dati dei loro studi da fonti inedite. Nel libro sono esaminati tutti i paesi che all’epoca erano ancora sotto il Comunismo: la Russia, che al tempo era ancora Unione Sovietica, la Cina, il Vietnam, la Corea del Nord, la Cambogia, il laos, Cuba, la Mongolia e così via. Il libro contiene anche numerosi documenti inediti tratti dagli archivi di paesi ex-comunisti.
Il volume si apre con 38 pagine di introduzione ed è intitolato “I crimini del Comunismo” ed è firmato dal curatore del libro Stephane Courtois. Questi è anche autore dell’articolo che chiude la ricerca. Le idee espresse nel libro hanno suscitato in Francia e in altri paesi molte discussioni specialmente tra intellettuali e politici simpatizzanti vecchi e nuovi dell’ideologia comunista. Courtois è stato accusato di avere voluto mettere sullo stesso piano il Comunismo, travestito da Stalinismo, ed il Nazismo. Sistemi, a loro parere, basati sul terrore e sulla violenza. Courtois è stato anche accusato di avere forzato le sue opinioni per fini di parte.
Il libro è suddiviso in cinque parti. Nella prima lo storico francese Nicolas Werth divide la sua ricerca in 15 sezioni interamente basate su ricerche di archivio. “Uno Stato contro il suo popolo: violenza, repressione e terrore nell’Unione Sovietica”. Spiega i paradossi ed i fraintesi su quella che è conosciuta come la Rivoluzione di Ottobre, copre l’intero periodo del terrore bolscevico e stalinista come anche altri eventi che portarono poi alla morte di Stalin.
La seconda parte consta di un centinaio di pagine e studia quello che fu il Comintern e il ruolo dell’Unione Sovietica nel movimento comunista internazionale. La sezione è suddivisa in tre saggi sull’azione del Comintern, la presenza in Spagna e le connessioni comunismo terrorismo.
La terza parte si occupa dell’Europa “vittima del comunismo”. In circa 100 pagine viene esaminato il movimento comunista nell’Europa centro orientale. Il focus è sulla Polonia ed è scritto da un eminente storico polacco Andrzej Paczkowski, uno studioso che ha dato un grande aiuto agli storici occidentali per accedere agli archivi in Polonia. L’altra sezione che consta di una settantina di pagine copre il resto dell’Europa centrale ed i Balcani. Le due sezioni unite forniscono una ricca documentazione in gran parte inedita sull’opera di “comunistatizzazione” dell’Europa orientale.
La quarta parte del libro ha per titolo “Il Comunismo Asiatico: tra rieducazione e massacro”. Esamina la situazione nell’Asia orientale, in paesi come la Cina, il Vietnam, la Corea del Nord, la Cambogia e il Laos. E’ divisa in tre sezioni. Nella prima viene studiata la figura di Mao, la Rivoluzione Culturale e l’occupazione cinese del Tibet. Segue poi la sezione sul Vietnam e la Corea del Nord. La terza parte si occupa della Cambogia e dei Kmer rossi.
La quinta parte del libro ha per titolo “Il Terzo Mondo” e si occupa appunto del Comunismo così come s’è manifestato in questi paesi. Si esaminano paesi come Cuba, Nicaragua e Peru. Segue l’esame degli stati africani come l’Etiopia, l’Angola e il Mozambico. Le ultime pagine sono dedicate all’analisi della situazione in Afganistan dall’inizio degli anni settanta ai primi anni novanta. La conclusione del libro è affidata a Stephane Courtois il quale in una trentina di pagine cerca di rspondere alla domanda “Perchè?” tutto quanto è stato documentato nelle pagine precedenti del libro sia successo. Come accadde che da quando il Comunismo nacque nel 1917 si trasformò in un sistema tanto terribile e sanguinario nella sua manifestazione dittatoriale ed assolutista da diventare un sistema a regime criminale. Fu soltanto perchè questo era l’unico modo con il quale potè realizzarsi o ci furono anche altre ragioni?
Courtois nella sua densa e documentata analisi dimostra che la violenza ed il terrore divenne un sistema di vita sotto Lenin e Stalin. L’ideologia leninista era alla base del comportamento politico, con la imposizione di una utopia che era assolutamente irrealizzabile nella realtà. Questa ideologia totalizzante generò intolleranza nei confronti di chi poteva essere di ostacolo alla realizzazione della stessa. Il terrore generò, a suo parere, una doppia mutazione. L’avversario politico diventava dapprima un nemico, poi un criminale da escludere dalla società. Esclusione che si concludeva inevitabilmente con la sua eliminazione anche fisica. Questa è stata la prospettiva operativa di ogni regime in cui l’ideologia marxista leninista ha avuto il suo seme iniziale.
Oltre alla introduzione, le cinque parti del libro e la conclusione, il libro contiene diverse decine di testi ed estratti che sono stati di recente resi pubblici e di pubblico dominio. Vanno segnalati i documento che contiene l’ordine della soppressione della rivolta di Tambov del 1921, la corrispondenza tra Stalin e Shokolov, la trascrizione degli interrogatori del Gran terrore, i resoconti dei processi farsa sia in URSS che in Europa orientale, il memorandum del 1940 che ordinava la esecuzione degli ufficiali polacchi nelle fosse di Katyn, i decreti di deportazione delle minoranze etniche, i rapporti dei comandanti dei gulag siberiani, diversi articoli sulle attività del partito comunista francese, documenti sul trattamento dei prigionieri di guerra in URSS, i resoconti sulle azioni dei guerriglieri comunisti durante la guerra civile in Grecia, un memorandum sul terrorista Carlos e i suoi collegamenti con la Germania Est, documenti sulle persecuzioni religiose, sui campi di lavoro forzato in Cina e numerosi altri.
Una lettura non superficiale del libro può offrire una risposta ai “perchè” di cui si è parlato innanzi. Sta al lettore intelligente, non partigiano e abbastanza freddo nell’analisi trovare la risposta a questi interrogativi. Tutto sommato, non tanto e non troppo vecchi. La storia dell’uomo è disseminata di interrogativi del genere ai quali solo il mistero in cui è avvolta l’umanità riesce a dare una risposta esauriente ed imparziale. Sic transit!
… (altro)
 
Segnalato
AntonioGallo | 15 altre recensioni | Jul 4, 2014 |

Potrebbero anche piacerti

Autori correlati

Statistiche

Opere
2
Utenti
765
Popolarità
#33,261
Voto
4.0
Recensioni
16
ISBN
39
Lingue
15

Grafici & Tabelle